SEA SOUND

605 20 6
                                    

La mamma la scosse dolcemente per farla svegliare. Non era prestissimo, ma nemmeno tardi. Dalla finestra penetrava un bel sole, ma non scaldava troppo l'aria secca.
Si preparò piuttosto in fretta, poi scesero per la colazione a buffet.
Si mise nel piatto del bacon e un avocado toast e prese una tazza di tè al limone. Prima di sedersi con i suoi genitori, si accorse di una grossa ciotola di macedonia fresca, così si riempì una ciotolina.
«Affamata?» domandò suo padre.
«No, ma la colazione buffet è la mia preferita» rise, stropicciandosi gli occhi per la stanchezza da post risveglio.
«Non stropicciare gli occhi, ti si irritano» la rimproverò sua madre.
«Non rompere di prima mattina...» si lamentò, prendendo una cucchiaiata di frutta. Il sapore dolce e acidognolo dell'ananas si mischiò a quello di una ciliegia, lasciandole una piacevole sensazione in bocca. Era un buon risveglio quello. Magari fosse stato possibile averlo ogni giorno...

Fecero il check-out e ricaricarono le valigie in auto.
Avviarono la macchina verso la North Valley, era l'inizio della sua nuova vita, di un'avventura con scadenza entro due anni. Le piaceva pensare che fosse una specie di sfida, per testare le sue abilità in assenza dei genitori. A volte le veniva in mente che fosse solo un test, che alla fine avrebbe avuto il giudizio di qualcuno, ma questa idea le metteva ansia e voleva evitare di esagerare con le pillole al biancospino.
Sospirò guardando fuori dal finestrino. La North Valley era più...losca rispetto alla West, pensò. Era un cambiamento piuttosto netto rispetto alla vita che aveva sempre condotto.

Raggiunsero il condominio dove avrebbe vissuto. Le sembrò parecchio angusto, ma probabilmente, all'interno, l'appartamento non sarebbe stato male. Bussarono alla porta e attesero. Aprì suo cugino, indossava un tuta e aveva i capelli biondi scompigliati. Morgaine lo trovò adorabile, ma rimase in silenzio.
«Ah...entrate, la zia torna tra poco, sta facendo la spesa» li invitò, veramente imbarazzato.
«Volete del caffè?» domandò, dopo averli fatti accomodare. Rifiutarono, perciò l'unica soluzione per passare il tempo fu parlare.
«Come va con la scuola, Robby?» chiese la mamma di Morgaine.
«Beh, in realtà ho smesso. Non faceva per me e...vorrei cercare un lavoro» sorrise, sempre imbarazzato. Morgaine desiderò che sua madre avesse qualche altro argomento, oltre alla scuola.
«E mia sorella è d'accordo?» proseguì la donna.
«Si...» sussurrò Robby, incerto che fosse la risposta giusta.
«È sempre stata un'irresponsabile!» si indignò, alzando la voce.
«Tesoro, ha il diritto di educare suo figlio come crede...» cercò di farla contenere il marito.
«Mamma, evita...» la rimproverò Morgaine.
«Non evito, Morgaine. Azzardati a saltare la scuola se hai meno di 37.5 di febbre o senza essere gravemente infortunata e vengo a prenderti a schiaffi anche dal Giappone!»
Morgaine lasciò fare. Ogni tanto sua mamma era parecchio isterica. Le voleva bene, ma sperava di non diventare mai come lei. Si mise seduta vicino al cugino e gli posò la testa sulla spalla, sospirando.
Per fortuna, sua zia rientrò e salvò la situazione annunciando il pranzo.
Mangiarono, poi salutò i suoi genitori e si sentì più libera.

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

«Dai su, mostra a Morgaine la vostra stanza» fece la zia a Robby, con la voce gentile.
«Non ti dispiace condividere la stanza con lui, vero?» si informò subito dopo.
«Ah...no, non mi dispiace» mentì. Essendo in casa loro, doveva farsi andare bene le loro decisioni.
«Vieni, ti aiuto a sistemare le tue cose» la invitò lui. Morgaine non si aspettava tutta la gentilezza da parte di quella famiglia, soprattutto dopo la scenata che aveva fatto sua madre.
«Il mio armadio non basta per tutti questi vestiti!» rise Robby, impressionato dalla quantità di capi nelle valigie.
«No invece, basta piegare le maglie e i pantaloni e appendere solo gli abiti» osservò la ragazza, pensando a come ricavare più spazio.
«Vero, cosa sistemo?»
«Appendi gli abiti, io penso al resto» spiegò, aprendo una delle valigie che conteneva le maglie.
«Ah Robby»
«Si?»
«Grazie»
Le era difficile essere così spontanea, ma ogni tanto se lo voleva permettere.
«Di nulla» le sorrise.
«Mi spiace per la scenata di mia mamma» ammise, con un sorriso a mezzo.
«Mi spiace per te, non deve essere facile vivere con lei»
«Nemmeno con la zia, credo... da quello che mi dici...»
«In effetti» ridacchò Robby, per coprire la tristezza di quel dialogo.

«Zia? Pensavo, mi metteresti lo smalto?» chiese Morgaine, notando le unghie della donna, curate e tinte alla perfezione.
«Certo, vieni qua» le fece cenno di sedersi sulla sedia vicina a lei. Così le porse la boccetta di smalto bordeaux.
«Bel colore» commentò la zia, scuotendo l'oggettino che teneva nella mano.
«Si abbina bene ai miei capelli» osservò Morgaine, spostandosi una ciocca color cannella da davanti alla faccia.
«Confermo» sorrise l'altra, stendendo il colore sulle unghie della nipote.
Morgaine si stava divertendo. Forse non era così male la zia da sobria. Sembrava gentile e simpatica. Forse non odiava sua zia, ma i suoi atteggiamenti sbagliati che spesso prendevano il sopravvento.
«Ti va di fare un giro con Robby più tardi?» le domandò la donna seduta di fianco a lei.
«Sì, voglio vedere un po' i dintorni»
Allora la zia gridò al figlio di cambiarsi e mettersi qualcosa di decente, così avrebbe potuto accompagnarla a conoscere la sua nuova città. Morgaine sapeva che non sarebbe mai stata bella come Miami, ma avrebbe potuto trovare un posto dove rifugiarsi quando sentiva la mancanza di casa. La cosa più bella sarebbe stata sentire il rumore del mare. Quello era ciò che più le piaceva del paese dove aveva trascorso la sua vita fino a quel giorno.

Non appena suo cugino fu pronto e lo smalto si fu asciugato, uscirono dall'appartamento.
«Dove vuoi andare?» le chiese, col sorriso in volto.
«Uhm... c'è una spiaggia?» domandò Morgaine, che aveva preso la sua decisione da un bel po'.
«Dobbiamo andare verso ovest...se vuoi possiamo prendere l'auto della mamma...» spiegò lui, cercando di ricordare la strada, probabilmente.
«Ma se è lontano non...» lo bloccò Morgaine, non volendo disturbare troppo.
«Non ti preoccupare, ti porto in spiaggia. Sali in macchina» le sorrise ancora lui. Lei obbedì. Era tranquilla con Robby, era gentile con lei.
Lui guidò fino alla spiaggia. Il mare era agitato e tirava parecchio vento, ma l'odore di salsedine nell'aria era un qualcosa di speciale.
«Non hai freddo?» le chiese lui, poiché stava indossando una maglia in pizzo che sembrava leggera e una gonna di stoffa.
«Non troppo» alzò le spalle. Non le importava più di tanto, voleva solo godersi quel momento e tornare a casa con i capelli gonfi a causa del clima.
Robby le posò la sua felpa troppo grande sulle spalle. Lei la strinse a sé quasi inconsciamente.
«Si sta facendo freddo, torniamo?» le domandò, quasi in un sussurro, così che lei potesse godere al massimo di quegli ultimi minuti.
«Mi piace così tanto stare qui...ma se vuoi andare...» rispose lei, guardando verso l'orizzonte, dove uno stormo di gabbiani stava catturando la cena di quella sera, emettendo grida felici per il successo.
«Così mi fai sentire in colpa» ridacchiò Robby, avvolgendole un braccio attorno alle spalle.
«Era il mio intento» confermò lei, ridendo insieme al cugino.
«Così sto guadagnando tempo» proseguì.
A quel punto, lui la sollevò in braccio, come fanno gli sposi e la portò verso la macchina, mentre lei si strinse al suo petto per godersi il calore del suo corpo ben scolpito. Se non fosse stato suo cugino ci avrebbe fatto un pensierino. Lo avvertì sorridere e sorrise senza mostrarsi.

Appena rientrarono, la zia uscì, rivelando che stava aspettando la macchina. In compenso aveva almeno preparato la cena.
Morgaine notò che Robby stava piuttosto in silenzio e aveva un'espressione vagamente malinconica.
«Ehy...stai bene?...» chiese cauta, non voleva toccare i tasti sbagliati.
«Si...si tutto apposto» rispose lui, sbrigativo, in modo che lei capisse che doveva lasciar cadere lì il discorso e finire i suoi...che roba erano? Spaghetti forse.
Approfittò dell'orario per fare una doccia e lavare i capelli con il suo shampoo preferito alla ciliegia. L'indomani sarebbe andata a scuola. Quella giornata di svago sarebbe rimasta solo un bellissimo ricordo, ora doveva tornare ad essere la Morgaine perfetta per tutto e per tutti, senza eccezioni alla regola. Ma forse, con Robby poteva fare uno sgarro, alla fine era stata bene con lui.

|PAROLA ALLA GRULLA|
Ciao! Come state? Spero bene.🐍👊💪
Siccome mi mancano Raven e Eli, ho deciso di scrivere una storia dal punto di vista di Morgaine, che guarderà tutti in maniera diversa rispetto alla serie. L'ho creata utilizzando opinioni mie o che mi sono state suggerite. Hope you all enjoy❤️❤️

•Cool Kid•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora