- Simone pov's -
Siamo arrivati a destinazione, entrambi scendiamo dalla macchina, io però vado verso il bagagliaio e cerco qualche vestito elegante. Fortunatamente trovo una camicia bianco panna e un paio di pantaloni neri, abbastanza eleganti. Purtroppo però non ho nessuna giacca elegante da abbinarci sopra, così decido di indossare un giubbotto in pelle nero. Mentre mi cambio, noto con la coda dell'occhio che Sofia mi guarda.
Simone: Vuoi che mi sposto un po' così mi guardi meglio?
Dico divertito.
Sofia: Idiota! Stavo guardando cosa indossavi. Che razza di sfacciato.
Si volta, ma riesco a intravedere un mini sorriso sulle sue labbra.
Simone: Ok fatto. Sono pronto.
Mi avvicino a lei e faccio una piroetta per farmi osservare meglio.
Simone: Come sto?
Mi scruta dalla testa ai piedi. Non sembra soddisfatta.
Sofia: Beh..
Simone: Beh cosa?
Sofia: Per prima cosa quei mocassini sono orribili. Poi, il giubbetto in pelle, davvero fai? Per non parlare della barba incolta e..
Simone: Ok basta grazie. Troppi complimenti, non ci sono abituato.
Sofia: Scusa per l'onestà.
Dice mettendo il broncio.
Simone: Capisco che sei nervosa e vuoi fare bella figura, ma sii meno acida grazie.
Sofia: Scusa..
Simone: Se non siamo in ritardo mi faccio la barba e sistemo i capelli.
Sofia: E come?
Non le rispondo nemmeno, salgo in macchina, apro il portaoggetti e tiro fuori il mio rasoio elettrico. Non sa che ho vissuto per parecchio tempo in macchina.
Dal finestrino vedo la sua faccia incuriosita, immagino abbia mille domande da farmi.
Una volta finito di fare la barba e sistemarmi i capelli esco e mi avvicino a lei:
Simone: Va meglio ora? Sono più presentabile?
Sofia: Decisamente. Anche se, quei mocassini mi fanno pena.
Simone: Questo ho.
Sofia: Va bene dai, ora possiamo andare. Mi raccomando, non farmi fare brutte figure.
Simone: Chi io? Ma scherzi? Saremo professionali, diligenti, eleganti, raffinati, con la puzza sotto al naso.
Sofia: Bene hai capito ahaha. Andiamo.
Senza pensarci due volte la prendo per la mano, lei mi guarda come per dire "ma che fai?", poi mi sorride e non molla la presa, anzi, la stringe più forte. Che strani che siamo, un'ora prima mi dice che non mi vuole e ora le nostre mani si intrecciano.
Mano per la mano entriamo in questo palazzo dove si svolgerà l'inaugurazione. Tutto è molto chic e raffinato per i miei gusti, ci sono fronzoli ovunque. All'entrata un ragazzo ci offre dei drink di benvenuto, ci spostiamo nella sala affianco e ci godiamo l'inaugurazione.
Direttore: Un due tre prova. Grazie a tutti per aver partecipato a questa inaugurazione. Prima di spostarci nella sala di fianco per goderci una cena con i fiocchi, vorrei spendere due parole per una giovane donna presente qua nel pubblico. E' arrivata da pochi mesi, ma posso dire che per la nostra azienda è fondamentale, è una ragazza piena di carisma e di idee innovative. Grazie a lei abbiamo avuto l'onore oggi di lavorare con una grande agenzia, la Luxory Company. Quindi, oggi vorrei ringraziarla dandole questa targhetta come miglior segretaria, ma soprattutto farla salire di carriera. Vieni Sofia sul palco, da oggi sarai la manager dell'azienda. Un applauso per Sofia.
Applaudo con grande enfasi, e la sguardo sbalordito, lei fa altrettanto, non se lo aspettava di salire di carriera.
La guardo salire sul palco, è radiosa, ha un sorriso a 32 denti. Sento le farfalle allo stomaco.
Quando ritorna con la sua targhetta in mano, mi guarda:
Sofia: Che succede?
Simone: Niente, congratulazioni. Ora sei una donna in carriera.
Sofia: Ahaha credimi non me lo aspettavo. Sapevo che dovevano premiarmi, ma non del resto. Ho bisogno di bere, troppe emozioni.
Andiamo vicino all'entrata dove hanno allestito una sorta di mini bar e ordiniamo qualcosa.
Simone: Sei felice?
Sofia: Si certo che lo sono. Ma sono anche preoccupata, sai, avrò maggiori responsabilità e non so se sarò in grado di farcela.
Le prendo le mani per tranquillizzarla:
Simone: Ce la farai, altrimenti non ti avrebbero dato questa opportunità, si fidano di te, sanno che sei una persona seria, affidabili e responsabile. Quindi eccellerai anche in questo.
Sofia: Grazie. E' bello averti qua.
Simone: Lo so che non sei tu a parlare ma bensì l'alcool. Ma grazie lo stesso.
Sofia: Ahaha si può essere. Ho la testa che mi gira. Credo di aver bevuto troppo.
Dice guardando i quattro bicchiere flûte vuoti.
Simone: Direi proprio di si.
Sofia: Già. E non mi sento nemmeno bene, mi viene da vomitare.
Simone: Devo portarti al bagno?
Sofia: No vado da sola.
Nel frattempo che lei è in bagno ricevo un messaggio da Amedeo dove mi chiede se va tutto bene, gli rispondo con un semplice "tutto va bene".
Sofia: Ok eccomi!
Dice barcollando.
Simone: Va meglio?
Sofia: No.
Simone: Non puoi presentarti a cena in questa maniera. Non sei professionale. Ti porto a casa?
Sofia: Si va bene, andiamo.
La prendo per mano e insieme ci dirigiamo verso la macchina.
La guardo rannicchiarsi sul sedile. Sembra una bambina indifesa.
Simone: E per fortuna che dovevamo essere raffinati e non dovevo farti fare brutta figura.
Dico ridendo.
Sofia: Ahaha già, che serata di merda.
Mentre metto in moto la macchina, mi prende per il giubbotto e mi sussurra:
Sofia: Non portarmi a casa. Restiamo qua e parliamo.
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Ho una crisi d'identità!
FanfictionLasciata dal suo storico fidanzato, Sofia Rossi vuole cambiare la sua vita e decide così di trasferirsi a Milano. Grazie a Roberta, la sua storica amica milanese, non solo riuscirà a trovare un bel monolocale nel centro di Milano, ma riuscirà anche...