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Ti vedo dappertutto

anche in me

Katsuki's pov

In quei giorni avevo sfogato la rabbia nella solita sala giochi in Meiji Dori, che era una sorta di  secondo rifugio in città per me, ed avevo cercato di scaricare quei dannati pensieri ossessivi nell'allenamento agonistico, spingendomi fino al limite. E il dolore alla spalla sinistra ogni qualvolta che compissi un movimento ne era una valida comprova.
Ce l'avevo messa tutta per tornare di nuovo in me e smetterla di sentirmi così dannatamente strano.
Non riuscivo proprio a comprendere: era successo un'altra volta. Quel venerdì erano tornate quelle pseudo allucinazioni sulla ragazza del treno: stavolta mi era sembrato di rivederla sulla banchina mentre il treno ripartiva dalla stazione e cominciava a prendere velocità, e proprio per questo non avevo potuto confutare o accertare la veridicità di quanto avevo visto, o pensato di vedere.
Okay, forse dovevo ammettere a me stesso che la singolarità di quella ragazza quando l'avevo vista per la prima volta nel treno, unita al fatto che fosse piuttosto carina, mi avessero colpito. Nella mia testa ridondavano i suoi modi di fare, il rumore delle pagine che aveva sfogliato, l'espressione imbronciata e l'occhiataccia che mi aveva rivolto, ogni comportamento che avevo seguito con i miei occhi come se una forza superiore non mi avesse permesso di distoglierne lo sguardo.
Ma non l'avrei mai fatto. Piuttosto avrei rinunciato al mio più grande sogno, ma ammettere che Katsuki Bakugo pensasse a qualcun'altro e non solo a se stesso, non sarebbe mai successo. Così era passato anche quel fine settimana, tra i dolori muscolari per gli sforzi eccessivi in cui mi ero prodigato di recente, e tra una buona dose di compiti per il lunedì. Quel maledetto lunedì di metà settembre.

Era cominciato come un normale primo giorno di settimana, con l'aprioristica rabbia che mi ribolliva nel sangue semplicemente perchè era lunedì (d'altronde come ogni altro lunedì qualsiasi della mia vita). Avevo abbandonato il tepore delle coperte sbuffando, per gettarmi nella giornata più fredda che avessi mai sperimentato (fino ad allora, almeno) e non era neanche arrivato ottobre!
Come ogni giorno ero arrivato in largo anticipo a scuola, ero entrato in classe lanciando noncurante lo zaino da qualche parte vicino al mio banco in prima fila, ed avevo preso posto nella postura di sempre, quella che Iida odiava tanto e per la quale mi rimproverava ogni volta - e ovviamente era questa la ragione per cui continuavo a mettere i piedi sul banco-.
Tuttavia c'era qualcosa di strano, qualcosa di insolito in quello che sarebbe dovuto essere un lunedì come un altro, un altro giorno insignificante e monotono: avevo sbagliato banco oppure qualcuno lo aveva spostato? Non poteva essere un mio errore: il mio banco era quello, accanto alla maniglia della finestra, allineato con il resto della prima fila. Allora perché diamine ce n'era un altro davanti al mio? Girai la testa verso destra, notando che dalla parte opposta dell'aula vi era lo stesso inconveniente. Cosa ci facevano due banchi in più nella 1-A?

Mentre analizzavo le mie congetture, l'aula si era riempita in fretta, il borbottio dei miei compagni era un chiaro segno che anche loro avessero notato quei piccoli dettagli. Nel frattempo anche Aizawa rotolò dentro, e quando ottenne il silenzio che aveva  richiesto, ci comunicò qualcosa.

–<<Come avrete notato, sono stati aggiunti due banchi. Ciò vuol dire, -e se non siete stupidi l'avrete già capito-, che avrete due nuovi compagni di corso>>.

Si innalzarono varie proteste nell'improvviso brusio generale. Molti chiedevano come fosse possibile far entrare qualcuno nel secondo quadrimestre, altri si lamentavano del fatto che la 1-A era già al completo così, qualcuno chiedeva da dove e perché fossero stati trasferiti i nuovi studenti. Un paio di comparse, -i soliti idioti- con  gli occhi trasognati speravano che fossero due compagne.

Why won't you show yourself? [ITA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora