~30~

673 56 2
                                    

Narratore Pov

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Narratore Pov

Passarono altri mesi.
Sette per l'esattezza.
Ailiseu aveva fatto esperimenti su esperimenti senza mai fermarsi.
Lavorava a ritmi insostenibili, Nightmare le faceva fretta, gli faceva una pressione psicologica esagerata, così che lei desse il massimo.
Le ricordava che sarebbe potuta morire da un momento all'altro ogni giorno.

Era lui a procurargli le sue cavie.
Era un assassino, un rapitore, si stava spingendo troppo oltre e ora che l'esperimento aveva funzionato, che aveva quelle fialette con del sangue diverso tra le mani avrebbe fatto traboccare quel vaso.
Ora si che Jungkook lo avrebbe potuto chiamare mostro.

Decise di lasciare vivere la donna in caso non avesse funzionato.
Così si introdusse in casa di Jungkook.
non fu così difficile, aveva rubato le chiavi della casa a suo padre dal suo ufficio, si era mascherato bene e non era stato riconosciuto.
Era entrato quando lui non era in casa, così avrebbe potuto prendere ciò che gli apparteneva indisturbato.

Cercò il ragazzo con calma, sentendo una strana adrenalina dentro di lui.
Appena lo vide però vacillò per qualche secondo vedendo come il maggiore si era ridotto.
Era seduto su una sedia a rotelle, stava guardando fuori dalla finestra con un espressione vuota nello sguardo.
Si ricordava i suoi occhi pieni di vita, gioiosi, neri come la pece, grandi e belli.
Ora avevano perso la loro vitalità, quel ragazzo sembrava pronto a mettere fine alla sua vita.

Il suo aspetto ben curato come non aveva mai visto doveva essere merito del padre.
Gli abiti caldi e ben stirati, il suo odore di sapone mascherava l'odore di rassegnazione e di morte che dava il ragazzo.
I suoi capelli perfettamente lisci, con una frangia che gli occupava la fronte gli dava un aria innocente e completamente diversa da ciò che ricordava.
Aveva perso la massa fisica, aveva perso peso si poteva notare perfettamente anche con quelli abiti larghi, ma sopratutto dalla flebo attaccata alle sue vene.

Jungkook aveva un aspetto terribile e come Nightmare aveva sussultato a quella vista lo aveva fatto anche Taehyung dentro di lui, che si era svegliato immediatamente da quel lungo sonno.
Aveva fatto un passo indietro nel vedere che il corvino avesse spostato lo sguardo dalla finestra a lui,

"Ti stavo aspettando..." disse con voce sottile.
Era la prima volta che diceva qualche parola dopo mesi, Jungkook squadrò il ragazzo decisamente cambiato non facendo alcuna piega.
Quello non era più il suo taehyung, era qualcuno di molto diverso, qualcuno che puzzava di morte, qualcuno di cui avrebbe dovuto avere il terrore.
Non aveva paura, lo aspettava con ansia e ora era qui.

"Non sono qui per quello che pensi tu Jungkook" disse il minore dopo qualche momento di contatto visivo con il maggiore.
"I nostri lupi si sono accettati una volta, lo faranno di nuovo" disse con sicurezza nel tono mentre l'espressione del corvino cambiava, confuso.
"Il mio lupo mi sta tenendo disperatamente in vita, non ha più senso la mia vita dopo ciò che è successo" disse ancora con voce sottile tossendo  per lo sforzo che stava facendo.

Il moro stava vacillando sul da farsi mentre Taehyung scalpitava per uscire, per riprendere il controllo mentre era chiuso in quella prigione mentale.
"Sono qui per darti una nuova vita come l'ho avuta io" disse infine, avvicinandosi.
"i nostri lupi non possono fare a meno l'uno dell'altro, anche se penserai di nuovo che sono un mostro.
Lo sono, mi odierai, ma ho scoperto di non poter fare a meno di te" passò una mano tra i suoi capelli lisci accarezzandoli la guancia mentre il corvino sembrava sempre più confuso.
Non riusciva a capire cosa stesse succedendo.

"Tu nn sei il mio Taehyung, il mio lupo non ti accetterà mai" disse con tono fermo "si, sei un mostro, non sei il mio Taehyungie..."
Nightmare sussultò alle sue parole.
Pensava che non avrebbe fatto alcuna piega ad una sua risposta negativa, a quel modo di essere cambiato.
Avrebbe potuto dargli uno schiaffo, insultarlo, ridere, sogghignare ma rimase solamente in silenzio.
Quel silenzio durò vari minuti, poi quasi di scattò lo prese in braccio, staccando quelli aghi dal sui braccio.

Jungkook non fece una piega, si lasciò portare via entrando nella macchina rubata del moro.
Non capiva che intenzioni avesse, sapeva solo che ciò che stava succedendo rasentava alla follia.

Arrivati alla casa che Ailiseu aveva affittato per il moro quest'ultimo sistemó Jungkook sulla poltrona.
Quest'ultimo lo guardava arreso al suo destino.
"Uccidimi e facciamola finita ti prego".
Scosse la testa, non aveva intenzione di farlo, non avrebbe permesso che lui morisse.

Jungkook apparteneva a Nightmare, niente li avrebbe divisi di nuovo.

𝙃𝙤𝙪𝙨𝙚 𝙤𝙛 𝙘𝙖𝙧𝙙𝙨 ; 𝙊𝙢𝙚𝙜𝙖𝙫𝙚𝙧𝙨𝙚 - 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙑 ;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora