28-CHILDHOOD

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*AVVISO, LEGGERE L'ANGOLO AUTRICE ALLA FINE DEL CAPITOLO, È IMPORTANTE*

Il sole entrava dalle finestre, riscaldando la mia figura nuda, coperta soltanto dalla leggera coperta poggiata sulle mie spalle. Sentivo il corpo pesante, stanco, ma stavo incredibilmente bene. Nell'aria c'era un profumino delizioso, che mi invogliò ad aprire un occhietto. La luce del mattino mi investì con violenza, portandomi a cambiare visuale. Notai la sveglia, le 9:37.
Okay dovevo alzarmi. Ma un pungente ed insistente fastidio mi tenne giù. Perché il mio sedere faceva così dannatamente male?
I ricordi della sera prima ritornarono alla mia mente, veloci come treni. Avevo passato un intera notta a fare l'amore con due alpha spettacolari, che non si sono risparmiati. Come potevo notare dalla mia posizione, ero cosparso di morsi, succhiotti e graffi. Arrossii e mi coprì il viso con le mani, imbarazzato.

Erano entrambi dentro di me e dio se stavo bene. Non avevo mai provato un piacere tale, non ero mai arrivato a così tanto. Venivo divorato dagli orgasmi, sempre più intensi. Finché un dolore lancinante mi fece urlare, contraendomi. Le basi di entrambi i membri dei due alpha si rigonfiarono, impedendoci qualsiasi movimento. Avevo sentito che un nodo faceva male, ma due? Signori, il dolore era tale che sincere lacrime scivolarono lungo il mio viso. Shoto si abbassò, prendendo a baciare le mie guance rigate, sussurrandomi scuse, che tra poco sarebbe finita, che ero stato bravo. Kacchan sembrava più frustrato che altro, forse perché ora sarebbe stato bloccato in quella posizione scomoda per un bel po'. Però, idiota che non era altro, cercò di tirarmi su di morale e canticchiò una canzone.

"Cause after all this time.. I'm still into you"

Con le lacrime in viso lo guardai shockato. Shoto lo guardò sconvolto, "Ma sei serio?". Allora continuò ridendo.
"I should be over all the butterflieees.. but I'm into you, I'm into you"

Cercai di dimenticare il dolore al basso ventre per un'attimo. Avevo fame, molta fame. Il primo giorno di calore mi aveva sfinito, prosciugandomi tutte le energie come non mai. Molto probabilmente l'essermi accoppiato (e non con uno, ma con due alpha) ha affievolito per un po' il mio desiderio. Ma so che è solo una pausa, è questione di momenti prima di avere un'altra ondata di calore.
Ma come ho già detto, l'istinto primario supera ogni ostacolo o dolore, portandomi ad alzarmi dal letto. Solo che, sono nudo. Vi scordate che vado di là così.
Apro il mio cassetto e cerco un paio di boxer, i quali non pervenuti. Devono essere in lavatrice.
Me ne faccio una ragione e prendo delle mutandine gialle e le infilo velocemente. Altri indumenti non rispondono all'appello, ovvero i miei vestiti di ieri, un pigiama ed una vestaglia. Trovo soltanto una maglietta nera con un teschio sopra, decisamente non mia. L'odore di muschio si infrange contro le mie narici, inondandomi di buone sensazioni. È la t-shirt di Kacchan. Non riesco quasi a staccarla dal naso, incantato da quel profumo. La indosso velocemente, sentendomi come abbracciato da lui, notando allegramente quanto sia grande per me. Mi rivolgo verso il sottile specchio dinanzi al mio letto, ispezionando la figura sottile del mio corpo. La grande maglia nera copre le mie piccole gambe fino a metà coscia, lasciando ben visibili le ginocchia ed i polpacci, i quali non mancano di marchi, morsi e succhiotti. La stessa visuale si ripropone sulle braccia, sulle spalle e sul collo. Arrossisco notevolmente, coprendomi il viso dall'imbarazzo. Ma una sincera curiosità porta delle dita al colletto della maglia, tirandola leggermente per guardare com'è la situazione sul petto. Nulla di diverso, se non peggiore. Non oso immaginare le condizioni della mia schiena.
Anche i capelli verdi non sono uno spettacolo, così spettinati. Ma nel complesso, guardando il mio riflesso, mi sentivo bene.
Percorro lentamente il piccolo corridoio, ascoltando le voci provenienti dalla cucina.
"Si.. Si okay, grazie mille.. Si si uno o due giorni massimo, la ringrazio. Buona giornata"
Mi affaccio leggermente, scrutando la scena. Il mio professore di fotografia è seduto a tavola, davanti al mio cellulare, con solo indosso una maglietta bianca e dei boxer blu. Si passa una mano tra i morbidi capelli mentre picchietta con un dito il bordo della superficie. Si alza, spostando piano la sedia, raggiungendo l'altro alpha, poggiando la testa sulla sua spalla. Kacchan invece è munito solo e soltanto di un paio di boxer grigi, intento a cucinare qualcosa di buono, a giudicare dall'odore, ma non riesco a vedere con lui davanti. L'unica cosa che noto sono i graffi sulla sua schiena, sembrano stati fatti di recente. Non può essere stato Todoroki, ha le mani più grandi di così. Ma non ci metto molto a ricordare che li ho fatti io.
Imbarazzato, entro nella stanza con le mani dietro la schiena, giocando con i piedi nudi, sfregando uno sopra l'altro.
Li sento inspirare leggermente, per poi girarsi verso di me. Kacchan fa un versetto, per poi tornare a cucinare delle uova, ora visibili, dato che Todoroki si sposta, non coprendomi più la visuale.
Invece si avvicina a me sorridendomi, portando una mano sul mio fianco, facendomi sussultare, e baciando leggermente la mia guancia in modo tenero.
"Buongiorno Izuku"
"B-buong-giorno"
Sorride e mi guarda con quei suoi occhi bicolore così belli.
"Ho chiamato a lavoro, mi ha risposto un certo Iida. Ti danno due giorni di riposo"
Sorrido appena. Mi dispiace liquidarlo così ma ho una fame tremenda.
Lo nota anche lui, mi bacia a stampo per poi girarsi verso il biondino.
"È pronto?"
"Altri cinque cazzo di minuti"
Shoto mi prende la mano e mi fa sedere, lasciandomi un bacio tra i capelli,si avvicina a Kacchan, gli stringe un fianco affettuosamente, per poi prendere la sua borsa, cercando qualcosa.
"Ho controllato e ho notato che non hai nessun farmaco per il post calore o altre cose, come mai?"
Prima che io, confuso, provi a rispondere, l'altro alpha mi precede.
"Era un cazzo di omega vergine fino a poche ore fa, a cosa minchia gli servivano?"
Todoroki annuisce capendo, per poi guardarmi. "Ti dispiace se dopo, per un giorno o due, ci trasferiamo da me? Ho tutto quello che potrebbe servirci e poi casa è grande e-"
"E c'è il cibo. Cazzo nerd ho fatto fatica a trovare uova e pancetta"
Borbotto infastidito.
"Mi sono dimenticato di fare la spesa"
"Però ho notato che ti piace il latte al caramello"
Arrossisco appena, imbarazzato. Ho più bottiglie di quello che di acqua.
"Si.. Ora puoi spiegarmi a che mi servono le medicine?"
Shoto si siede dinanzi a me e afferra le mie mani. "Dopo aver affrontato un calore, soprattutto il primo.. Diciamo in compagnia, si può essere frustrati o arrabbiati, o ancora peggio tristi per.. La mancata gravidanza" prende fiato guardandomi "poi ci sono le aspirine per il mal di testa, pillole per il mal di pancia, soppressori per gli ormoni sballati eccetera..certo, non si ha tutto insieme! È soltanto.. La prassi"
Annuisco cupamente e lo guardo, mentre i suoi occhi mi infondono sicurezza. "D'accordo.. Se tu hai tutte queste cose possiamo andare da te.."
Kacchan ci mette (o forse meglio dire lancia) davanti i nostri piatti con uova strapazzate e pancetta affumicata.
Lo guardo sorridente. "Le hai fatte come ce le faceva tua madre!"
Risponde con un semplice verso - "mh" è il suo preferito la mattina- ma noto un piccolo sorrisetto spuntargli ai lati della bocca. Shoto ci guarda, intensamente, per poi rivolgere la parola ad entrambi. "Ogni volta che parlate della vostra infanzia vi si illumina il viso, ad entrambi. Ditemi di più, voglio sapere"
"Una vagonata di cazzi tuoi? E poi sai quasi tutto, quella checca ne ha avrà già parlato."
"Kacchan! Shoto fai tutte le domande che vuoi, anche se mi piacerebbe sapere un po' della tua di infanzia"

MY BOYS/TodoBakuDeku FanFictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora