Capitolo 19: Useremo un trucco...

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Scacciati via i brutti pensieri, mi incastro nel sedile di plastica rossa scorticata in fondo all'auto e mi infilo le cuffiette con tutti i nodi. Arrivata alla fermata più vicina a casa mia, scendo. Apro il cancello con le chiavi, faccio lo stesso con la porta di casa e...


-Tua madre è a fare la spesa insieme alla mia!-


Alessia mi sbuca davanti con il mascara sbavato sotto l'occhio e la salvietta per il trucco in mano.


-Ciao anche a te. Comunque mi hai dato una bella notizia, sai?-


Dico chiudendo la porta.


-Perché? Avevamo finito il cibo?-


-No.-


-E allora?-


-Non dovevo farmi vedere da mia madre e possibilmente nemmeno dalla tua.-


-Come mai? Hai rapito qualcuno?-


-Ma si può sapere quali problemi ti affliggono?-


Alessia alza le spalle.


-Nessuno lo sa.-


Detto questo, se ne torna in bagno e continua a struccarsi.


Io le vado dietro.


-Non vuoi sapere cosa mi è successo?-


-No.-


-Ma come no?-


-No!-


-Ma...-


-Scusa, perché dovrei per forza volerlo sapere?-


-Che ne so, tu vuoi sempre sapere tutto!-


-Stavolta non voglio. Pensavo di farti contenta.-


-Ma lo sai che sono imprevedibile! Voglio dirtelo io cosa mi è successo. E tu mi starai a sentire.-


-Agli ordini. In ogni caso, un punto per me che ti ho fatto diventare meno riservata.-


-Cosa? Ma chi lo ha mai detto questo?-


-Io.-


-Muori.-


Alessia si porta una mano al cuore e fa un gridolino strozzato, poi fa finta di cadere a terra.


-Ah ah, carino il black umor. Vuoi starmi a sentire o no?-


-Ho scelta?-


-No.-


-E allora cosa me lo chiedi a fare?-


-Senti, stiamo parlando da tre ore, e non abbiamo detto nulla di sensato. Ora sta zitta e ascoltami...-


Le racconto in breve la vicenda con Stefano e Martina.


-Beh, sono contenta che abbiate fatto pace. Quanto a quel tizio, bisognerebbe buttarlo nel water e tirare lo sciacquone.-


-Concordo.-


-Quindi un grosso livido blu puffo sta per spuntarti dalla faccia?-


-Beh, diciamo più blu notte. In ogni caso...Sì.-


-Ok, allora vieni con me...-


-Dove?-


-In camera mia, ovvio.-


-Ma a fare che?-


-Non farti domande...-


Appena entriamo, io mi siedo sul suo letto e lei va verso il comodino, apre il secondo cassetto, e tira fuori un cofanetto nero di plastica lucida. Una trousse.

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