Tᴀᴇʜʏᴜɴɢ Pᴏᴠ
Appena vidi tornare il mio compagno di stanza, lo vidi tornare senza occhiali.
Strano, li portava sempre con sé, pensai corrugando la fronte.
"Stai bene senza occhiali" gli dissi pensando davvero a ciò che stavo dicendo e per fare un po' di conversazione.
Il castano alzò lo sguardo su di me e mi snobbò.
Era arrabbiato con me per la storia di Jungkook? Probabile.Sospirai e provai ad avvicinarmi, ma appena aprì la bocca non ebbi il tempo per dire una singola sillaba che mi anticipò.
"Ho bisogno di starmene un po' da solo, appena mi sarà passata verrò io da te" lo disse con tono freddo e distaccato, come non mi sarei mai immaginato da una persona buona come lui.
Annuì e tornai sul mio letto controllando le notifiche sul telefono fintamente mentre pensavo che infondo me lo meritavo.Non era una novità che perdessi gli amici a causa di qualche alpha, accidenti a me.
[...]
Quella settimana fu un variare di sensazioni e sentimenti che non riuscì a capire a pieno.
Passai tanto tempo con Jungkook, davvero tanto tempo.
Namjoon si era davvero allontanato, non avevo fatto amicizia con nessuno a scuola perchè gli inglesi schifavano davvero molto gli americani.
Ci consideravano peggio delle larve.
Poi io ero coreano-americano, un vero e proprio controsenso.
Jungkook notò fin da subito questa mia esclusione, quindi mi restò vicino.
Passavamo i pasti assieme mentre come al solito intavolavamo strane conversazioni per permettergli di parlare la lingua mano a mano.
Non gli permisi di usare la sua lingua madre, il traduttore si, perchè se non sapeva delle parole era meglio impararle.A lezione ci eravamo seduti sempre vicini e cercavo sempre di dargli una mano.
Apprezzò davvero molto e più passavo del tempo insieme a lui più mi sentivo bene.
Dovevo ammetterlo.
E io che all'inizio volevo fare casino per andarmene.
Non lo avrei mai fatto ora, avrei sfruttato tutto il mio tempo a disposizione per stare con lui.Come ora che eravamo nella palestra della scuola e stavamo giocando a pallavolo insieme.
Un punto fondamentale che avevamo scoperto di avere un comune era proprio questo sport.
Entrambi eravamo stati nella squadra della nostra vecchia scuola.
Io alzatore, palleggiatore, come volete chiamarmi e lui schiacciatore, spesso anche centrale.
Le differenze erano diverse tra le nostre vecchie scuole.
Nella sua le squadre erano due, divise in omega e in alpha, mentre nella mia, decisamente più flessibile, avevamo una squadra mista.
Jungkook nonostante fosse stato abituato a giocare solo con i suoi simili si era trovato fin da subito con me e non aveva mai rifiutato o fatto certe battutine.
Anche perché non ne avrebbe avuto alcun modo.
Tirava certi ceffoni a quella palla che io non mi sarei mai permesso di farlo incazzare.
Come ora che dopo avergliela alzata in modo perfetto, aveva schiacciato nell'angolo, proprio sul millimetro come faceva sempre.Eravamo piuttosto bravi e anche se ci mancava giocare, sapevamo che non avremmo potuto.
Questa scuola non aveva una squadra di pallavolo, non aveva un campo come lo avevamo noi.
In questa scuola c'erano solamente due sport:
Il calcio e il nuoto da cui questi inglesi impazzivano.
Quindi io e l'alpha moro ci ritrovavamo spesso dopo le lezioni per giocare un po' scaricando la tensione."Wah, se continui così romperai il pavimento!" Dissi ridendo, all'ennesimo punto fatto al millimetro.
Lo sentì ridacchiare e passai lo sguardo su quella figura sexy che mi attraeva ormai da praticamente un mese.
Ci andammo a sedere e dopo aver bevuto un po' d'acqua mi sdraiai a terra mentre lui si asciugava un po' di sudore sulla fronte con un'asciugamano che si era portato.Indossava una maglietta bianca che con il sudore mi faceva vedere i suoi bei muscoli che mi facevano venire di istinto un po' di bavetta.
Jungkook aveva un corpo bellissimo, un corpo a cui spesso avevo pensato sotto la doccia."Taehyung tutto bene?" Disse con il suo solito accento che mi faceva leggermente ridere.
Annuì.
"Hai detto qualcosa?" Chiesi e lui scosse la testa grattandosi la nuca.
"Posso chiederti una cosa?" Domandai e dopo qualche secondo lui annuì.
Gli presi con delicatezza una ciocca dei suoi capelli che erano cresciuti molto durante quel mese passato in questa scuola.
"Te li farai crescere?"
Ammettevo che pensando a lui probabilmente mi sarebbe preso un colpo a vederlo con i capelli più lunghi, era sexy il primo giorno in cui lo avevo incontro corti come li aveva, avevo bisogno di un avviso per prepararmi.Il ragazzo inarcò un sopracciglio e poi rise.
"Penso di sì, anche perchè si gela in questo paese" disse ridendo ancora e mi fece alcuni gesti per farmi capire che spesso anche lui aveva freddo facendomi ridere.
Beh, almeno così mi sarei preparato.
Non vedevo l'ora di giocare con i suoi capelli tutto il tempo, anche se di contatto fisico non ne avevamo avuto, a malapena ci sfioravamo.Non c'era più stato un bacio e sentivo la necessità di riassaggiare quelle labbra così carnose e invitanti.
L'alpha annusó l'odore e smise di ridere guardandomi poi divertito.
Aveva capito.
Distolsi quindi lo sguardo, ma pochi momenti dopo la sua mano mi prese il mento e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
Senza alcun motivo ci eravamo ritrovati a pochi centimetri, l'uno dalle labbra dell'altro.
"A volte mi rendi proprio impossibile andarci piano con te".
Nonostante la pronuncia delle parole, non potei ridere a causa della frase completamente corretta e del suo sguardo fin troppo serio, che mi fece rabbrividire.
Non tentai nemmeno di aprire bocca, volevo annullare quella distanza.Il mio cuore aveva preso a battere più velocemente e l'ansia di nuovo aveva preso possesso di me.
Appoggiai le mani sul suo petto e lo vidi avvicinarsi, ma prima che le nostre labbra si toccassero un professore ci richiamó abbastanza severamente dicendoci che no, non erano ammesse certe cose in luoghi pubblici e dovevamo andarcene perchè la palestra doveva essere chiusa.
Sbuffammo in contemporanea e prendemmo le nostre cose uscendo."Ho visto scopare due persone qualche giorno fa, eppure certe cose non sono permesse" borbottai mentre stavamo camminando verso la mia stanza probabilmente.
Fece spallucce, anche se anche lui sembrava parecchio infastidito dalla cosa.
Ci fermammo qualche minuto dopo davanti alla mia stanza e gli lasciai un bacio sulla guancia."A più tardi Jungkook" dissi con un sorriso.
Mi disse lo stesso accarezzandomi la guancia e lasciandoci un bacio su di essa per poi sorridermi e andare via.
Accidenti a lui.
Pensai mentre lo seguii con lo sguardo fino a vederlo svoltare il corridoio e poi entrai in camera.Non vedevo l'ora dell'uscita di questo fine settimana.
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𝙃𝙤𝙪𝙨𝙚 𝙤𝙛 𝙘𝙖𝙧𝙙𝙨 ; 𝙊𝙢𝙚𝙜𝙖𝙫𝙚𝙧𝙨𝙚 - 𝙆𝙤𝙤𝙠𝙑 ;
Fanfiction🇴 🇲 🇪 🇬 🇦 🇻 🇪 🇷 🇸 🇪 𝘿𝙪𝙚 𝙧𝙖𝙜𝙖𝙯𝙯𝙞 𝙫𝙚𝙣𝙜𝙤𝙣𝙤 𝙨𝙥𝙚𝙙𝙞𝙩𝙞 𝙞𝙣 𝙪𝙣 𝙘𝙤𝙡𝙡𝙚𝙜𝙞𝙤 𝙞𝙣𝙜𝙡𝙚𝙨𝙚. 𝙎𝙤𝙣𝙤 𝙚𝙣𝙩𝙧𝙖𝙢𝙗𝙞 𝙘𝙤𝙧𝙚𝙖𝙣𝙞, 𝙢𝙖 𝙪𝙣𝙤 𝙥𝙖𝙧𝙡𝙖 𝙥𝙚𝙧𝙛𝙚𝙩𝙩𝙖𝙢𝙚𝙣𝙩𝙚 𝙡𝙖 𝙨𝙪𝙖 𝙡𝙞𝙣𝙜𝙪𝙖 𝙥𝙚�...