"Fummo quello che non si racconta
né si ammette,
ma che mai si dimentica."
L'isola di Paradis.
› Base militare del quartier generale,
camerata.I primi raggi del sole accarezzarono il mio viso, sfiorandomi le palpebre e indurle a sbatterle e aprirle. Le aprì automaticamente, lentamente come boccioli di rose, mugolando di disapprovazione e voltarmi dall'altra parte del letto, circondando il busto sottile di Enea che beato, dormiva ancora. Affondai il naso nei suoi capelli, inebriandomi del suo dolciastro odore al miele e le ciocche spettinate solleticarmi le narici. Storsi la punta del naso infastidita e insonnolita, stringendo la sua schiena contro il mio petto, sentendo i suoi lamenti mangiucchiati come per dire di lasciarlo stare. Otto mesi nel mio ventre e il risultato era che mio figlio non sopportava di essere toccato nel sonno, un po' come la sottoscritta, ma era difficile non coccolarlo quando sembrava una piccola creatura indivisa.
«Mamma, lasciami stare», mugugnò con voce impastata, voltandosi dalla mia parte con gli occhi chiusi e le labbra storte in una smorfia adorabile.
«Buongiorno anche a te! Noto che sei sempre di buon umore», ridacchiai silenziosamente e lui sbatté le palpebre, stropicciandosele.
«Scusa», sussurrò pentito e puntò le sue iridi incantevoli nelle mie. Sorrisi e gli spostai il ciuffo corvino davanti agli occhi.
«Come hai dormito?» Domandai dolcemente, appoggiando la guancia sul palmo aperto.
Enea scrollò le spalle. «Credo bene».
«Mh», mugugnai a labbra strette. «Hai fatto un brutto sogno?» Lui annuì incerto. «Vuoi raccontarmelo?» Scosse il capo. «Enea», sospirai.
«Non me lo ricordo», affermò tranquillamente.
«Niente di niente?» Provai a chiedere ma lui alzò gli occhi come per pensarci.
«C'era una bambina», rivelò. «Ed era triste. Molto triste.»
Sorrisi comprensiva, incitandolo a continuare. «Ricordi perché era triste?»
Enea puntò gli occhi nei miei e scosse il capo. «Non lo ricordo, mamma».
«Ti ha detto come si chiamava?» Sfiorai la sua guancia leggermente paffuta, «Tipo... la fatina dei denti?» e la punzecchiai in modo da provocargli solletico e lui rise.
«Dai smettila, mamma! Mi fai il solletico», disse tra una risata all'altra, agitandosi sotto al mio tocco. «E poi non esiste la fatina dei denti!»
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The Plot. [Attack on Titan]
Fantasia[COMPLETA] Il Generale Kesey Schwarz è il Capitano della Seconda Divisione dell'Armata Ricognitiva, nonché l'ex moglie del Capitano Levi Ackerman. I due si conobbero da bambini, ed entrambi vennero cresciuti e allevati da Kenny Ackerman, fin quand...