Un dolce picnic ♥

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- Sofia pov's -

Oggi purtroppo è l'ultimo giorno di permanenza qua a Milano di Dadde, così abbiamo deciso di passare la nostra ultima giornata insieme facendo un picnic in un bosco non lontano da Milano. Ovviamente l'idea non è stata mia, rispetto la natura ma non amo passare del tempo con lei. Ho paura dei boschi, degli insetti che circolano al suo interno, per non parlare dei ragni o delle zecche. Roba da film horror. Però questa volta mi sono messa in gioco ed esaurito il desiderio di Davide. Mi ha raccontato che lui era un ex boyscout e che ama tantissimo la natura. Ottimo, se finiamo intrappolati lì sa come accendere un fuoco o come procurare del cibo, possiamo evitare la morte, al solo pensiero rabbrividisco. (Si lo so, sono una drama queen). Questi brutti pensieri si dissolvono nella mia mente quando sento un tocco velato sulla mia coscia.

Davide: A cosa pensi?

Sofia: Che ci divertiremo moltissimo a questo picnic!

Esclamo con un tono ironico. Fortunatamente capisce la mia vena ironica e si mette a ridere.

Davide: Non hai nulla da temere, sono un ex boyscout, sei in buone mani.

Dice stringendo ancora di più la mia coscia.

Siamo in viaggio con la mia macchina, Davide è alla guida, nonostante non sia da queste parti si muove bene, si ok abbiamo il navigatore acceso perché nessuno sa dove sia bosco frignante, ovvero la nostra meta, però lo vedo proprio spigliato e sexy alla guida. Mi piace guardare un ragazzo guidare, lo trovo sexy, e vedere lui che guida con il braccio appoggiato al finestrino e una mano sulla mia coscia beh che dire è il paradiso.

Dopo qualche ora di viaggio finalmente vedo un cartello di legno con la scritta: BOSCO FRIGNANTE VI DA IL BENVEUTO.

Appoggio la testa al finestrino e sospiro.

Davide: Cosa succede?

Sofia: Stavo pensando, chissà perché l'hanno chiamato bosco frignante. Solo nominarlo mi fa venire i brividi!

Davide: Secondo me si chiama così perché c'è del macabro. Sicuramente qualcuno si è perso durante un'escursione e non ha più fatto ritorno. Chissà magari il loro spirito vive all'interno del bosco..

Mi si sta gelando il sangue.

Di scatto sollevo la testa e lo fisso impaurita.

Davide: Ma dai scherzo, ora andiamo. Gli spiriti ci stanno aspettando.

Dice ridendo.

Mi dà un bacio in fronte ed esce a prendere i nostri zaini.

Esco anche io dalla macchina e mi faccio consegnare il mio, ora siamo pronti per incamminarci lungo il bosco.

Davide: Questo punto è perfetto Sofi! Mettiamoci qua.

Dice con tanto entusiasmo, beato lui che è felice a stare in mezzo alla natura.

Stendiamo i nostri teli sul prato e iniziamo a tirare fuori cibo dai nostri zaini. Divoriamo tutto in poco tempo.

Davide: Quanto mi piace stare qua, con te, con gli uccellini che cinguettano e il sole che scalda la pelle.

Faccio finta di non ascoltarlo mentre sto posando i contenitori di plastica sporchi dentro lo zaino, ma dentro di me sorrido a quelle parole, è sempre dolce, non si vergogna ad esternare ciò che prova e questa sua caratteristica mi piace molto.

Davide: Mi stai ascoltando?

Come una finta tonta mi giro verso di lui e lo guardo come per dire: "parlavi con me?"

Sofia: No.

Di scatto si alza, mi prende di peso, mi fa distendere sul telo e si mette a cavalcioni sopra di me.

Davide: Ah brava, ignorami. Ora devi pagare pegno.

E inizia a farmi il solletico.

Stremata dal ridere gli faccio cenno di smettere, lui obbedisce ma continua a rimanere a cavalcioni sopra di me. Quando mi riprendo, i nostri occhi si incontrano, sento il suo respiro accelerare, senza dire niente e senza pensarci due volte lo afferro per la felpa e inizio a baciarlo, inizialmente è un bacio lento per poi diventare sempre più appassionato. Le nostre lingue si rincorrono, le sue mani scivolano lungo la mia maglia, cercando di sfilarmela, ma lo fermo.

Sofia: Fermo.

Davide: Che c'è?

Sofia: Non qua, la gente ci osserva.

Si alza da sopra di me e si guarda in giro.

Davide: Ma io non vedo nessuno!

Sofia: Può passare qualcuno, che figura facciamo?!

Davide: Uff ok, però hai iniziato tu, mi hai colto di sorpresa e hai svegliato un certo amichetto.

Dice con aria buffa.

Rido a questa sua dichiarazione. E' sempre spontaneo e non si vergogna mai di nulla.

Ho una crisi d'identità!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora