𝖤𝗉𝗂𝗅𝗈𝗀𝗈

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"Il mondo ha abbastanza belle montagne e prati, cieli spettacolari e laghi sereni. Dispone di un numero sufficiente di lussureggianti foreste, campi fioriti e spiagge di sabbia. E' pieno di stelle
e di promesse di nuove albe e tramonti ogni giorno. Ma ciò di cui il mondo ha più bisogno è gente che apprezzi e ringrazi per questo."

⌜ 𝖲𝗈𝖿𝖿𝖾𝗋𝖾𝗇𝗓𝖺

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⌜ 𝖲𝗈𝖿𝖿𝖾𝗋𝖾𝗇𝗓𝖺.

In un'altra vita. In un altro tempo. Forse, solo, forse si sarebbero ricontrati per un attimo di felicità. Erano gettati in quella vita come in un alambicco, dove, dopo una precedente esistenza che avevano dimenticato, erano destinati a essere rifatti, rinnovati, temprati dalle sofferenze, dalle lotte, dalla passione, dalla malattia, dal dubbio, dalla morte. Loro sopportavano tutti questi mali per il loro bene, per la loro purificazione e, per così dire, per renderli perfetti. Prima di conoscere la teoria della reincarnazione, ero solito biasimare la famiglia, la società, gli amici. Ma ora, sapeva con chiarezza che non doveva biasimare nessun altro che sé stessa. Adesso era libera, nessun altro era responsabile.

Philippe corse giù contro alla nebbia di fumo causata dal razzo. Levi fece lo stesso ed era sicuro che lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani se Kesey sarebbe morta. Ciò che videro, urlando a squarciagola con la voce spezzata dal delirio, il nome della giovane donna, fu una scena raccapricciante: Kesey aveva fatto da scudo al corpo di Eren che, distesi sul terreno seccato, lei era su di lui con gli occhi sommessamente chiusi e il sangue che le colava dalla bocca.

Philippe restò a guardare con gli occhi fuori dalle orbite le due sagome che sembravano due cadaveri. «Levati di mezzo!» disse Levi secco e prepotente, dandogli una spallata e superarlo; Philippe non reagì. Era troppo per lui.

«Philippe!» lo richiamò Sif, correndogli incontro. L'uomo non parlò, il suo corpo era avvolto dai milioni di brividi di terrore, paura. Per la prima volta Philippe provò una paura indomabile. «Philippe, ehi!» Sif appoggiò una mano dietro alla sua schiena robusta, ma Philippe crollò con la ginocchia tremanti al suolo. «Oh Dio, – Philippe!»

«Per favore, Sif, lasciami in pace», tremò di rabbia e di colpevolezza, tenendo il capo chinato in avanti, mentre la voce acuta e pesante di Levi risuonò nelle sue orecchie come un allarme.

«Svegliati, Kesey! Kesey!» Levi andò nel panico, scuotendo e stringendo il corpo della donna che amava nelle sue braccia. Ormai, credendo che il suo corpo l'avrebbe abbandonato per mancanza di forze, Levi riuscì ad avere una buona dose di quantità di adrenalina da non farlo barcollare; Kesey era diventata la priorità assoluta e il Caporale avrebbe fatto di tutto per riportarla indietro.

«Che cosa ho fatto... Che cosa ho fatto...», borbottò tra sé e sé Philippe, conficcando le unghie nel terreno. «Evangelica... Kesey, lei è –»

«Philippe», improvvisamente una voce femminile fece spalancare gli occhi dello stregone che, in tutta risposta, alzò il capo e si guardò attorno incredulo: l'Albero del Mondo era posto davanti a lui, ritrovandosi in quella strana atmosfera che puzzava di morte e lacrime.

The Plot. [Attack on Titan] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora