Questa notte non la scorderò mai

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- Sofia pov's -

La giornata prosegue benissimo tra risate, chiacchiere e scherzi.

Davide: Sta iniziando a fare buio, meglio se prendiamo le nostre cose e torniamo a casa.

Così iniziamo a sistemare tutto dentro gli zaini e ci incamminiamo mano per la mano verso la macchina.

Una volta saliti, mette in moto la mia adorata 500 Abarth ma non da segni di vita.

Davide: Dai accenditi!

Sofia: Prova a togliere la chiave e inserirla nuovamente.

Davide: Ho provato ma non va! Vieni al mio posto, io provo a spingerla, vediamo se va in moto.

Esce dalla macchina e prova a spingerla, ma la sua idea non funziona. Arrabbiato sale in macchina e da un pugno al volante:

Davide: Merda!

Sofia: Mi sta salendo l'ansia, non voglio rimanere qua, provo a chiamare qualcuno!

Provo a chiamare Roberta, ma non risponde. Provo con Amedeo ma non risponde nemmeno lui.

Sofia: Ma guarda questi, nessuno che risponde! Chiamo un carroattrezzi a sto punto!

Provo a chiamarlo ma prima di una certa ora non può venire, così mi è stato detto.

Davide: La leggenda del bosco frignante!

Dice ridendo.

Sofia: Ma cosa ridi!?

Davide: La tua faccia spaventata mi fa ridere, vabbè dai, vuol dire che questa sarà la nostra prima notte insieme, vedi il lato positivo!

Sofia: Il lato positivo? Esiste un lato positivo in questa faccenda? Noi rimasti soli in questo dannato bosco infestato da spiriti, magari girano pure i lupi..

Davide: Si, mannari ahaha

Sofia: Simpatico! Io provo ad uscire, vedo se c'è qualcuno che ci possa dare una mano.

Davide: Dove vai!? Non  ci pensare nemmeno, non ti do il permesso di andare a cercare aiuto! E' buio. E' pericoloso.

Sofia: Non mi devi dare il permesso, faccio come mi pare!!

Dico uscendo dalla macchina e sbattendo la portiera, non troppo forte visto che la macchina è la mia.

Davide: Ehi bimba viziata, non costringermi a usare le maniere forti eh!

Dice uscendo pure lui dalla mia 500.

Sofia: E quali sarebbero?

Con un ghigno perverso stampato sulla faccia e con aria da duro, si incammina verso di me e mi prende di peso.

Davide: Vuoi vedere!

Sofia: Ahaha no okok ho capito, mettimi giù.

Saliamo nuovamente in macchina e restiamo lì. Per fortuna abbiamo ancora qualcosa nello zaino e decidiamo di mangiare quel poco che ci è rimasto.

Le ore trascorrono e nessuno si fa vivo.

Sofia: Inizia a fare freddo!

Davide: Ti posso imprestare una felpa se vuoi, fortunatamente ne ho portata via un'altra.

Lo ringrazio e accetto la sua offerta. 

Annuso la felpa, sa proprio di lui.

Sofia: Ma questa è la felpa della prima sera che ci siamo conosciuti!

Davide: Ahaha già! Che tenera che sei a ricordartelo.

Sofia: Sono un'attenta osservatrice.

Davide: Va meglio ora? Sei più calda?

Sofia: Insomma, ho ancora freddo.

Davide: Mettiamoci nei sedili posteriori, se restiamo vicini vicini ci scaldiamo a vicenda.

Senza pensarci due volte seguo il suo consiglio e mi siedo dieto, lui fa lo stesso.

È passata un'altra ora e ancora nessuna traccia di anima viva. Siamo distesi oramai sui sedili posteriori, a tenerci un po' di caldo. La temperatura cala bruscamente nei boschi alla sera, e anche se siamo chiusi in macchina sentiamo freddo ugualmente.

Sofia: Ehi ma non eri un boyscout? Perché non accendiamo un fuoco, così restiamo al caldo.

Davide: È rischioso a quest'ora.

Sofia: Ma che razza di boyscout sei?

Davide: Non abbiamo legna, né rametti, o paglia, nulla per accenderlo, rimaniamo qua e restiamo vicini, il contatto ci scalderà.

Alzo gli occhi al cielo e sospiro, lui mi prende il viso con le sue enormi mani e mi dice:

Davide: Ehi non alzare gli occhi con me eh! A sto punto, potremo...

Il suo tono di voce è cambiato, è diventato più sexy e rauco.

Sofia: Potremo?

Lascia la frase in aria e si butta addosso a me, avidamente mi bacia. Le sue mani scivolano lungo i miei jeans, con maestria mi slaccia il bottone e abbassa la zip. Vorrei sfilargli la felpa, e guardare il suo fisico nudo, ma ho paura che abbia freddo, lui capisce però la mia intenzione e mi sussurra all'orecchio:

Davide: Fai ciò che vuoi, vedrai che non sentiremo più freddo.

Mi lascio andare dopo queste sue parole e gli sfilo la felpa, successivamente la t-shirt bianca. Inizio ad accarezzare il suo petto leggermente palestrato.

Mi spinge ancora di più verso di lui, inizia a baciarmi il collo per poi togliermi la felpa. Sento i miei ormoni esplodere, non voglio più aspettare. Lui continua a baciarmi sul collo per poi scendere lentamente lungo il mio seno, fino ad arrivare all'elastico della mia biancheria intima. Con uno sguardo malizioso mi sfila i jeans, io faccio lo stesso con i suoi.

Poi il resto è storia, che dire ragazzi, è stata la notte di sesso più bella che mi sia capitata.

Ho una crisi d'identità!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora