Not a single word about this - Part I

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I stare blindly into my reflection,
a piece of me lost,
I am terrified that I cannot breathe without you.
I am nothing in my eyes if not lost.
I can't see past your eyes

Katsuki's pov

-<<Sono sicura! Te l'ho detto, sono solo pochi minuti... E poi devo smaltire la sbronza. Non posso tornare a casa così>> Akiko si passò una mano sugli occhi stanchi, poi le sue dita scivolarono tra i ciuffi di capelli tirati all'indietro che si aggrovigliavano in una crocchia disordinata. <<Camminare mi farà riprendere un po'>> farfugliò, ma qualcosa nella sua voce la fece apparire non del tutto convinta.
Poi si voltò e uscì dalla porta.

Udii il rumore dei suoi passi lenti sulle scale diventare sempre più lontano, fino a interrompersi sotto la voce di Kirishima.

-<<Sì, tranquillo. Sarà con me, non le accadrà nulla di male>> mormorò sinceramente e a voce bassa per non farsi sentire da lei.
Ci avrei quasi creduto, se la sua espressione non fosse tramutata in un ghigno sfrontato <<Rivedrai la tua Lentiggini sana e salva lunedì a scuola>>. Strizzò un occhio, e non potei fare a meno che osservare soddisfatto il punto preciso in cui il mio pugno era appena entrato in collisione, e, -mi augurai- all'indomani ci sarebbe stato un ematoma ben visibile.
I riflessi di Kirishima erano stati sedati dalla gran quantità di birra che aveva trangugiato, perciò, con mio grande piacere, non era riuscito ad attivare in tempo il suo quirk. E mio malgrado, molto probabilmente in quel momento non era neanche stato in condizioni di sentire a pieno il dolore che avrei voluto provasse.
Stupido Eijiro con le sue stupide insinuazioni.

<<Ouch! Ma che fai? Stavo solo scherzando>> biascicò ancora confuso da quello che era appena successo.

-<<Giuro che ti butto un secchio d'acqua in faccia. Ti sei proposto di accompagnare la Mei alla stazione, se non ti riprendi sarà lei a dover accompagnare te, idiota.>>

Si beccò uno scappellotto che lo spinse fuori dalla stanza verso le scale. Al piano di sotto, Akiko guardava in su verso di noi tamburellando un piede sul pavimento.

-<<No, hai ragione. Sto bene, sto bene>> disse. Scosse la testa un paio di volte -e i suoi capelli rosso fuoco rimasero incredibilmente stabili sotto la gran quantità di gel con cui li aveva acconciati-, scese i gradini e si incamminò verso la porta d'ingresso.

Ammiravo il senso di responsabilità di Kirishima. Non si poteva dire che spuntasse fuori spesso dato lo stato in cui si era ridotto solo in un pomeriggio, ma dal momento in cui si era offerto di accompagnare Mei a casa, aveva fatto di tutto per smaltire l'alcol che aveva assunto in quelle ore. Si era munito di una bottiglia d'acqua che aveva cominciato a scolarsi nell'attesa che gli depurasse il sangue dall'etanolo, aveva percorso tutti i metri quadri della stanza e del corridoio, un paio di volte le scale, e si era chiuso per qualche minuto fuori sul balconcino della mia camera: il freddo lo avrebbe risvegliato dall'intorpidimento, aveva detto.
Così, alla luce dei suoi tentativi impegnati, mi ero convinto che Eijiro Kirishima non si comportava da idiota perché era ubriaco. Semplicemente era davvero un imbecille per natura che amava provocarmi a causa dei suoi istinti suicidi e masochisti.
Sorrisi nella sua direzione.

Osservai il mio amico che tutto impettito cercava di autoconvincersi di stare meglio, come se fosse sul punto di portare a termine la missione della sua vita, e urlava alla Mei che doveva farsi passare la sbornia anche lei se volevano trovare la strada della stazione e scendere alla fermata giusta, -e nell'immaginazione di Kirishima doveva apparire come un discorso incoraggiante-, mentre con le mani sulle sue guance ancora scarlatte le scuoteva la testa.

Why won't you show yourself? [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora