La mattina del primo giorno della settimana sembra essere peggiore del solito: cioè, di lunedì ho il broncio di mio, ma con tutto quello che è successo ho pure una faccia pensierosa e tra l'altro sono ancora piuttosto incavolata. Per questo appena Stefano Corsi, lo sportivo della classe, arriva durante l'intervallo col suo solito atteggiamento da coatto, ho ancora meno voglia del solito di parlargli.
-Ehi Dossi, che hai oggi? Hai aggiunto un condimento extra alla tua solita rabbia verso il mondo?-
-Che vuoi?-
Sbotto.
Lui mi guarda e smette di ridacchiare. Mi chiedo se questa risposta secca lo abbia preso di sorpresa o se sia solo stufo di parlare con me.
-Mi tocca fare le squadre per la Gara di Corsa Studentesca, e il prof. vuole che lo chieda a ogni singolo alunno o alunna che incontro. Te vuoi partecipare?-
Ci penso. Ho già troppi affari per la testa in effetti in questo momento e non posso prendere altri impegni.
-No grazie. Ho altro da fare.-
Dico, e faccio per andarmene, quando lo sento dire:
-Come non detto. Un'altra ragazza che non accetta. Ma hanno davvero così paura di correre contro i ragazzi?-
Mi rigiro di scatto.
-Ho cambiato idea.-
Dico.
-Partecipo. Non sarò mai troppo impegnata per togliere certe scemenze dalla testa di idioti come te.-
-Wow, allora fai proprio sul serio... Ehi gente venite a sentire! Irene Dossi pensa che io abbia idee idiote e mi sfida alla gara di corsa studentesca!-
Cominciano ad arrivare alunni incuriositi che fanno i soliti commenti cretini.
-Vuoi stare un po' zitto?-
Dico a Stefano.
-Io non ho mai parlato di una sfida.-
-Beh l'ho fatto io, ragazzina presuntuosa! Te la farò vedere... Le ragazze dovrebbero stare al loro posto.-
- E allora io la accetto!-
Gli grido in faccia. Poi giro i tacchi e me ne torno al mio banco.
Solo verso la metà della seconda ora mi rendo conto di che cosa ho fatto: posso essere brava a correre, ma mai quanto Stefano. Lui brucia letteralmente la pista. E poi il mio elemento è l'acqua. Non ho mai corso ufficialmente in una gara, perché l'anno scorso non mi sono iscritta a quella studentesca. L'unico momento in cui corro davvero è la mattina, verso la fermata, per non perdere l'autobus. Temo di aver commesso un grave errore. Ma quel tizio non la smetteva di sfottere le ragazze...-CHE COSA HAI FATTO!!-
Sono appena tornata a casa. Ci siamo solo io e Alessia, in camera mia, e lei ha confermato i miei peggiori timori.
-Hai sfidato il più veloce della scuola a una gara di corsa??!! Ma dico, ti ha dato di volta il cervello?!-
Dice. E io sono lì che annuisco come un'ebete.
-Si...Lo so...Ma lui...Stava facendo come Francesco...Stava mettendo in ridicolo le ragazze! Non eri tu che dicevi sempre...Ehm...Girl...girl...Ecco sì, girl power?!-
Non riuscivo nemmeno a ricordare il nome. Come posso credere in qualcosa che nemmeno conosco?
-Sì, ma girl power significa dimostrare il tuo valore quando ce n'è bisogno! Quando si tratta di veri pregiudizi! Non quando uno sbruffone fa...Lo sbruffone! È ovvio che si sbaglia, ma tu così peggiori le cose! Non puoi batterlo! Per Francesco è diverso...Lui sta facendo qualcosa di molto più grave...Ed è un adulto! Che tra l'altro vuole solo vendetta! Il tuo amichetto invece vuole solo mettersi in mostra e vantarsi di poter vincere...Beh, purtroppo, al contrario di Francesco... Lui PUÒ vincere! Capisci la differenza? Bisogna mettersi in gioco...Non andare al macello! Bisogna valutare le nostre capacità prima...Altrimenti gli sbruffoni siamo noi!-
Resto ammaliata dalle sue parole. È così intelligente...E ha ragione. Ma non posso tirarmi indietro ormai...
-Hai ragione. Grazie. Ma ora io che faccio?-
Alessia si avvicina e mi mette una mano sulla spalla.
-Augurati buona fortuna.-
Dice.
Poi esce dalla mia camera.
È così. È l'unica cosa che posso fare.
Il giorno dopo devo andare a casa di Martina a studiare latino. Per un po' facciamo come al solito, leggiamo dal libro e io provo a ripetere. Ma a un certo punto lei mi chiede:
-Ehi, ehm...Ho sentito che hai sfidato Stefano Corsi a una gara di corsa.-
Alzo gli occhi dal quaderno. Di solito noi due non parliamo di niente che non sia legato allo studio. E questo tra l'altro è qualcosa di cui non vorrei parlare in generale.
-Si. Quindi lo sanno già tutti.-
-Già. Io...Lo trovo molto coraggioso. Davvero. Ho sentito quello che ha detto. Si sarebbe meritato due schiaffi.-
Ora sono stupita. Martina Tarsi che vuole picchiare qualcuno? Non pensavo nemmeno che fosse capace di pensarla una cosa del genere. E poi non so perché mi metto a ridacchiare.
-Eh già! Ma in realtà non credo che io possa batterlo.-
Ora è lei che sembra stupita. Forse non mi ha mai visto ridacchiare.
-Oh, io penso che puoi. Sei una sportiva. Mi ricordo che hai vinto le gare provinciali di nuoto.-
Quindi se lo ricorda. Non so perché, ma pensavo che non si interessasse alla mia vita più di tanto. Anzi, ho sempre creduto che le stessero simpatici solo quelli coi voti alti e che gli altri li guardasse con superiorità e basta. Un pensiero arriva chissà dove dalla mia mente e mi riporta a un giorno lontano della terza media, quasi due anni prima. Avevo in mano la verifica appena riconsegnata dalla prof. I miei compagni, da dietro, dicevano:
-Guarda Dossi. Ti pareva che non aveva preso il solito voto.-
Mi odiavano per quei voti. Ma io non odiavo loro.
Cerco di ricordare che voto era, ma Martina mi riporta alla realtà.
-Irene...Tutto ok? Sei rimasta in silenzio per un bel po'. Senti, facciamo che per oggi basta e vai a casa, va bene? Magari hai da fare e stai pensando ai tuoi impegni.-
-Oh, si...Grazie. Ci...Ci vediamo alla prossima. Anzi, domani a scuola. Ciao.-
-Ciao.-
Acchiappo al volo la cartella e filo alla fermata dell'autobus. Sarò sembrata scema. Ma quel voto di tanto tempo fa...Ora che me lo ricordo mi sta rimbombando nel cervello.Ciao!!
Oggi ho deciso di pubblicare un solo capitolo. Da adesso in avanti, ne metterò uno nuovo ogni sabato. Spero che per voi vada bene, e grazie per star continuando a leggere questo mio primo racconto. Fatemi sapere cosa ne pensate!
16_writer💙
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Girl swim power
General FictionL'acqua è un elemento fondamentale, che ci culla e ci protegge da miliardi di anni. Dentro l'acqua, tutto diventa surreale, rilassante, sognante. Lo sa bene Irene, quindicenne dal carattere forte, che nelle vasche del centro sportivo affoga nuotando...