FIGHT PT2

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Qualcuno suonò il campanello, Carmen andò ad aprire, ringraziando Morgaine di restare con Miguel. Lei vide Johnny dal divano rivolgere uno sguardo a Miguel che a malapena si reggeva in piedi, non sentì cosa si dissero, ma si rese conto di sentire la guancia bagnata. Si toccò il punto. C'era del sangue, quasi secco. Cercò l'origine e la trovò in un taglietto sulla fronte.
«Dobbiamo andare al dojo» le disse il ragazzo, lo sguardo serio.
«Miguel cosa dici?» chiese, non capiva cosa intendesse.
«Tuo zio sta andando al Cobra Kai, dobbiamo andare» ribadì lui, fermo.
«No. Miguel guarda in che condizioni sei» negò lei, preoccupata per le sue condizioni.
«Morgaine dobbiamo andare...ho un brutto presentimento» ripeté lui, imperterrito.
«Andiamo, ma non fare scherzi» concesse lei, esasperata.
A quel punto ripartirono, direzione Cobra Kai. Prima di giungere all'ingresso trovarono Sam. Anche lei aveva la loro stessa meta.

Non appena arrivarono a destinazione, notarono il trambusto. Una finestra rotta, Kreese immobile, Daniel e Johnny ansimanti. Sam raggiunse suo padre, Miguel raggiunse Johnny, Morgaine rimase immobile, Robby era là. Gli corse incontro, come se tutto il mondo circostante non esistesse. Aveva un grosso taglio sulla fronte.
«Robby! Oh mio dio che hai fatto?» sussurrò, per non farsi sentire dagli altri, senza un motivo apparente.
«Morgaine...grazie del regalo...anche tu mi manchi. È sempre valida l'offerta?...» le chiese, abbracciandola. Lei annuì con la testa sul suo petto.
Quello che successe dopo fu irrilevante, era con Robby, non litigavano, era tutto apposto.

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Entrarono nell'appartamento. Morgaine si rese conto di aver lasciato i regali da Carmen. Mostrò a Robby la sua stanza, poi prese il kit di primo soccorso. Gli medicò il grosso taglio sulla fronte e gli portò del ghiaccio.
«Robby devo andare a prendere delle cose, ti spiace se esco un attimo?» chiese, sedendosi vicino a lui.
«Fai pure, almeno mi dai un letto» sorrise lui, per poi sbadigliare.
«Porta di là il ghiaccio se vuoi, hai bisogno di dormire» gli disse, per poi guardarlo chiudere la porta.
Si infilò il giubbotto e uscì ancora. Non le piaceva per niente stare sola di notte, ma il giorno seguente non sapeva se sarebbe passata da Receda.
Carmen le aprì, indossava una vestaglia rosa e beveva qualcosa di caldo.
«Carmen, come sta Miguel?»
«Meglio, sta riposando, grazie tesoro» le sorrise, stanca.
«Ho lasciato i regali, posso prenderli?» chiese, strofinando le mani sugli avambracci per il freddo.
«Certo, vieni»
Entrò, prese le buste e andò via. Stava riprendendo la strada per Encino, quando si ricordò di Tory, così raggiunse il suo appartamento. La ragazza aprì, assonnata.
«Tory, siamo apposto?» le chiese, ansimando per la velocità con cui aveva raggiunto la sua casa.
L'amica la abbracciò per conferma, lei lasciò cadere le buste e ricambiò.

Rientrò a casa, c'era silenzio. Entrò nella stanza di Robby. Si era addormentato con il ghiaccio in mano, così glielo sfilò lentamente, poi gli sistemò le coperte e tornò nel soggiorno. Aprì i regali che le avevano fatto. Il primo era di Demetri: un bellissimo globo di neve e il CD con il suo film preferito. Eli le aveva regalato un buono per piercing e tatuaggi, Miguel un berretto che avevano visto insieme e le era piaciuto, Moon una camicetta, Sam una collana con il ciondolo rosso e Yasmine le aveva regalato dei biglietti per l'autobus che da Miami porta alla Valley e un tubino molto simile a quello che stava guardando al loro primo incontro. Morgaine si emozionò. L'ultimo regalo che aveva aperto era stupendo, si sentiva benvoluta. Poi trovò un pacchettino, molto piccolo rispetto agli altri. C'erano due orecchini e un biglietto 'Con affetto, Tory". Anche quello era molto bello, sapeva le difficoltà economiche e apprezzava lo sforzo.
Erano ormai le due, non voleva dormire. Voleva conservare un ricordo speciale di quella notte.
Accese la TV e si mise a guardare tutti i film di Natale che trasmettevano quella notte. Verso le quattro, Robby uscì dalla sua stanza e la raggiunse.
«Era troppo alta la TV?» chiese lei.
«No, ho avuto un incubo» alzò le spalle lui.
«Che hai sognato?» chiese, curiosa. Amava ascoltare i sogni.
«C'eravamo io, Tory, Kyler e Eli. Eravamo allo zoo per rubare un cobra cinese. L'abbiamo fatto veramente -rise a quella frase-. Poi lo abbiamo preso, ma ci è scappato. Mi ha morso, e tutti restavano immobili a guardarmi...e poi sono venuto qua»
Morgaine gli avvolse il braccio attorno alle spalle e lo strinse a sé, voleva fargli sentire che era tutto apposto, che con lei era al sicuro e lo sarebbe stato sempre.
«Mi sei mancata Gainnie» le sussurrò, per stringersi di più a lei.
«Anche tu...mi hai fatta rimanere malissimo, avevo voglia di prenderti a schiaffi...ma per fortuna sono dotata di buon senso» rise lei, per nascondere un pizzico di amarezza che le marcava la voce.
«Sai, quelli del tuo dojo hanno invaso la dépendance dei Larusso...» continuò. Suo cugino la fissò spaesato.
«Si, e poi abbiamo combattuto. Ho mollato uno schiaffo in faccia ad Eli che si ricorderà per tutta la vita. Poi spero di non aver reso sterile Kyler» raccontò, ripensando divertita a quel momento quasi surreale.
«Ma non eravate in buoni rapporti?» domandò Robby, ancora più confuso di prima.
«Già, ma immagino che durante le disse vengano a galla tutti i problemi irrisolti» rifletté Morgaine, sospirando. In effetti era stata un po' stronza con Kyler, ma lui poteva semplicemente parlarle, si era sempre creduta una persona disponibile.
«Ma tu che hai fatto alla testa?» chiese subito dopo, ricordandosi del taglio del ragazzo.
«Papà...non credo volesse farmi male...» alzò le spalle.
«Ti fa male ora?»
«Non mi pare»
«Meglio così, mi mette sempre ansia quando qualcuno si fa male»
«Ti mette ansia qualsiasi cosa tesoro»
«Già»

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