𝖭𝗈𝗇 𝖾𝗋𝖺 𝗊𝗎𝖾𝗌𝗍𝗂𝗈𝗇𝖾 𝖽𝗂 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝖾 𝖿𝖾𝗅𝗂𝖼𝖾 𝗈 𝗂𝗇𝖿𝖾𝗅𝗂𝖼𝖾. 𝖨𝗈 𝗇𝗈𝗇 𝗏𝗈𝗅𝖾𝗏𝗈 𝗉𝗂𝗎̀ 𝖾𝗌𝗌𝖾𝗋𝖾 𝗆𝖾.

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"Ognuno porta in fondo a sé stesso
come un piccolo cimitero
di coloro che ha amato."

Levi

Il buio veniva visto come l'ultima luce di chi aveva subito tutto dalla sua esistenza. La vista appannata dalla rabbia, il respiro di tensione, le gambe che reggevano quella situazione di disagio in un modo assurdo e incontrollabile. Non era possibile che stava per succedere proprio a me. A noi. Non era possibile che la sensazione di colpevolezza, di averla spinta dal tetto, mi stesse mangiando fino e dentro alle ossa.
Che uomo ero? Che uomo sarei diventato per un possibile futuro senza sangue e guerre? Era davvero stato l'unico modo per rendere le cose più facili e meno complicate di quanto non fossero già? Continuai a ripetermi per chi lo stessi facendo, perché non era certamente possibile che non avessi trovato una soluzione più logica anziché reagire d'impulso.

Conoscevo Kesey e sapevo che una volta finito l'inseguimento di Kenny nei miei confronti, le cose sarebbero tornate alla normalità e mi avrebbe rinfacciato di quanto fossi stato egoista.
Almeno così sperai.
C'era sempre qualcosa che turbava la mia testa, urlandomi di essere stato un codardo. Chissà se stava bene, chissà se nessuno dei seguaci di quell'uomo che consideravo un padre, non le avessero torto un capello. Li avrei ammazzati, squartati, sbudellati; sicuro quanto ero fiducioso del mio titolo di soldato più forte dell'umanità. Kesey era la mia unica famiglia, la persona che amavo più del mondo esistente, più dell'acqua che bevevo per disidratarmi, del cibo che mangiavo per non morire di fame e restare in forze. Nessuno, al fuori delle mie mani che toccavano il suo corpo dopo una notte di sesso, dovevano sfiorarla. Non mi importava quanto potesse essere forte e addestrata per situazioni del genere: Kesey era l'unico essere umano che guardavo senza provare ribrezzo, l'unico di cui mi fidassi come un terzo occhio, un terzo braccio; lei era la mina vagante per un soldato di guerra, lo spiraglio di luce durante la condanna. Io non ero nulla senza quella donna, anche se in tutta la mia vita ebbi la convinzione che lei non fosse nulla senza di me. Ma mi sbagliavo. Lei sarebbe stata una grande donna anche se in un'altra vita non l'avessi mai incontrata. Io la amavo e non avevo mai smesso di farlo. Si può essere più patetici di così? Io, Levi Ackerman, uomo temibile e arrogante che si faceva sottomettere da una donna; era dannatamente eccitante quanto irritante.

Alzai il capo, vedendo Mikasa e Jean fissarmi in mezz'aria con il Dispositivo Tridimensionale attivato. Mi aggrappai alle pietre del muro di una casa, guardandoli con gli occhi di chi aveva fallito: dovevo recuperare Eren e Historia e invece, avevo gettato Kesey dal tetto per evitare che venisse colpita da uno dei proiettili di quelle armi bizzarre, perdendo definitivamente le sue tracce. Dove diavolo si era cacciata?

«Inseguiamo la carrozza.» Ordinai ruggente, ricevendo un assenso da parte della corvina e un'occhiata turbata da Jean, al suo fianco. Sospirai, riprendendo fiato. Dovevo assolutamente trovare Kenny e mettere un punto a tutta quella storia. Iniziai a stancarmi.

Azionai di nuovo il mio Dispositivo Tridimensionale, affiancando il restante della mia squadra. «Ascoltatemi: sono bravi nella lotta a corpo a corpo, hanno già ucciso tre dei nostri.» Li guardai uno ad uno, i quali mi osservavano avviliti: sperai, in cuor mio, che nessuno di loro morisse. «Per riprendere Eren e Historia, non possiamo esitare. Uccidete alla prima opportunità. Ci siamo capiti?» Ringhiai e loro annuirono spaventosamente seri.

«Ricevuto!»

«Caporale Levi!» La voce di Armin alle mie spalle, mi fece voltare il capo quanto bastava per fargli capire che avevo la sua più totale attenzione. «Ma il Generale Schwarz dov'è? Non era con lei?»

Strinsi i denti e scossi il capo nervosamente. «Non preoccupatevi per il Generale Schwarz: andrò a cercarla personalmente. Voi invece, non perdete di vista la carrozza. Tornerò in tempo.»

The Plot. [Attack on Titan] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora