7- CHE CI FAI TU QUI?

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Non so bene come descrivervi le emozioni e le sensazioni che ho nel rivedere il mio amico d'infanzia.

Tante, troppe. Diverse, contrastanti.

Non so se mi sono mancati quei capelli biondi e spettinati. Quei capelli che mi ricordano i campi di grano dove ci stendevamo parlando della scuola e dei giocattoli

Non so se mi sono mancati quei rubini rossi che per anni ho guardato con estrema felicità ed invidia. Così profondi, così intensi.

Oppure il ricevere quegli "insulti" da parte sua.

Non mi hanno mai fatto davvero male, vedevo che lo faceva con chiunque quindi era normale per lui, solo che trovavo il suo modo di fare irrispettoso e infantile, anche una volta cresciuti.

Però una cosa mi è mancata tanto.

Quel tepore che sento guardandolo.

Quel su e giù nello stomaco e la testa che gira.

Quella voglia di rimanere accanto a lui, di prendergli la mano e di non lasciarla.

Quella estrema voglia di stringerlo a me e di non lasciarlo.

Mi è mancato sentirmi così con una persona, come se dipendessi da lei, come se ne fossi legato.

Non ricordo il mio primo incontro con Kacchan, eravamo tanto piccoli.

Ma ricordo perfettamente l'ultimo giorno che l'ho visto. Sapevo già da un po', due o tre anni, che si sarebbe trasferito.

Ma non ho mai smesso di sperare che Quell'aereo non fosse mai partito.

Avevo 13 anni.

Ho pianto per un mese intero e anche di più.
Stavo male, letteralmente.
Passavo le notti a vomitare e le giornate a lamentarmi del dolore che provavo.
Era come se una parte di me fosse stata strappata via e adesso fossi.. vuoto.
Mi mancava qualcosa. Quel qualcosa che mi rendeva felice.

Non provavo questa sensazione da un po' ma, nell'istante in cui ho incrociato il suo sguardo, mi sono dinuovo sentito bene.
Protetto, al sicuro, amato, completo.
È stato come respirare dopo tanto tempo, come riprendere fiato dopo una corsa lunghissima e senza pause.

Ma che mi succede? Perché sto sorridendo come un'ebete?
Forse dovrei smetterla di fissarlo, forse non dovrei alzare la mano per salutare.
Ooh ma diamine! Quante altre volte non ho fatto nulla solo perché la mia coscienza me lo impediva? E poi per quale motivo?
Al massimo ci avrei fatto una figuraccia, ma sarebbe finita lì.

E vedendolo scendere dal palco con il resto del gruppo, ho alzato la mano e ho sorriso.
"Ciao Kacchan!"

KASTUKI BAKUGO POINT OF VIEW

Che rottura di coglioni.

Stasera non ho voglia di fare un cazzo.

Ma quell'idiota di Kyoka dice che non possiamo cancellare una serata solo perché io non ho più voglia.

Che si fottano.

Ma alla fine mi convinco ad alzarmi dal letto.

Vivo in un cazzo di appartamento singolo, un buco di posto.

Sto aspettando di raccimolare un po' più di soldi per permettermi una casa mia dove posso fare il cazzo che voglio io.

Mia madre si era proposta di aiutarmi.

Chi ha bisogno di aiuto?! Ce la faccio da solo vecchiaccia. Non ho bisogno dei tuoi soldi.

Però l'avevo lasciata pagare la retta universitaria. Mi avevano proposto una borsa di studio ma poi "ti comporti in modo scorretto Bakugo, non possiamo dare questo esempio" e bla bla bla.

MY BOYS/TodoBakuDeku FanFictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora