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Narratore Pov
'Mio padre vuole che torni a casa, ci vediamo a scuola'
Taehyung se n'era andato. Senza alcun preavviso, senza alcun motivo valido era andato via. Era andato via senza salutarlo sopratutto. La cosa gli puzzava perchè anche se conosceva da meno di sei mesi il ragazzo sapeva che almeno gli avrebbe dato delle spiegazioni, un bacio. Ma non sarebbe scappato via. Non lo avrebbe piantato con uno stupido messaggio. Per questo non aveva esitato a chiamare subito il padre di Taehyung. Il signor Kim infatti si mise subito in guardia e gli disse che avrebbe preso il primo volo per Seoul. La cosa puzzava ad entrambi ora.
Jungkook era in panico, avrebbe desiderato il marchio con il minore, avrebbe voluto chiederli dove si trovava perchè aveva un orribile sensazione nello stomaco.
[...]
La prima cosa che Jungkook fece fu localizzare il suo telefono. Lo trovò nelle fogne, fatto a pezzi. La sensazione non faceva che peggiorare e quando il signor Kim arrivò si beccò uno schiaffo che lo buttó a terra. "Giuro che se non troviamo mio figlio ti faccio a pezzi" disse con gli occhi iniettati di sangue mentre il signor Jeon ringhiava di rimando. "Non è di certo colpa di mio figlio quindi tenga le mani apposto se non vuole diventare uno spezzatino di carne." I due si ringhiarono a vicenda mentre JK rimaneva sconvolto di quanto suo padre fosse protettivo e aggressivo al bisogno. Non se l'aspettava. Iniziarono a perlustrare la città, a cercare indizi ma stavano brancolando nel buio, non avevano niente. Jungkook aveva provato a cercare l'odore del minore, ma si era fermato dopo essere uscito dalla sua abitazione. Arrivarono alla fine di quella giornata che non avevano risolto niente e Jungkook aveva pianto per l'ansia e la preoccupazione che lo stava uccidendo. Suo padre dovette dargli delle gocce di calmante e lo aveva messo a dormire. Avrebbero ricominciato a cercare il giorno dopo.
[...]
Erano passati diversi giorni da quando Taehyung era rimasto intrappolato. Non sapeva quanto tempo fosse effettivamente passato ma aveva visto la morte di molte persone a causa sua. Quella donna che si spacciava per sua madre faceva portare le cavie. Tutti ragazzi, ragazzini e diverse donne incinte. Erano tutti morti, tutti avevano rigettato il suo sangue e c'era stato un arresto cardiaco. Era stato orribile ogni volta. Non era stato costretto a guardare, quella donna si divertiva a studiare la natura delle sue cavie quando arrivavano e quando morivano. Per lei erano solo una x sulla sua piccola cartellina. Quel giorno c'era stato l'ennesimo fallimento. Ma lei non sembrava afflitta o arrabbiata.
Venne da lui e gli sorrise. "Oggi proviamo una cosa nuova Taehyung" disse come fosse stata una cosa normalissima. Taehyung ero sempre spaventato. Non dormiva più di notte, non riusciva. Sentiva le urla di quelle povere persone morte per causa loro. "Ti prego lasciami andare" disse con voce rotta, sarebbe scoppiato di nuovo a piangere in modo disperato. Aveva pianto moltissimo durante quei giorni, ma non aveva ancora esaurito le sue lacrime.
Ailiseu si divertiva a vedere la sua espressione terrorizzata, si stava avvicinando con una siringa in mano, con del sangue all'interno, abbastanza scuro. Taehyung inizió a divincolarsi, avevo capito che cosa voleva fare, si sentiva male solo al pensiero che potesse davvero farle da cavia.
"TaeTae, ho abbastanza del tuo sangue per continuare i miei esperimenti sulle cavie, però dovrò pur cominciare il mio esperimento con te?" Inclinò la testa divertita, vedendo come cercasse di divincolarsi senza alcun risultato. Deglutii a fatica sentendo l'ago bucare la sua pelle mentre il sangue di qualcun'altro entrava nelle sue vene.
"Vuoi sapere di chi è questo sangue?" Chiese mentre si sedeva sulla sedia girevole vicino al mio lettino. Scosse la testa, sentiva uno strano bruciore, non tanto forte da farlo svenire, ma mano a mano che i minuti passavano stringeva i denti e lei osservava la sua reazione appuntando i battiti cardiaci leggermente in rialzo. L'espressione del moro la divertiva.
Si alzò poi uscendo, tornando ore dopo, iniettandogli altro sangue e continuò così a intervalli di varie ore, circa 6. Taehyung lo sapeva perchè c'era un orologio appeso alla parete che con quelle maledette lancette lo stava facendo impazzire. Ogni volta che sentivo quel bruciore alle vene sentiva sè stesso mancare, come se qualcosa stesse cercando di impossessarsi di lui.
Dopo due giorni finì per addormentarsi profondamente. Era troppo stanco, anche se terrorizzato non dormiva più da giorni. Non gli importava niente delle cavie che continuavano a morire, quelle povere persone... non gli importava più di sè stesso. Cominciava davvero a pensare che sarebbe morto in quel posto in un modo o nell'altro.
Ailiseu continuava a scrivere sulla sua cartella i vari progressi, ogni cosa e il moro si era davvero stancato. Ero scivolato lentamente in un baratro oscuro da cui non sarebbe riemerso.
Aveva aperto gli occhi e si era ritrovato in una stanza buia dove però in lontananza vedeva qualcuno che a lenti passi si stava avvicinando. Qualcuno dal fisico tonico, grosso da alpha. Taehyung non riusciva ancora a distinguere chi fosse e non capiva dove si trovasse ma man mano che si avvicinava notava dettagli mentre la stanza si illuminava un poco. Il ragazzo indossava una camicia nera, mezza aperta in cui si potevano notare i pettorali evidenti. I pantaloni stretti e la sua camminata elegante era troppo simile alla sua. Avanzando lo vide meglio e sussultó.
Taehyung non si era accorto di essere in ginocchio, in catene che non avevano nemmeno una fine. Il suo sorriso era molto diverso dal suo, era un ghigno malvagio e i suoi occhi divennero subito di un rosso scarlatto facendolo rabbrividire. In confronto, Taehyung, si sentiva una pulce rispetto a questa persona che gli assomigliava. "Penso che ora prenderò io il comando, schifoso omega" disse con una voce profonda che lui non avevo mai avuto, spaventosa al suo udito.
"Io sono te, un te migliore" lo prese per la gola stringendo da subito la presa facendo da subito mancare il respiro. "Sei debole ed è stato così insopportabile vedere la tua insulsa e sdolcinata storia d'amore. Quel Jungkook non ha spina dorsale, è una disgrazia per noi alpha" rise e strinse ancora di più la presa. Taehyung cercó di scacciarlo con tutta la forza che avevo, ma non si smosse di un millimetro. "M-Mostro..." "Che stupido" lo sentì ridere mentre perdeva i sensi.
Taehyung si trovava nel suo subconscio e l'esperimento di Ailiseu aveva funzionato. Si arrese alla sua presa, si lasció andare lasciando a lui il controllo.