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Tᴀᴇʜʏᴜɴɢ Pᴏᴠ

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Tᴀᴇʜʏᴜɴɢ Pᴏᴠ

Era sabato sera, le luci erano state spente una mezz'ora prima e io ero andato a prendere qualcosa dalla dispensa visto che avevo avuto fame.
Durante il ritorno il sangue si era gelato a sentire che quella innocua pioggia era diventato un vero e proprio temporale con tanto di tuoni e lampi che mi avevano spaventato.

Mi nascosi in un angolino e mi tappai le orecchie con le dita maledicendomi per non essermi portato le cuffiette.
Ero a dir poco terrorizzato e tremavo come una foglia, non ero in grado di alzarmi, di tornare in camera.

Cominciai a piangere sentendo il panico prendere possesso di me e cominciai a chiedere aiuto con il poco di voce che riuscivo a dare e quando vidi qualcuno avvicinarsi riconobbi che era Jungkook.
Volevo davvero sotterrarmi, avrei preferito la vecchia custode o persino un professore, ma fare la figura del poppante con lui non mi andava affatto a genio.

Il ragazzo si avvicinò ancora e potetti notare che indossava una felpa oversize nera e dei pantaloni della tuta che lo facevano sembrare molto sexy.
Accidenti.

Si sedette vicino a me e mi mise delle cuffie antirumore sulle orecchie cancellando ogni rumore esistente facendomi abbassare le mani facendole scontrare con il duro e freddo pavimento.
"G-grazie..." pronunciai quelle parole ma non le sentì affatto ricevendo un piccolo cenno dal ragazzo più grande.

Avrei potuto andare via e lo avrebbe potuto fare anche lui, ma rimanemmo seduti uno di fianco all'altro.
Lo vidi prendere il telefono e digitare qualcosa mostrandomela.

'Stai meglio?'

Avevo visto che eravamo sul traduttore ed era stato tradotto dal coreano all'inglese.
Annuì con un piccolo sorriso e presi il mio telefono aprendo le note scrivendo anche io, qualcosa da fargli leggere.

"Ti ringrazio davvero, mi hai salvato la vita".

Il ragazzo lesse il messaggio e sembró capire ciò che avevo detto, così anche lui aprì le note e scrisse.

'Sembravi davvero spaventato'

L'inglese non era dei migliori, ma avevo capito il senso.

'Mi dispiace averti preso le cuffie, a te non danno fastidio i tuoni?'

Lesse per un paio di volte ciò che avevo scritto ma poi si arrese e mise la frase nel traduttore grattandosi la nuca in imbarazzo e ridacchió.
Avrei voluto sentire la sua risata, ero praticamente sicuro che fosse stato un suono davvero piacevole.

'No, i tuoni non mi danno fastidio, le uso per estraniarmi dal mondo, molto spesso preferisco stare solo con i miei pensieri e queste mi aiutano molto'

Lessi ogni parola e finì per scrivergli che ero completamente d'accordo con lui, che molto spesso mi sentivo come lui.

Restammo quindi molto a lungo seduti vicini senza mai toccarci o sfiorarci in qualche modo e lo obbligai ad una conversazione scritta in inglese per essere più fluente.
Lo obbligai a non usare il traduttore e così facendo dovette davvero impegnarsi per capire ciò che stavo dicendo.
La conversazione era diventata decisamente più semplice e banale proprio per farlo sentire più a suo agio e fui felice nel venire a conoscenza di qualche informazione in più su di lui.
Niente di personale ovviamente, il ragazzo sembrava voler proteggere le sue informazioni personali.

Rabbrividì per l'ennesima volta sentendo freddo anche se indossavo una felpa pesante e il ragazzo mi prese le mani scaldandole con le sue.
Arrossì e abbassai lo sguardo sentendo le sue mani grandi e calde confortare le mie.
In qualche attimo non sentivo più freddo e non capivo se la cosa fosse positiva o negativa.

Incrociai il suo sguardo per curiosità e lo beccai fissarmi con sguardo intenso facendomi arrossire ancora di più.
Non andava affatto bene ciò che stava succedendo, solo un'altra volta mi ero sentito in questo modo e non mi era affatto piaciuto.
Il ragazzo dai capelli corti prese il telefono e poco dopo mi mostró le note.

'Hai già avuto il tuo primo heat?'

Arrossì davvero moltissimo e abbassai la testa vergognandomi molto.
Gli alpha avevano i loro primi calori all'età di 16 anni, erano molto più precoci di noi omega, che iniziavamo ad avere i nostri heat a 17 anni.
Fra due mesi sarebbe stato il mio compleanno ma ancora non avevo avuto il mio primo calore.
Non che la cosa fosse così grave, Hyunjin mi aveva raccontato che il suo compagno stava davvero molto male quando entrava in heat e per fortuna c'era sempre lui a confortarlo e ad aiutarlo a stare meglio.
Mentre io... ero un caso un po' speciale da ciò che mi aveva detto il mio medico.
Ma una domanda del genere se me l'avesse fatta chiunque avrei risposto come se non fosse stato nulla, mentre lui sapeva mettermi a disagio con il suo sguardo.

Ero diverso da qualunque altro omega che avessi mai conosciuto e l'alpha di fianco a me sembrava iniziare a capire.

Mi alzò quindi il mento con delicatezza, con due dita e fece ricongiungere i nostri sguardi facendomi rabbrividire.
Fissai le sue labbra per qualche secondo e il mio corpo si mosse da solo, senza il mio consenso sfiorando le sue labbra leggermente screpolate con le dita.
Me lo lasciò fare, curioso e pochi secondi dopo erano state sostituite dalle mie labbra.
Giusto il tempo di sentire la loro morbidezza e poi mi staccai riprendendo il controllo di me stesso scusandomi con lui.

Feci per alzarmi, con l'intenzione di scappare a gambe levate ma il ragazzo più grande non me lo permise.
Mi prese il viso tra le mani e riportó le mie labbra sulle sue.
Questa volta non fu solo un contatto, mi bació più volte e io ricambiai ogni singola volta avvicinandomi più a lui e poco dopo il bacio si fece più eccitante con l'aggiunta delle nostre lingue che andarono a rincorrersi.

Ci stavamo baciando e io sentivo il bisogno di farlo fino a che non avessi più avuto fiato.
Trovavo che fosse la sensazione migliore mai provata nonostante non fosse stato decisamente il mio primo bacio.
Non era il primo per nessuno dei due, eravamo "esperti" in materia.
Potevo notarlo dai suoi movimenti e da come sapeva perfettamente cosa fare con me.
Baciava benissimo accidenti.

Mi staccai per primo, riprendendo fiato e guardai il corvino con un leggero fiatone mentre però stava sorridendo.
Un sorriso semplice, nessun secondo fine.

Poco dopo prese il telefono e da quel che potevo intuire voleva darmi il suo contatto di Kakao Talk, peccato che non avevo mai scaricato quell'app.
Gli feci vedere che avevo Snapchat ma lui non l'aveva.
Potevo mai farmi scappare la possibilità di parlarci di nuovo anche se vivevano nella stessa scuola?
No.
Quindi scaricai Kakao Talk.

Il corvino sorrise e mi tolse le cuffie dicendomi che il temporale era passato da almeno un quarto d'ora e mi spiegó come si utilizzasse l'app.
Era molto semplice in realtà e anche se la sua pronuncia e la sua lingua non erano un granché, finii per capire.
Ci scambiammo quindi i contatti e lo contattai per primo con un emoji sorridente.
Il ragazzo ridacchiò ed ebbi la conferma di quanto già la sua voce fosse bella, anche la sua risata lo era.

Ci alzammo e mi accompagnò davanti alla mia stanza.
Era ormai l'una passata e restammo in silenzio per tutto il tragitto per non fare rumore.
Arrivati davanti alla mia stanza gli porsi le cuffie e gli lasciai un bacio sulla guancia come ringraziamento.
Lo vidi sorridere e mi salutò con la mano.

Entrai in camera e mi andai subito a mettere sotto le coperte con un enorme sorriso stampato in faccia.
Accidenti a lui.

𝙃𝙤𝙪𝙨𝙚 𝙤𝙛 𝙘𝙖𝙧𝙙𝙨 ; 𝙊𝙢𝙚𝙜𝙖𝙫𝙚𝙧𝙨𝙚 - 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙑 ;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora