42- Letto di Morte

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ATTENZIONE, SCENE FORTI, SE SENSIBILI NON LEGGERE

Aprii gli occhi dopo tanto tempo, venendo investito da una luce flebile, quasi inesistente, che sbocciava dal fuoco ballerino di una piccola candela. 
Non era molto freddo, ma io ero come congelato, rannicchiato in un angolo di quella stanza buia, arrotolato nella coperta rovinata che avevo trovato dentro l'armadio. 
Avevo fatto fatica, all'inizio, a ricordarmi come fossi finito qui, in una casa che non conosco, segregato in quattro mura estranee. 
In realtà, quando mi fui svegliato, non ero qui. Ero in una specie di clinica, ma non era un ospedale comune, lo seppi fin da subito, perché lì non c'erano persone malate, lì erano tutti sani.

"Ciao Iida! Vai tranquillo, chiudo io"
"Ooh grazie mille Midoriya! Buonanotte!"
"Notte!"
Sorrisi al mio amico, mentre finivo di pulire gli ultimi tavoli rimasti.
Canticchiai la canzone che passava in radio, facendomi distrarre un pochino mentre concludevo il lavoro.
Se n'erano andati tutti, era tardi, avrei preso la metro e sarei andato a casa di Kacchan, che mi aspettava per cenare insieme.
Ero così contento! Il biondo aveva promesso che mi avrebbe suonato qualcosa!
Non seguiva mai le richieste, quindi, era un evento più unico che raro
Mi girai, al suono del campanello, segno che qualcuno fosse entrato. "Buonasera signore, mi spiace, stiamo chiuden-"
"perfavore! Solo un caffè, non ci vorrà molto"
Guardai l'orologio, era davvero tardi.
Andiamo..non mi ci voleva nulla a fare solo un caffè, no?
"Va bene, aspetti un secondo"
Presi a fare il caffè.
E mentre aspettavo che la miscela si creasse, studiai l'uomo.
Aveva i capelli rasati, molto corti, ed un berretto nero poggiato sulla testa. Era basso e tozzo, di corporatura robusta. Mi ricordava un armadio basso.
Aveva anche delle grandi mani piene d'anelli, forse non era il caso di sfidarlo a braccio di ferro.
Non emanava nessun profumo particolare, il che portava a due opzioni, o era un beta, o prendeva i soppressori.
Sorrisi leggermente, almeno non dovevo aver paura che un alpha mi attaccasse proprio ora che Mirio non c'era.
La macchinetta del caffè, con un piccolo suono, mi fece capire di aver finito ed io mi girai.
"Ecco a le-"

Una mano mi serrò la bocca ed un'altra mi diede un pugno nello stomaco, facendomi piegare in due.
Non riuscivo a respirare, mi mancava il fiato.
Mi dimenavo, cercando di graffiare le mani e le braccia del mio aggressore, spaventato a morte di quello che avrebbe potuto fare.
TI PREGO, TI PREGO, SMETTILA
Sentii le guance calde e gli occhi umidi
NON VOGLIO, NON VOGLIO
Le mani mi strinsero ancora di più
PERFAVORE, NON RESPIRO
Non vidi più nulla

Mi risvegliai non so quanto tempo dopo. Appena ripensai a cos'era successo, mi mossi, andando a sbattere contro qualcosa di duro.
"C-cosa?"
Mi rigirai, non vedendo nulla, neanche una luce.
Ero in movimento, sentivo tanti rumori di macchine e del traffico.
Ero in un bagagliaio, la puzza di benzina me lo confermò.
Volevo urlare, volevo gridare.
Ho paura, ho tanta paura
Ma qualcosa mi fece tacere, forse perché sapevo di non essere solo, forse perché sapevo che nessuno mi avrebbe sentito, forse perché mi ero già arreso
L'immenso emozioni che provai mi fece crollare di nuovo, in un sonno tutt'altro che tranquillo.

"Signorino? Signorino mi sente?"
Mhh, non chiamarmi, non voglio aprire gli occhi.
Voglio pensare che tutto questo non sia reale, ti prego, non svegliarmi.
"Signorino la prego"
Mugugnai ma alla fine, feci come mi aveva chiesto.
Una luce bianca mi investì violentemente, accecandomi per un po'.
Dov'ero? Dov'era finita l'auto? Ed il signore che mi aveva rapito?
Davanti a me vidi solo due medici, una donna ed un uomo
Lei era una beta, lui un alpha. E no, non mi affidai all'olfatto (anche perché in quel posto c'era uno strano odore) ,avevano una targhetta sul camice che lo specificava.
Perché farlo?
A cosa servivano quelle targhette?
"Buongiorno, lei è qui per decisione di altri giusto?"
Confuso annuì
"Perfetto, allora dovremmo mostrarle il piano. In questa clinica noi le preveleremo il sangue, nulla di che, si fidi"
"A-allora p-perché s-sono l-legato?"
Parlò l'uomo.
"Oh è solo per evitare incidenti, molti pazienti perdono la testa, ma si fidi, lei fa parte di un progetto più grande, non abbia paura"
Ma io avevo paura, e tanta.
Braccia e gambe erano bloccate, riuscivo a muovere solo la testa.
Come potevo non avere paura? Non conoscevo queste persone, ero stato rapito e legato, ora ero in una stanza con due medici e tante, troppe telecamere.
Erano in semicerchio davanti a me, tutte accese. Perché registrare un prelievo?
"Professore, ho avuto le risposte del paziente 22820, è stato spostato in pneumologia"
"Ottimo Maddie, le analisi del campione di questo signorino? "
"Gruppo AB, nessuna malattia venerea, è più che idoneo"
"Perfetto, prendi altri campioni, reparto?"
" Psichiatria signore"
Il dottore mi guardò, non capivo se era uno sguardo preoccupato, dispiaciuto o divertito, o tutti e tre insieme.
"Bene, allora prova i seguenti farmaci, segnali"
La dottoressa prese di fretta e furia un blocco note, pronta a scrivere.
"Izuku Midoriya, 25820, AB, Psichiatria
Farmaci: agomelatina, duloxetina, GHB ed LSD"
Non capivo nessun nome di quei farmaci, ma appena sentii LSD capì che si parlavano di droghe.
Che dovevano farci? Io non volevo assumere nulla!
No no perfavore no!
"Non possiamo provarli tutti!"
Guardai speranzoso la dottoressa.
"Almeno non tutti insieme, o non capiremo gli effetti che hanno"
"Certo Maddie è ovvio, assegnagli una stanza temporanea, lasciamo che il farmaco faccia effetto, dopodiché trasferiscilo in uno dei laboratori, deve essere registrato."
Iniziai a piangere, mentre vidi il dottore preparare una siringa con dentro un liquido che non conoscevo.
" Non piangere, non è ancora successo nulla. Ricorda, te l'ho detto, sei qui per un motivo più grande"
"I-io n-non voglio, l-la prego"
Una mano ruvida mi accarezzò la guancia. Cercai di spostarmi, ma mi afferrò rudemente e mi costrinse a guardarlo.
"Non mi piace ripetere le cose 25820, stai fermo o non avrò clemenza"
Non feci in tempo ad urlare, perché appena il contenuto entrò nel mio corpo, la vista mi si annebbiò e non vidi più nulla.

Quando mi svegliai, ero diverso.
La paura era passata si, ma avevano preso posto altre sensazioni.
Sapevo che nessuno non mi avrebbe mai salvato, sapevo che ormai era quello il mio posto, mi ero già arreso.
Iniziai a graffiarmi il volto.
Sarei rimasto lì per sempre? Sarei morto lì? Non avevo fatto troppe cose, nonono
E se i dottori fossero tornati? E se avessero fatto del male a Kacchan? O a Shoto? O alla mamma?

Mi alzai ed iniziai a battere le mani sui muri.
"FATEMI USCIRE"
"VOGLIO USCIRE"
"PERFAVORE, FATEMI USCIRE"
Io non voglio morire.
Io non voglio stare qui.
Perfavore

Perfavore.

ANGOLO AUTRICE

Come state broccoletti? Contenti di questo aggiornamento subito dopo il primo? Non credo haha
Ecco cosa accade al nostro protagonista, come reagiranno gli altri, chi l'ha rapito, perché lo hanno fatto
Tante domande!
Magari alcune di quelle potrebbero essere svelate attraverso gli spin off, chi lo sa
Buon weekand, anche se in zona rossa!

Bye

MY BOYS/TodoBakuDeku FanFictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora