6- IL CONCERTO

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Brividi.

Intorno a me solo il freddo.

Tornato a casa mia dall'università, mi sento solo e non so spiegare il perché.

Ho le mani gelate, le braccia mi tremano.

Ho bisogno di qualcuno, della mia mamma, di Kirishima.

Perché mi sento solo?

Ma non ho tempo per pensarci, devo andare a lavoro.

Mi do una veloce sistemata e, una volta pronto, salgo sulla metro per dirigermi a lavoro.

" Midoriya perfavore prepara due cappuccini ed un macchiato"

"Subito Tsuyu", fare il caffè mi piace.

Bisogna sapere tutti i processi ma, se ci si basa solo su quelli, il risultato non sarà buono come un caffè fatto in casa.

Ci devi mettere passione, cura.

Anche per le piccole cose. O almeno questo mi disse il capo il primo giorno di lavoro.

"Guarda, se fai tutto di fretta sembrerà il caffè delle macchinette, devi avere un movimento lento e dolce, così"
Mi mostrò come preparare un buon caffè, senza fare danni. Ora che le ero vicino, sentivo che anche lei aveva quel profumo, quello dei chicchi ancora da macinare.
Era amaro, ma mi piaceva. Sapeva di casa.
"Grazie Yaoyorozu"

Tornato a casa risento quella solitudine.
Ho bisogno di parlare con qualcuno.
Prendo il telefono, lasciato svogliatamente sul tavolo da pranzo, per fare una chiamata a mamma, non la sento da un po'.
"Mamma? Tutto bene?"
"Izuku amore mio ciao! Non mi chiami quasi mai! Tutto bene si, a te? È successo qualcosa? Com'è Tokyo?"
Eccolo, quel sentimento. Quello che mi fa star bene, quello che mi serviva. Quello che amo.
Affetto.
"Sto bene mamma, tranquilla. Scusa se non ti chiamo spesso, sai tra il lavoro e l'università non ho molto tempo libero. Comunque non me la sto vivendo molto Tokyo, ma forse nel fine settimana vedo di farmi un giro e ti prendo qualcosina, ok?"
La sento ridacchiare.
Mia madre è una delle persone più dolci al mondo.
Quando sei con lei, chiunque tu sia, stai bene, ti senti al sicuro.
Perché è capace di mettere a proprio agio chiunque, ma davvero chiunque.
" D'accordo Izuku.. "
Rimaniamo a chiacchierare per un bel po' e, senza rendermene conto, passa un'ora.
Le ho raccontato di come va a lavoro, l'università, tralasciando i dettagli di come io mi sia infervorato di quel magnifico profumo.
"Mamma ascolta, ci sentiamo domani d'accordo? Ti chiamo io appena posso"
Mi ero dimenticato quanto mi facesse bene parlare con lei.

A passo lento raggiungo camera mia.
Tiro le tende, oggi non mi va di vedere il panorama.
Mi stendo al centro del grande letto, cerco di rilassarmi e di avere un respiro leggero.
Appena chiudo gli occhi però, un'immagine torna nella mia testa.

Azzurro, azzurro come il cielo sereno una mattina d'estate.
Grigio, grigio come l'inverno.
Capelli bianchi come il ghiaccio più solido.
Rossi come il fuoco, che arde e riscalda.
Il fuoco che ora brucia sul mio petto, mi colora le guance e aumenta il mio battito.
La sua voce calma e piatta.
Il suo modo dolce di pronunciare il mio nome.
"D'accordo Midoriya"
Le sue labbra che si muovono per me, per parlarmi.
Le sue labbra sulle mie..
Ok no questo non era successo, però, se fosse accaduto, non lo avrei respinto.

Ma cosa diamine dico?! È un mio professore ora, a tutti gli effetti! So solo il suo cognome e che ha un bellissimo odore.
Già.. Quel profumo..

Non so per quanto resto a fantasticare su quel meraviglioso alpha, so solo che dai miei pensieri mi risveglia soltanto un messaggio.
Guardo lo schermo del telefono, un po' infastidito dall'essere stato interrotto.
Denki
Chissà cosa vuole.
Apro la chat e leggo.
"Oi Izuku! Stasera io, Sero e un'amica andiamo al concerto di alcuni conoscenti, verresti? Puoi portare chi vuoi! Alle 21, il locale alla fine della strada!"

MY BOYS/TodoBakuDeku FanFictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora