Todoroki's pov
Desiderio.
Non espresso, esorbitante, platonico.
Che ti lascia un vuoto, che ti porta alla follia.
Che non ti dà tregua.
Bramosia, ingordigia.
Smania.
Volere sempre di più, senza stancarsi mai.
Un istinto umano e animale, che adesso prende di mira le mie giornate, seguendomi anche la notte, nelle ore più buie.
Ma che accende una luce dentro di me.
Un fuoco indomabile, che brucia e arde.
Passano i giorni ma, invece di diminuire, aumenta sempre di più, prendendo il controllo di me.
E cerco di buttarlo fuori, anche se so che non posso spegnerlo.
Ormai è lì, non me ne libererò finché non seguirò il mio istinto, prendendo ciò che desidero così tanto e che mi fotte il cervello.
Un omega.
Un piccolo omega della quale desidero tutto.
Voglio stringere tra le mie dita quella pelle calda. Voglio prendere e sbattere quel corpo e farlo mio.
Voglio passare ore a contemplarlo.
Baciarlo.
Stringere.
Voglio farlo gemere, urlare.
Voglio afferarlo, senza lasciarlo mai.
Fargli capire che è solo mio.
Voglio parlare per ore con quell'omega, fino ad averne la testa piena.
Voglio conoscere tutto di lui, voglio dirgli tutto di me.
Parlare di libri, di storia, di fotografia, di tutto.
Voglio fare sesso.
Voglio amare.Prendo questo insormontabile desiderio e lo getto sulla tela dinanzi a me.
Alterno delle pennellate veloci ad altre più precise. Passo dai pennelli grandi a quelli piccoli. Uso di tutto, anche le mani, sporcandomi da capo a piedi.
Circondandomi di codesta sete inappagabile.
Dipingo con rabbia, con felicità, con ardore.
Questo è quello che provo, questo è quello che voglio.
Da quanto tempo sono qui? Da quanto va avanti?
Non lo so.
Ma ora, finalmente, sono soddisfatto del risultato.
Come mai?
Perché mi sembra di specchiarmi.
Di vedere tutto ciò che da giorni sento, chiaro e limpido ora davanti a me.
Ecco cosa voglio.
Voglio lui.
Guardo il quadro. Cazzo se mi piace."Signor Todoroki? Per oggi ho finito, posso andarmene prima? A casa ho la bimba piccola che mi aspetta"
Mi giro verso la voce .
La paffuta domestica, entrata da poco nel mio studio, se ne sta in un angolo a mani succinte, mentre aspetta il mio consenso. Non sentendo una risposta diretta gioca nervosamente con i capelli scuri, portandoseli dietro la schiena.
"Certo Atsuko, vai pure cara, ci vediamo giovedì?"
"Certamente signor Todoroki, buona giornata e...bel quadro"
Mimo un grazie, per poi vedere la graziosa donna uscire salutandomi cordialmente.
Trovo curioso come il suo nome rispecchiasse la sua personalità.
Cordiale, gentile.
Ma atsu è anche "calore", adatto per un omega no?
Mi guardo da capo a piedi. Non c'è un indumento che si sia salvato dalla mia furia, venendo coperti di vernice rossa.
Forse è meglio se mi do una ripulita.
Devo uscire dal mio ampio studio, diviso in una zona con quadri, cavalletti e tele e in una zona con teli e luci per i miei set fotografici. Appesi ai muri ci sono delle foto e dei quadri, tutti da me realizzati.
Abbandono il pennello in un bicchiere ed esco dal grande studio dalle pareti scure.
Il resto della casa non è da meno.
Quando la comprai era già così, con le mura color mogano.
L'altro particolare che amavo erano i mobili ed il parquet che, in contrasto alle scure pareti, erano il legno di faggio.
La cucina era ampia e troppo grande solo per me, come il resto della casa d'altronde.
Colorata anch'essa di marrone ma con dei tocchi bianchi sul piano di lavoro e su alcuni armadietti.
Ma il vero padrone di quella cucina era il frigo a due ante, con tantissimo spazio disponibile.
Se ci spostiamo in quella grande stanza, che comprende sia cucina che salotto, sulla sinistra abbiamo la zona pranzo.
Un normale, perfortuna, tavolo scuro circondato da sedie in legno chiaro. Ma la particolarità sono le tre mura attorno ad esso, che formano un trapezio isoscele, completamente in vetro, che danno sul giardino interno alla casa, mostrando la zona barbecue e in lontananza la piscina.
Sempre nella stessa stanza, come avevo già detto, vi è il salotto.
Un ampio spazio che io amo, per accogliere ospiti e per rilassarmi quando torno da lavoro.
Un grande e ampio scuro divano governa la zona. Seguito da due poltrone ai lati che rendono quello spazio appartato.
Sotto di essi c'è un costoso, non so neanche io quanto l'ho pagato, tappeto color beige chiaro. Davvero morbido e che dona alla zona un non so che di confortante.
C'è anche un camino, ma poco sfruttato, non lo accendo quasi mai.
Ma la cosa più bella è la grande televisione, che mi accompagna nei momenti di svago.
Di lato, opposta alla vetrata, vi è un'alta libreria, piena di libri che ho letto o che sono prossimo a leggere.
Mi avvicino ad essa e leggo dei titoli, cercando qualcosa di accattivante.
Ne trovo uno dalla copertina solida, di un color rosso acceso.
"Amore non è singolare"
D'accordo.
Lo tiro fuori dal suo spazio ristretto, per poi poggiarlo sul tavolino difronte al divano, più tardi lo leggerò, prima ho un bisogno disperato di una doccia.
C'è un bagno vicino alla porta dello studio, ma quello lo uso raramente, è più per gli ospiti.
Salgo le ampie scale, situate in uno spazio vuoto tra la cucina e il soggiorno, per poi raggiungere il secondo piano.
Una zona iniziale, come un'entrata, presenta solo un piccolo divano con un tavolino. Davanti ci sono due archi che portano a dei corridoi
Uno porta a destra, l'altro a sinistra.
Quello a sinistra non ha pressoché nulla, se non due stanze vuote ed una degli ospiti, ognuna avete il proprio bagno, ed una lavanderia, con lavatrice, asciugatrice e ferro da stiro.
Mentre a destra vi sono due porte, una è la mia stanza, un'altra è sempre una camera da letto ma... con scopi particolare ecco.
Entro in camera mia. Al centro del muro, dove vi è posizionata la porta, c'è il mio letto matrimoniale, davvero spazioso. Difronte ho un'altra vetrata che da sempre sul giardino. Tutti i vetri di casa sono oscurati dall'esterno, modifica fatta dopo uno spiacevole incidente con degli ospiti di cui non parlerò.
Sulla destra del letto ho un muro con una porta e con una scrivania mentre a sinistra c'è la spaziosa cabina armadio.
Ma il mio finale arrivo è il bagno, appunto oltre la porta.
È spazioso, color beige e bianco, come camera mia.
Chiudo a chiave la porta.
Mi sbottono la camicia macchiata.
La levo e la getto in una cesta chiusa contenente i miei vestiti pronti per essere lavati.
La stessa fine fanno i jeans neri una volta che li ho sfilati. Ed infine, in cima alla montagna di vestiti, arrivano anche i boxer.
Apro l'acqua della doccia ed entro.
Un sospiro fuoriesce dalle mie labbra una volta che l'acqua fredda colpisce la mia pelle nuda e calda, abbassandomi di poco la temperatura.
Prendo un bagnoschiuma ed inizio a strofinare il mio corpo.
Come a voler levare questa sensazione.
Anche i capelli, dopo poco, affrontano il lavaggio per mano di shampoo e balsamo.
Solo una volta però, che mi ritrovo soddisfatto di una pulizia approfondita, ma che mia sfortuna non ha cambiato la mia situazione, esco dalla doccia. Non sono un maniaco ma tengo all'ordine e alla pulizia. Odio quanto una cosa è fuori posto o puzza.
Infilo un accappatoio bianco avente le mie iniziali sopra, per poi prendere il phon e sottoporre i miei capelli ad asciugatura.
Solo una volta finito, assicuratomi che non avrei bagnato il pavimento, esco dal bagno.
I vestiti.
Mi metto un paio di boxer bianchi, un jeans ed un maglione color crema.
Ora si che va bene e posso tornar giù per leggere il libro che avevo scelto.Afferro quest'ultimo, passandoci le dita sulla rigida copertina e mi siedo su una delle due poltrone, accavallando le gambe e trovando una posizione comoda.
Inizio a leggere.
Passano le ore, ma non stacco un'attimo gli occhi da questo libro. Mi accende qualcosa, un'idea forse?
Sono come incantato da quelle parole che mi smuovono qualcosa dentro.
Sembra tutto così naturale, così istintivo.
Non riesco a smettere di leggere finché non è finito.
Ho un leggero fiatone dato dal mio stupore e da un improvviso pensiero.
Questa storia parla di un alpha aventi due omega come compagni. Raccontano di come riescano ad amarsi tutti e tre, senza distinzioni o preferenze. Si completano.
Non hanno nessun problema ad affrontare questa relazione tutti insieme, anzi, ne traggono vantaggio.
Che sia a letto o che sia nella vita quotidiana, vivono in armonia tra loro, anche se i battibecchi sono duplicati.
Ma sono duplicati anche l'amore, le coccole, le risate. Condividono una casa e hanno anche due figli. Uno partorito da una omega, l'altro dal ragazzo omega.
Perché mi stupisce così tanto?
Non sono frequenti ma esistono coppie poliamorose, ci sono anche grandi celebrità che ne vivono una.
Non sono coppie aperte, sono come tre (o più) fidanzati. Gelosi di persone esterne alla coppia come lo sarebbe in una relazione "normale".
Alla base ci sono gli stessi concetti.
Amore, fiducia e felicità.Qual è la mia idea?
Se il mio desiderio fosse così grande per una sola persona, questa sarebbe un'ottima soluzione per me. Ed ho già in mente chi vorrei al mio fianco.
Non due omega.
Ma un omega ed un alpha.
Su Midoriya sono abbastanza sicuro, lo desidero così tanto.
Ma Bakugo?
Sarò sincero, non mi ha lasciato indifferente neanche lui, ma è un tipo di attrazione diversa. Più sessuale. È bello, non posso dir nulla in contrario. Sarebbe un ottimo soggetto da ritrarre in foto.
Ma mi attira anche il suo modo rude e poco fine di rispondere, di muoversi.
Sei così con tutti? Sai scioglierti?
Sono curioso
O almeno per ora, vorrei provare a conoscere anche lui.
Tanto, cos'ho da perdere?
Nulla, posso solo che provare.
E lo farò, scommetteteci che lo farò.ANGOLO AUTRICE
Hello! Ecco chi è il primo che capisce cosa sarebbe adatto alla situazione!
Alla prossima broccoli!
Ciauu
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MY BOYS/TodoBakuDeku FanFiction
FanficFanfiction Omegaverse YAOI, SCENE SMUT [don't like? don't read BoysxBoys Polisexual story Smut MY HERO ACADEMIA FANFICTION] "Mi chiamo Midoriya Izuku, ho 19 anni e frequento l'università a Tokyo, questo è come la mia vita è cambiata per colpa di due...