Faint

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I am what you never wanna say

but I've never had a doubt

Katsuki's POV

L'avevo afferrata appena sotto il colletto del suo stupido costume che poco prima avevo attribuito praticamente a una muta subacquea per sfotterla, e, beh, ovviamente per l'evidente somiglianza. Non che mi interessasse la moda, ma era davvero difficile da guardare, proprio inguardabile! O almeno cercavo di convincermene per impedire a quel girovita piccolo -e stretto in un tessuto così leggero da carbonizzarsi sotto i miei attacchi-, di distrarmi dall'unico obiettivo che ero determinato a portare a termine: distruggerla. Come avevo fatto con tutti gli altri prima di lei da quando ero entrato in campo. Però non potevo evitare di lasciar vagare i miei occhi sulle sue cosce ormai quasi totalmente scoperte e dalla pelle arrossata, che sfregavano appena tra loro mentre Mei correva da un capo all'altro dell'arena come una cavia da laboratorio nel suo piccolo labirinto sperimentale. Pensavo che la parte più difficile fosse stata quando le avevo lacerato il costume scoprendole un fianco ed avevo intravisto la curva concava dell'ombelico sul suo ventre piatto e niveo per un secondo, ma mi ero ricreduto poco più tardi. Il momento seguente era stato l'apogeo del combattimento, il momento in cui era riuscita a farmi perdere la concentrazione e mi aveva condotto in un vortice di confusione, rabbia e frustrazione.

Mi aveva battuto sul tempo a causa di un mio stupidissimo errore. Lo sapevo che se fosse riuscita a mantenere un contatto visivo a sufficienza, sarebbe stata in grado di attivare il suo fottutissimo quirk, ma non avrei mai pensato che sarebbe stata così veloce. L'avevo sottovalutata, e, cazzo, mi era costato tutto! I miei occhi avevano incontrato i suoi per un brevissimo istante in una normalissima reazione di stupore e tentennamento quando mi aveva colpito con un sinistro alla gola, e lì mi aveva fottuto. Cazzo! Non ci potevo credere. L'aveva attivato, eccome se lo aveva attivato in tutta la sua intensità: una scarica di onde sonore, simili alle vibrazioni scatenate da un acutissimo urlo, si era diffusa nella mia testa e la sensazione era una delle peggiori che avessi mai sperimentato nella mia intera vita. Era come sentire il cervello sigillato in una cazzo di centrifuga ghiacciata e allo stesso tempo era come se gli assoni si fossero annodati tra loro e le sinapsi avessero smesso di funzionare, cessando di conseguenza di mandare stimoli al resto del corpo. Era come essere paralizzati e non solo fisicamente, ma anche mentalmente, e il dolore era così insostenibile da lasciarti l'unico desiderio di morire in quel preciso momento. Però era durato pochissimo, tanto che avevo avvertito la testa sbattere contro il terreno, segno che avessi perso ogni straccio di coscienza quando mi aveva attaccato ed ero crollato all'indietro, trascinandomi addosso Akiko. Avevo ritrovato il mio pugno stretto convulsamente attorno ad un lembo di tessuto lilla del suo costume, probabilmente a causa del dolore. Tuttavia la presa si era allentata all'improvviso e la mia mano era scivolata via, entrambi avevamo abbassato lo sguardo contemporaneamente per constatare che una minima parte del mio quirk era stata rilasciata per riflesso quando avevo perso ogni contatto con la realtà ed ero stato sopraffatto dalla fitta nella testa. Tra le dita quindi non mi erano rimasti altro che stracci inceneriti di un pezzo di costume della ragazza con cui avevo inscenato un combattimento mortale. Subito oltre la mia mano, il solco tra i suoi seni spuntava più provocante che mai in mezzo a due curve armonicamente rotonde. Lì era stato come perdere coscienza una seconda volta, forse avevo riso, stavo per scoppiare a ridere perché avevo preso consapevolezza del fatto che quella veloce sbirciata era stata la mia condanna. Se non l'avessi pagata nel campo di guerra, l'avrei scontata fuori dal ground beta, probabilmente sotto le grinfie delle sue compagne femministe rompicoglioni e sotto la sua ira implacabile. Non sapevo cos'era peggio. Mi ero fatto fregare. Mi ero fatto fregare da una ragazza. Mi ero fatto fregare dalle fottutissime curve di una ragazza. IO, che non avevo mai avuto l'interesse per queste cazzate, io che mi vantavo di essere diverso dai miei coetanei perché a differenza loro non perdevo tempo a sbavare dietro a una cosa così stupida come le forme appena accennate delle femmine. Beh queste erano tutto fuorchè appena accennate...

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