𝖢𝖺𝗇 𝗒𝗈𝗎 𝖿𝖾𝖾𝗅 𝗆𝗒 𝗁𝖾𝖺𝗋𝗍?

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"Esistono solo tre fonti di delusioni:
passato, presente e futuro."


Paradis

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Paradis.
› Corridoi delle segrete,
Kesey Schwarz.

«Hange, aspetta!» Strillai, cercando di starle dietro nella foga della corsa. Non l'avevo mai vista così infuriata, tantomeno fosse stata la tipica persona che mollava tutto pur di restare in pace con se stessa. Ma Hange non era così. Lei era una mosca fastidiosa che ti girava intorno nei momenti inopportuni, ma nello stesso momento, non risultava nemmeno così inopportuna. Mi aveva colta con le mani nel sacco, e sapevo di aver tradito la sua fiducia. Dopotutto le avevo chiesto di fidarsi e nel caso avessi avuto bisogno di aiuto, lei me lo avrebbe dato. Ma stavo urlando per ben altro e non perché Eren era un maledetto stronzo aggressivo con una crisi adolescenziale in corso. Uno stronzo che era migliorato negli anni in prestazione di puro sesso selvaggio. «Maledizione, ti vuoi fermare?!» Sbuffai, sistemandomi l'orlo della camicia nei pantaloni. Riuscì a raggiungerla e la bloccai dal braccio, cessando ogni suo tentativo di fuga.

«Non azzardarti a toccarmi con quelle mani», apostrofò disgustata e alzò le mani per non toccarmi. Nemmeno se avessi avuto una malattia contagiosa. Sospirai, ritraendo la mano e alzare le mani come segno di resa, facendole capire che non l'avrei toccata ma doveva solamente ascoltarmi.

«Ascoltami, Hange, non creare conclusioni affrettate.» Sicuramente l'aveva già fatto e dell'espressione delusa mista al disgusto stampata sul suo viso, la diceva lunga. Avevo toccato il fondo. «Io ho sbagliato, d'accordo? Ho sbagliato e non voglio affatto che tu mi perdoni per questo», non riuscì a concludere le mie giustificazioni che mi ritrovai ad indietreggiare di un passo, trovandola a minacciarmi con un dito puntato in faccia.

«Che cazzo ti è saltato in mente, eh, Kesey?» Ruggì ed io inghiottì la palla di saliva bloccata in gola. «Ti ho lasciato parlare con lui per ricavare delle informazioni riguardo al suo piano del cazzo e invece, ti ritrovo come una puttana dei bassifondi a scopartelo come una cagna in calore. Ma che razza di problemi hai? Hai idea se ti avesse beccato qualcun altro al posto mio? Sai che cosa sarebbe successo?» Gridò, dritto in faccia e abbassai lo sguardo mortificata. Odiavo quando qualcuno aveva ragione ed io mi trovavo nel torto. Era così frustrante. «Te lo scopi perché?! Perché è il padre di tuo figlio?!» Proseguì, incenerendomi con lo sguardo.

«Cosa? No!» Esclamai su di giri con gli occhi fuori dalle orbite. «Non mi sono scopata Eren per questo, ma per chi mi hai preso, Hange?!» Strillai a fiato corto, rendendomi conto di cosa avesse detto. «E poi, come facevi a sapere che è il padre di Enea...», mormorai titubante, spostandomi una ciocca di capelli davanti al viso.

L'occhialuta sbatté le palpebre incredula e ridacchiò nervosamente. «Davvero credevi che non me ne fossi accorta?» Chiese retorica. «Quattro anni fa, ero l'unica a sapere che ti scopavi Eren. L'unica. Ho solo fatto due più due quando ti ho vista varcare la soglia del dirigibile, assieme a quel bambino. Di certo non poteva essere di Levi, dato che è la copia sputata di Eren.»

The Plot. [Attack on Titan] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora