L'alcol fa male

302 6 2
                                    

- Simone pov's -

Metto il cellulare in tasca, soddisfatto del piano che andrò a mettere in pratica. Apro la portiera della macchina, e prendo in braccio Sofia.

Frugo nella sua borsetta e prendo le chiavi. Come un sacco di patate l'accompagno dentro casa e lei si sveglia.

Sofia: Mmmh che succede? Siamo a casa?

Si guarda intorno con gli occhi socchiusi.

Simone: Si. Tutto ok?

Sofia: Si un po' meglio. La dormita mi ha aiutato leggermente. Ora però vado a letto.

La seguo con gli occhi, ancora barcolla, ma piano piano raggiunge la sua camera.

Guardo come gesticola mentre cerca di aprire la zip del vestito. Mi fa morire dal ridere, è coì goffa.

Sofia: Dammi una mano per favoreeeeee.

Urla.

Simone: Arrivo. Ma non urlare, così sveglierai i tuoi vicini.

Mi avvio verso la sua stanza, appena mi vede si volta dandomi le spalle. Apro lentamente la cerniera del vestito, la mia mano sfiora la sua pelle e un brivido corre lungo la mia schiena. Continuo a scendere con la zip fino ad arrivare alla fine e vedere il suo bellissimo intimo in pizzo bianco. Rimango un secondo imbambolato. Strane voglie invadono la mia mente, ma un filo di lucidità le spazza via.

Simone: Ok ho fatto.

Mi volto in modo che lei possa toglierselo e mettersi il pigiama senza imbarazzo. Quando sento i suoi passi incamminarsi verso il letto, mi giro e mi avvicino per rimboccarle le coperte.

Prima di andarmene le do un lieve bacio sulla testa.

Sofia: Non andartene.

Simone: No, sono in salotto.

Sofia: No, voglio che dormi con me questa sera.

Simone: Davvero?

Sofia: Si, ora spogliati e mettiti qua con me sotto le coperte.

Obbedisco. Mi spoglio davanti ai suoi occhi.

Fissa ogni mio movimento, non mi perde di vista.

Quando rimango solo in boxer, mi infilo sotto le coperte e l'abbraccio.

Ma questo abbraccio dura poco.

Si libera dalle mie braccia e mi salta addosso. Inizia a baciarmi il collo con foga, le sue mani scorrono lungo tutto il mio corpo, dandomi brividi. Inizia a muoversi su di me, finché le sue mani non raggiungono le mie parti intime.

Simone: Sofia che fai?

Sofia: Ti desidero. E non sai quanto.

Simone: Anche io. Ma non sei in te, sei ancora ubriaca. Non vogli approfittarmene in questa maniera, ti voglio lucida.

Smette di toccarmi.

Scende da sopra di me con aria amareggiata.

Sofia: Vaffanculo.

Si gira dall'altra parte e si mette a dormire.

È ormai mattina.

Sofia non è ancora sveglia, guardo il mio cellulare e vedo che Aurora ha risposto al mio messaggio:

"Ciao Simone, che bello sentirti. Finalmente mi hai cercato. Va bene pomeriggio, sono libera. Dimmi tu per che ora!"

Le rispondo dicendole di trovarci a casa mia per le 16:00.

Decido di alzarmi e di andare a preparare la colazione.

Mentre scaldo il pane sento due braccia stringermi forte, mi volto:

Sofia: Buongiorno!

Simone: Buongiorno a te bellezza! Come ti senti?

Sofia: Come se mi fosse passato sopra un trattore. La testa mi scoppia.

Simone: Ora fai una bella colazione e poi ti prendo un'aspirina, vedrai che andrà meglio.

Sofia: Comunque è bello vederti ai fornelli a casa mia, ci stai davvero bene sai?!  Potrei abituarmici.

Simone: Ahaha ci potrei fare un pensierino. Comunque, cambiamo discorso. Non sei arrabbiata con me vero? Intendo per ieri sera, ti ho portato via dalla festa e..

Non mi lascia continuare la frase che mi interrompe:

Sofia: Hai fatto la cosa giusta, ti ringrazio. Sono stata pessima, era una serata importante e l'ho rovinata. Ma non importa, c'eri tu al mio fianco e questo basta.

Simone: Mi fa piacere sentirlo. Quindi ora che facciamo?

Sofia: Beh facciamo colazione e poi non so, andiamo da Ame..

Simone: No, intendevo noi due. Come possiamo definirci? C'è, siamo amici? Più che amici? Futura coppia? Anzi no, non me lo dire. Me lo dirai questo pomeriggio!

Sofia: In che senso?

Simone: Lo scoprirai. Ora facciamo colazione.

Ho una crisi d'identità!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora