La spinsi verso dentro, ero così arrabbiato che non ci vedevo più, era tutto sfocato e oscuro.
'Tu' dissi sbattendola contro il muro, anche se mi turbava farle quello, come la stessi per picchiare. Odiavo la violenza. 'Tu, brutta puttana. Come ci sente ad essere senza cuore? Tu devi farmi vedere mia figlia, Gladys Edwards. Mi stai ammazzando, mi sta massacrando, smettila. Mi stai facendo diventare matto, mi stai facendo diventare il cuore un ammasso di polvere, devi smetterla, porca puttana' avevo la voce tremante, stavo per piangere, mentre la guardavo negli occhi, e la odiavo e la amavo ogni secondo di più.
'Tu non sai cosa mia figlia significhi per me, tu non sai quanto sia importante per me. Lei è tutto per me e tu mi stai allontanando dalla persona più importante della mia vita. Io esigo di vederla, è un ordine sì' conclusi. 'No' disse lei. 'No cosa?!' urlai sbattendola di nuovo contro il muro. 'Io ti odio, Gladys. Ti odio cristoddio' 'Non sai quanto ti odio io, Michael' Avevo una grandissima voglia di tenermi calmo, ma non ci riuscivo. Avevo il corpo teso, aspettavo una sua reazione, che credevo non arrivasse mai. 'Ti prego, ti prego. Mi bastano solo cinque minuti, ma lascia che stia con lei. Ne ho bisogno' dissi scoppiando a piangere. 'Te ne devi andare. A breve torna il mio compagno, non sarà felice di vederti qui' 'Non me ne vado se non mi lasci vedere mia figlia' la sbattei di nuovo contro il muro. 'Papà' sentii chiamarmi. Mi girai verso la porta di colpo, lasciai Gladys.
Mi svegliai di colpo, l'ennesimo, orrendo, troppo realistico incubo. Ero circondato, sottomesso da questi continui sogni che avrei voluto potessero diventare realtà. Ormai non vivo più, Gesù mio.
*Faith's POV*
L'incubo peggiore da quando sono qui: un buco nella crosta terrestre che mi risucchia verso giù, mentre sento doo doo chiamarmi. Una voragine senza fondo, che mi costringe a sentire i pianti di papà, le sue urla. Quel venerdì arrivò, ma avevo perso altri chili rispetto le due settimane precedenti. Due settimane senza papà.
Solcai il cancello della scuola e lui era fuori, con una felpa grigia e i pantaloni neri stretti. Era così bello. 'Come mai ci metti sempre così tanto tempo per uscire?' Alzai le spalle. 'Sempre molto simpatica e loquace, mh?' rise e mi guardò.
Stavo impazzendo, non potevo innamorarmi.
'Vieni. La palestra dista una mezz'oretta da qui' disse prendendo la mia mano. Intrecciò le sue dita fra le mie, mi sentii le guance calde e le mani sudare. 'Che c'è? Nessun ragazzo ti ha mai stretto la mano?' 'Non fare il solito simpaticone' dissi.
Quando arrivammo al palazzetto dello sport ci sedemmo l'uno accanto all'altro, e lui non mi lasciava mai la mano. Io stavo sudando, sbottonai il primo bottone della camicia e la sventolai per farmi aria. 'Stai bene? Stai sudando come una pezza' 'Mh' dissi evitando i suoi occhi. Un ragazzo ci passò davanti con una bottiglia di coca cola che andò a finire addosso a Tyler.
Scoppiai a ridere, forte, a crepapelle.
Non ridevo da due settimane e un ragazzo della mia stessa età ci era riuscito.
'Ah ma allora sai ridere!' disse ridendo a sua volta.
Ridevo così tanto da non riuscire a parlare, e divenni di nuovo rossa in viso. 'Hai una risata divina, Faith. E il tuo sorriso…wow' mi guardò negli occhi: i suoi brillavano come diamanti alla luce del sole. Si avvicinò lentamente, e involontariamente lo feci anch'io. Non mi controllavo, mio dio, e fermatemi! Poggiò le sue labbra sulle mie e socchiuse le labbra. E che cazzo faccio ora? Cercai di imitarlo, per quanto mi era sensibile. Il mio primo bacio, a tredici anni, e umido, troppo umido. Non pensavo fosse così bello e umido dare baci passionali. Quando le luci si spensero sugli spalti si staccò e mi diede un bacio a stampo. Oh Cristo se lo avesse saputo papà mi avrebbe ammazzato. Una volta che l'incontro finì mi accompagnò fino a Lewisham. Non parlammo durante il viaggio in treno, ci tenevamo solo la mano e lui ogni tanto mi baciava l'angolo della bocca e io lo guardavo un po' male. 'Eccoci qui' disse facendo un salto per arrivare all'ultimo scalino. 'Grazie per avermi accompagnato' 'E di che! Accompagno sempre le mie fidanzate a casa' Lo guardai strano, lui rise. 'Mi chiedevo se volevi essere la mia ragazza?'
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Fanfiction"io ti proteggerò, che ci siano tempeste o no. noi saremo torre nella bufera"