18-IL PARCO

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Il panico più totale viveva in camera mia.
Sul letto c'erano i più disparati e colorati vestiti e tra quelli sedeva Kirishima. Appena gli avevo fatto sapere del mio "appuntamento", (io non credo sia così), si è recato di corsa a casa mia per prepararmi.
Ogni cosa che ho proposto fin da stamattina l'ha ritenuta pacchiana, infantile, troppo elegante, sciatta, sportiva.. Davvero non credevo che il mio migliore amico fosse un fashion blogger.
Alla fine, esasperato, si alza.

"Levati, faccio io! Tu non hai il minimo senso dello stile"
"Non sono un modello!"
"Qua si tratta di essere oggettivi Izuku ! Tu non sai scegliere come abbinare i vestiti"

Entrò nella mia cabina armadio ed iniziò a selezionare la scala cromatica che preferiva.

"Allora il jeans, classico e sicuro"
"Ok.. Sopra?" cercai di avvicinarmi a lui, che mi respinse in malo modo.
"Hey!"
"Stai lì! Emh.. Sorpresa!"

Decisi di non protestare, parlare con Kiri era come parlare come un muro. Arrivò con una maglia bianca e con una faccia confusa.

"Hai una giacca di jeans? Perché se la hai è il look perfetto"
E chi glielo diceva che l'avevo buttata giorni fa?
Ma prima che io aprissi la bocca lui mi precedette, iniziando a levarsi la giacca
"Usa la mia.. Magari si ingelosisce"
"Kirishima!", rosso mi infilai l'indumento.
Ridacchiò e mi cercò un paio di scarpe bianche.
"Izuku girati un'attimo e fai due passi avanti"
Confuso lo guardai.
"Perché?"

"Tu fallo"
Feci come mi aveva chiesto e lo sentii fare un sospiro di sollievo.
"Avevo paura ti dovessi anche fare il breve corso di "come sculettare mentre si cammina" "

" KIRISHIMA NO! "

" È per dire... Comunque vieni qui, ti aiuto con i capelli".

Mi avvicinai al mio migliore amico. Indossava una felpa rosa con disegnato sopra un cuoricino. Emanava calore e sicurezza e questo è uno dei motivi per cui mi fido così tanto di lui.
"Non voglio renderti un damerino, ti aiuto solo a non farli sembrare spettinati, solo disordinati"
Mi aiutò e segui la sua idea di "capelli perfetti".
Mi diede anche una mano a ripiegare i vestiti.

"Non fatti prendere dall'ansia, parla in modo tranquillo e rilassato.. Okay?"

"Okay.."
Chiacchierammo per un'altra mezz'oretta tipo, di come lui e Denki si siano baciati e tutte quelle cose sdolcinati. Li adoravo insieme, davvero.
Ma ad un certo punto, il mio telefono squillò.
Todoroki
Dio santo.
Credo di non sentirmi bene.
Ed ora, cosa si fa?
"Izuku?! Muoviti! Vai via! Chiudo io qui!"
"G-grazie!"
Presi di corsa ciò che mi serviva e scesi a due a due i gradini.
Ansia divina.
Arrivo finalmente al portone. Lui è lì dietro.
Ha un jeans nero che gli rende le gambe così lunghe..
Ma attira ancor di più la mia attenzione la camicia bordeux un po' strettina al petto.
Credo di non sentirmi bene.
"Hey Midoriya, che bella giacca"
Quel sorriso bastardo, così seducente e provocante..
Ma che mi prende? Non ho mai iperanalizzato così tanto un sorriso.

"Grazie Todoroki.. A-andiamo?"
"Certo, posso?", mi porse il braccio ed io, tutto rosso in volto, mi ci appoggiai.
Così elegante..
"Vorrei portarti a fare due passi, ti dispiace?"
"Niente a-affatto, anzi, è ciò che d-desidero"

Iniziò a camminare e a farmi alcune domande di circostanza.
I miei hobby? L'università? La famiglia? I sogni?
Tutte quelle domande, anche se forse fatte solo per evitare un imbarazzante silenzio, mi fecero sentire leggermente.. Apprezzato? Ascoltato?
"M-mi piace l-leggere e s-scrivere gli a-appunti", ma una risata cristallina mi fece fermare.
"Ma come scrivere gli appunti?"

"S-si, mi rilassa... p-poi uso tanti c-colori e penne"
"D'accordo d'accordo" ridacchia "invece l'università? Perché proprio quella?"
"E-era l'unica università avente le s-scienze sociali p-più vicina alla mia v-vecchia casa"
"Perché dov'era?"
Ripensando a casa mia, un vuoto mi scosse il petto e strinsi appena il braccio di Todoroki.

"Un paesino vicino Tokyo, una piccola campagna.. Sono nato e cresciuto lì con la mia mamma.. Mi manca un po' "
"Capito.. Sarà bellissima immagino"
"È meravigliosa.. Ci sono campi enormi, alberi altissimi, quasi sempre il risplende"
"Un sogno direi, hai detto che ti manca la tua mamma.. Posso chiederti che tipo è?"
Mi giro verso di lui e gli mostro un sorriso sincero.
"Mamma è una donna dolcissima.. Vuole bene a chiunque e sa fare delle buone torte"
"Oh non dirmelo! Mi fai venir fame così"
Ridacchio, "Saresti schiocco, tutti amano le sue torte! Piacevano anche a Kacchan".

Todoroki's pov

Avevo capito di chi parlava, non mi serviva chiedere oltre.
Era davvero carino oggi, con quel sorriso smagliante che emetteva gioia, stretto al mio braccio. In più, così vicini, l'odore di zucchero filato e fragole era così appetitoso.

"Hai dei sogni Izuku?"
Lo vidi arrossire, forse per l'utilizzo del nome.
Lo vidi arrossire, forse per l'utilizzo del nome.
"D-di avere una f-famiglia un giorno..."
"È un bel sogno sai? Molto importante soprattutto"
"T-tu invece?"
Pensai alla mia risposta per qualche minuto, cosa avrei potuto dirgli?
"Anch'io sai? Avere una famiglia, il mio amato lavoro ancora con me, una bella casa.. Stare bene ecco"
Tra una chiacchiera e un'altra siamo arrivati nella zona da me desiderata.
Un parchetto al lago, dove il sole risplende e la luce rimbalza sull'acqua, creando riflessi colorati.
Lo guardai e gli sorrisi.
"Ti dispiace aspettarmi qui? Vado al carretto e ti prendo un gelato"
"O-oh non s-serve davvero"
"Tranquillo, faccio io". Lasciai la presa sul suo piccolo braccio, per poi sorridergli e recarmi al suddetto carretto.
Mi avvicinai al buon uomo e chiesi due ghiaccioli al limone.
Mentre seguiva la mia richiesta mi girai e vidi il piccolo omega guardare sorridente i cigni nuotare nel laghetto.
La luce, i colori, la posizione, tutto perfetto!
Cacciai di fretta e furia il telefono dalla tasca e mi misi in posizione.
Click!
Meravigliosa, questa la custodirò molto gelosamente.
"A lei"
Pagai in fretta per poi tornare dal ragazzo che da una settimana a questa parte, attanagliava i miei sogni.
"Eccomi!", gli porsi il ghiacciolo, senza aspettarmi che lo leccasse in modo così osceno, per poi fare una faccia strana ma divertente.
Cercai di trattenere una risata, da scena perversa a scena comica e neanche era il suo scopo.
"Mamma mia è acido! Però mi piace!"
Continuò così per un po', leccandolo e facendo poi una faccia buffissima, tutta stizzita.
Tornammo a chiacchierare ancora e ancora, fino alla fine dei ghiaccioli.
"Dove vuoi andare?"
Mi guarda, pensante.
"Al centro?"
"Andata!"

Tornai a tenerlo stretto sottobraccio. Mi dava un senso di sicurezza farlo, anche se avrei preferito tenergli la mano.
Inspirai e subito l'inebriante dolce profumo dell'omega mi pervase la mente. Era così delicato ma allo stesso tempo devastante.
" L'ultima volta hai detto di non essere fidanzato.." vai Shoto, sii più diretto, "mi chiedevo se tu avessi un tipo di compagno, o compagna, prediletto".
Okay, domanda semplice e chiara, poco fraintendibile.
"D-dolce, g-gentile.. C-che si preoccupi per me, m-magari anche un po' g-geloso".
Ahi, non sono tanto geloso, tendo a lasciar più libertà, ma sempre nei limiti della sopportazione. Ma molto probabilmente Katsuki è il mio opposto perciò.. No problem.
"Secondo me ti verrà facile trovarlo, sei un bel ragazzo"

"G-grazie.. A-anche tu sei bello"

ANGOLO AUTRICE

Hello! Eccomi con un'altro capitolo! Ecco il primo appuntamento, speriamo nei prossimi!
Ciao miei broccoli, vi amo ed amo i vostri commenti❤️
(Io guardo Skam Italia, voi che fate?)

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