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Jᴜɴɢᴋᴏᴏᴋ Pᴏᴠ

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Jᴜɴɢᴋᴏᴏᴋ Pᴏᴠ

Per quanto mi considerassi una persona che non soffriva il freddo sinceramente non mi aspettavo questo tipo di gelo che mi stava facendo accapponare la pelle da almeno un quarto d'ora.

L'entrata di scena l'avevo fatta e avevo già fatto colpo su quello che aveva tutta l'aria di essere un omega.
Se dovevo stare in un posto che non mi andava giù almeno mi sarei divertito in qualche modo.

Dovevo dare prova a mio padre della mia capacità di adattamento che avevo dimostrato fino a quel giorno e anche se avrei voluto essere messo alla prova in qualche altro modo dovevo mettermi in gioco ed uscirne vittorioso.

A capire una singola parola di questi stupidi inglesi.

Non era stato difficile trovare la mia stanza e non sarebbe stato un problema dividerla con altre tre persone.
Il problema era stato sentirli parlare tutto il tempo in inglese parlando a raffica senza poter davvero capire anche solo un accenno di un loro discorso.
Conoscevo ben sei lingue ma ovviamente quella non è mai stata di mio gradimento.

Dopo la consegna dei telefoni ad una vecchia signora che pareva essere uscita dall'oltretomba uno dei miei compagni di stanza si era avvicinato dopo che mi era uscito uno stupido grazie nella lingua più odiata dalla mia persona.
Aveva dato a quella donna un telefono per me salvandomi il culo.

Avevo ormai capito che le stanze sarebbero state ovviamente divise in omega e in alpha e quel ragazzo così bello e attraente quasi mi diede la spinta per provarci.
I suoi capelli leggermente lunghi erano sfumati in una tonalità di colori che gli stava particolarmente bene.
Perchè avevo l'impressione che avesse più anni di me?
Sembrava essere uscito da una rivista di modelli super hot.

Il ragazzo inizió a parlarmi ma dopo qualche secondo si fermó capendo la situazione.
"Kim Seokjin" disse sorridendo "credo che stando qui dovrai imparare la lingua" disse facendomi sbuffare leggermente.
Almeno lui parlava in coreano...
"Credo che sia più difficile di quanto immagini" risposi quindi togliendomi gli anfibi mettendomi a gambe incrociate sul letto mentre il ragazzo se la rideva.
"Vedrai che ce la farai, non preoccuparti.
Qual'è il tuo nome?" Chiese con sguardo curioso mentre sistemava i capi ordinatamente nell'armadio.

Ero curioso di sapere chi sarebbero state le altre sue persone con cui avrei dovuto convivere in questo posto dimenticato da Dio.
C'erano solo delle valige vicino ai due letti vuoti, nient'altro.

"Jungkook" risposi infine ricevendo uno sguardo dubbioso dal ragazzo.
"Jeon Jungkook..." sospirai appena.
Seokjin annuì solamente sorprendendomi.
Forse in Inghilterra il nome di mio padre non era molto conosciuto.
Meglio così.

Nei minuti dopo ci cambiammo mettendoci la divisa della scuola e scendemmo per la cena.
La mensa era ovviamente enorme, visto tutti gli studenti che c'erano.
Mi sorpresi nel vedere anche i professori e la preside che ci aveva dato il benvenuto già seduti e i piatti coperti già nei tavoli.
Tutto questo sembrava molto da Harry Potter.

Vidi poi che l'attenzione era puntata sul ragazzo riccio che avevo visto un'oretta prima.
Non feci a meno di sorridere nel vedere come avesse trasformato una divisa così formale in qualcosa di stiloso e accattivante.
Dovevo ammettere che aveva occhio e che stava molto meglio così, dando un idea migliore di lui a mio parere.
Non aveva la giacca e le maniche della camicia erano arrotolate agli avambracci, come le mie, solo in modo più curato.
La cravatta era leggermente allentata e il trucco leggero, i buchi alle orecchie lo facevano sembrare più interessante rispetto a quei ragazzi che sembravano mischiarsi tra di loro.

Mi sorprese quella preside non disse niente a lui e nemmeno a me, visto che avevo il braccio sinistro coperto di tatuaggi.
Mi sedetti quindi con Seokjin e sorrisi nel vedere quanto il ragazzo fosse schizzinoso.
Gli inglesi davvero questo lo chiamavano cibo?
Mi mancava già il cibo coreano cazzo.
Finì comunque per mangiare qualcosa mentre Seokjin intavolava che un discorso.
A quanto pare eravamo entrambi nuovi di quell'ambiente anche se sembrava che effettivamente lui viaggiasse molto.
Anche se a causa del lavoro del padre a quanto pare.
Non mi disse di che tipo di lavoro si trattasse, ma ora come ora non ero in vena di farmi gli affari suoi e appena vidi gli studenti iniziarsi ad alzare inventai una scusa con il ragazzo e decisi di andarmi a fare un bel bagno rilassante visto che avevano visto che nel bagno della nostra stanza c'era una vasca.

Gli altri avrebbero aspettato.
Mi ero fatto 13 ore di volo con uno scalo.
Ero stanco morto.

Presi quindi tutto il necessario e mi chiusi dentro aprendo l'acqua della vasca inserendoci del sapone per dare delle bolle che mi avrebbero rilassato.
Entrai pochi minuti dopo essermi svestito e sospirai piacevolmente sentendo finalmente quel calore che il clima fin da subito mi aveva negato.

Non mi sentivo impaurito dalla situazione a cui ero stato messo alla prova.
Ero solo molto titubante e per la prima volta in molti anni mi sentivo piuttosto spaesato.
Sospirai affranto.
Non sarebbe stato affatto facile adeguarmi a questo nuovo mondo.

𝙃𝙤𝙪𝙨𝙚 𝙤𝙛 𝙘𝙖𝙧𝙙𝙨 ; 𝙊𝙢𝙚𝙜𝙖𝙫𝙚𝙧𝙨𝙚 - 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙑 ;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora