FIGHT PT.1

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Il Natale stava arrivando. Morgaine avrebbe trascorso il pranzo con suo zio, poi sarebbe passata a lasciare i regali a tutti, fermandosi di più da Yasmine. L'ultima tappa sarebbe stato Miguel, poi insieme a lui avrebbe raggiunto la casa di Sam dove avrebbero discusso per unire il loro dojo al suo.
Uscì a comprare i regali, l'occorrente per impacchettarli e si avviò a casa.
Impacchettò un DVD con le loro foto e un lip-gloss per Yasmine, una collana con un acchiappasogni per Moon, un braccialetto con un ciondolo a forma di stella per Sam, una felpa per Miguel, un paio di pantaloni decenti per Eli (non si potevano vedere quelli a cavallo basso), una camicia per suo zio, un fumetto in edizione limitata per Demetri, un cellulare nuovo per Robby, una rivista di scienze per il fratellino di Tory, degli orecchini per Tory e, per entrambi, imbustò trecento dollari.
Entrò in camera e cercò i vestiti che voleva indossare. Scelse un maglioncino rosso attillato e un paio di jeans semplici. Avrebbe raccolto i capelli in una crocchia e non avrebbe abbondato con il trucco.

Il Natale arrivò. Si svegliò presto e iniziò a cucinare. Suo zio l'aveva avvertita che anche la sua amica Ali sarebbe stata con loro. Sapeva che era la sua ex del liceo e le faceva piacere conoscerla, ma allo stesso tempo aveva sempre pensato che suo zio sarebbe stato benissimo con la madre di Miguel.
Finito di cucinare apparecchiò la tavola, sistemò le troppe decorazioni che aveva appeso, si vestì e si truccò. Suo zio e la ragazza arrivarono un po' in anticipo. Lui aveva un grosso sacchetto di carta in mano.
«Ciao! Sedetevi pure! Io sono Morgaine, piacere» si presentò, gentile.
«Ali! Piacere mio» ricambiò la donna.
«Ti ho preso un regalo» disse Johnny, passandole il sacchetto.
«Grazie!» esclamò, sinceramente felice, per poi baciarlo sulla guancia e posare il sacchetto sotto l'albero.
«Anche io ti ho preso qualcosa» continuò, passandogli il suo regalo.
Passarono il pranzo quasi come una famiglia. Ali era dolce, si capiva che fosse una brava persona, tuttavia Morgaine si sentiva un po' tesa, perché non la conosceva.
Tuttavia, quando sia lei che Johnny se ne andarono, si sentì un po' triste, come se rivolesse indietro quell'atmosfera familiare. Aprì il regalo di suo zio. Era una foto bellissima di lui che la teneva in braccio quando era bambina. Sorrise e pianse nello stesso momento.

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Prese i regali da consegnare. Non sapeva come fare con Robby, sapeva che Tory lo vedeva regolarmente, dato che stava al Cobra Kai, probabilmente le avrebbe chiesto di consegnarglielo.
Spacchettò il cellulare e scrisse un biglietto: ‘Scriverti sarà più facile. Mi manchi, ma mi hai delusa. Capisco se non vorrai aggiungere il mio numero sul nuovo cellulare, ma sappi che la mia porta è sempre aperta per te. Morgaine’. Lo infilò nella scatolina del dispositivo e rifece il pacco.
Indossò il giubbotto e uscì a fare le consegne.
Iniziò con Eli. Le aprì sua madre che la fece entrare e le offrì dei dolci. Lei si limitò a consegnare il pacchetto all'amico e a proseguire. Se voleva rispettare la sua tabella, non poteva fermarsi. Proseguì con Demetri, Sam e Moon, poi si fermò da Yasmine. Rimasero a parlare per un po', quindi proseguì per la casa di Tory, dove lasciò i regali che aveva per lei più quello per Robby che si offrì gentilmente di recapitare. Alla fine raggiunse Miguel. La fece entrare, così gli lasciò il regalo. L'unico problema era che per ogni regalo consegnato ne aveva ricevuto uno in cambio. Così chiese il permesso di lasciarli lì, poi si avviarono per la casa dei Larusso.

C'era già qualcuno, tra Eagles e Miyagis. Loro due, Sam e Demetri volevano cercare di convincerli ad unirsi contro Kreese. Ma era impossibile, si guardavano tutti con astio, nessuno aveva la minima voglia di collaborare. A quel punto accadde il miracolo di Natale. Demetri si impose quando due ragazzi cercarono di andarsene.
«Ehy fighette! Questo è esattamente ciò che vogliono gli stronzi del Cobra Kai! Se volete lasciare perdere siete stronzi anche voi. Eri uno stronzo anche tu-aggiunse riferendosi a uno dei suoi compagni- lo sono stato anche io. In realtà volevo esserlo. Ma adesso il Cobra Kai è la più grande collezione di stronzi nella Valley, guidata dal re di tutti gli stronzi. Quindi dobbiamo collaborare con l' Eagle Fang, dobbiamo decidere il nome tra l'altro, per tenerci lontani dal prendere altra merda. Per farlo non dobbiamo essere degli stronzi! Mi-mi dispiace per tutti gli "stronzi", di solito sono molto fiero della mia eloquenza, ma era un momento emotivo...»
I due tornarono a sedersi, mentre io, Sam e Miguel ci guardammo sconvolti.
«Sei stato grande» gli sussurrò all'orecchio quando tornò vicino a loro.
Iniziarono a discutere su cosa avrebbero potuto fare per andare d'accordo, ma concordarono solo sull'allenarsi nel dojo di Larusso. Anche perché loro si allenavano in un parco pubblico di solito.
Ad un certo punto si udirono dei miagolii.
«Avete un gatto?» chiese Miguel a Sam.
«No» rispose lei, confusa.
Bert, a quel punto, uscì per andare a cercare il micetto, ma rientrò, lanciato da una finestra. Da ogni porta iniziarono ad entrare dei Cobra Kai. Morgaine non sapeva cosa fare. Il primo che si trovò davanti fu Kyler.
«Ehy, pensi ancora a me?» le chiese in tono ironico. Lei lo guardò e scosse la testa.
«L'unica cosa che ricordo è che, anche se minuscolo, avevi un pene» rispose a tono, tirandogli un calcio poco potente all'inguine. Lui si buttò a terra, così lei proseguì verso Eli. Lui la spinse di lato, così gli mollò un sonoro schiaffo sulla guancia.
«Hai fatto sesso con me e pensi di potermi trattare così?» lo rimproverò.
«Morgaine, mi spiace, non mi ero accorto che fossi tu...»
«E quindi? Tu hai qualcosa che non va...» scosse ancora la testa, lo spinse di lato e andò a dare una mano a chi era in difficoltà. Non era ancora al massimo delle forze, ma in due ce la facevano bene a combattere.

Quando notai che la casa era vuota, raggiunsi gli altri. Tory stava uscendo in quel momento. Erano tutti pieni di lividi e tagli, Eli era con loro, sembrava si fosse riappacificato con Demetri. Miguel aveva la faccia piena di sangue, infatti, appena Tory chiuse la porta, barcollò e si appoggiò a Demetri.
«Ehy...tutto bene?» chiese, ma Miguel non rispose.
«Sam, prendi il ghiaccio e della garza. Eli predi un bicchiere d'acqua» coordinò Morgaine, che aveva seguito un corso di primo soccorso e sapeva come comportarsi.
«Vieni, siediti un po'» disse a Miguel, accompagnandolo su una sedia che Demetri rialzò da terra.
«Come ti senti?» gli chiese, sedendosi vicino a lui. Ma continuava a non rispondere, il ché la fece preoccupare.
«Miguel stringimi la mano» gli ordinò. Quando obbedì si sentì rilassata. Eli tornò con l'acqua, quindi aiutò l'amico a bere. Morgaine notò che gli tremava la mano mentre lo faceva.
«Eli sta' tranquillo» gli sorrise.
A quel punto tornò anche Sam, così misero il ghiaccio dietro la testa di Miguel e gli pulirono le ferite, mentre cercavano di bloccare il sangue che gli scorreva dal naso.
«Miguel te la senti di alzarti?» chiese ancora Morgaine. Dovevano riportarlo a casa.
«Si» rispose finalmente lui.
«Ok. Sam serve la macchina»





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