➵ Capitolo 29

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Josephine
31 dicembre.
Bevo un sorso di spumante con gli occhi fissi sui festoni oro e argento appesi sul soffitto che scendono creando l'atmosfera perfetta per capodanno. In teoria non potrei bere alcolici dato che non ho l'età giusta ancora ma era sul tavolo delle bevande che nessuno controllava, quindi ne ho preso un bicchiere.
È la prima volta che vengo alla Kirby, questa sala dove ci hanno messo non saprei dire che cosa era prima. Ma è davvero spaziosa.
All'entrata mi hanno infilato in testa delle orecchie con scritto sopra 'Happy New Year' in rosa fluo.
Giselle e Jasmine sono completamente andate e mancano ancora due ore buone alla mezzanotte. Io mi sto tenendo un po' più lucida, voglio godermi la serata, accanto ad Axel.
Giro lo sguardo e lo vedo Axel con una birra in mano vicino a Ian.
Invece di Reed e Derek nessuna traccia, non sono venuti in macchina con noi e per ora non li ho visti.
Dopo il litigio tra Derek e Axel, mi sembra che il loro rapporto si sia un po' guastato.
Mi avvicino esitante con questi tacchi vertiginosi argento presi in prestito a Giselle, ha insistito tanto perché li mettessi dato che stanno bene con il mio vestito con le paiuzze argento e oro.
«Ehi» dico mettendomi al fianco di Axel che mi porta una mano sul fianco fino ad appoggiarla sul mio sedere e continuando la conversazione con Ian su una qualche moto.
«Vuoi cambiare la moto?» chiedo.
«Sì, ma dopo il diploma» dice lui.
Annuisco, anche se quella che ha adesso mi piace.
Ian mi guarda in maniera strana e non capisco il perché.
Ho qualcosa sulla faccia?
«Tanto non andrò al college, quindi i soldi che mia madre ha risparmiato per me penso che lo utilizzerò in questo modo» dice.
Sono stupida che ha deciso di non andare al college ma in separata sede gli chiederò come mai.
Può sempre frequentare un corso online come sto facendo io, seguo i miei sogni in maniera diversa rispetto agli altri ma sono contenta così.
«Vuoi davvero sprecare i soldi in questa maniera?» chiede Ian stupito.
«Sì» dice scrollando le spalle e bevendo qualcosa da un bicchiere di plastica nero.
«Non pensi di utilizzarsi ad esempio per cose più importanti..» dice lanciandomi un'occhiata come per avere un appoggio ma non riesco a capire cosa intenda.
Sto per chiedere delle spiegazioni ma Giselle mi viene addosso abbracciandomi, inizio a ridere.
«Ehi ciao» dico accarezzandole i capelli neri lisci, non l'avevo ancora vista con i capelli lisci. Sono bellissimi, lucidi e lunghissimi.
«Mi sei mancata» dice facendo il broncio.
«Vieni ti porto a mettere qualcosa nello stomaco prima che vomiti prima della mezzanotte» dico.
Saluto con una mano i ragazzi.
Prima che possa andarmene Axel mi prende la mano e il mio stupido cuore che ancora non si è abituato al suo tocco salta un battito.
«Cercami prima della mezzanotte» dice facendomi l'occhiolino.
Gli sorrido mordendomi il labbro e annuendo.
Porto Giselle vicino al tavolo degli stuzzichini e gli passo una pizzetta. Lei se la infila in bocca senza manco guardarla.
«Derek?» chiedo.
Lei mi lancia un'occhiata e si mette a ridere ma vedo che gli spuntano delle lacrime e negli occhi e inizia a piangere.
Oh mio Dio!
«Giselle» dico portandola in un posto più tranquillo sul lati della sala dove la gente sta conversando.
Cos'è successo?
«Raccontami» dico facendola sedere e mettendomi al suo fianco.
«Non c'è nulla da raccontare» dice asciugandosi frettolosamente le lacrime e rovinandosi così il trucco sui colori gold come il suo vestito.
«Questa storia ha rovinato l'amicizia tra Axel e Derek ed è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso anche per me e lui» dice tenendo lo sguardo sulle sue mani.
Tutto l'alcol che ha ingerito sembra essere svanito.
«Perché dici così?» chiedo.
Cosa mai può aver fatto Derek per portare non solo Axel a non essere più suo amico ma a perdere anche l'amore di Giselle?
Lei alza lo sguardo verso di me stringendo gli occhi. Sembra infastidita.
«Ci ha mentito a tutti» urla alzandosi e iniziando a muovere le mani in aria.
«Il suo comportamento non è stato né di amicizia né di amore, è stato ignobile» urla ancora.
La gente inizia a girarsi verso di noi e io chino lo sguardo per nulla contenta di queste attenzioni.
Mi alzo e cerco di calmarla prendendole un braccio e spostandola.
«Ora sei sconvolta e lo capisco ma quando sarai più lucida..» inizio a dire ma lei strattona il braccio.
«No Josephine, come puoi non trovarlo un vero stronzo?» chiede.
È evidente che non mi sta ascoltando.
Io non so niente, cazzo!
Lei crede che io sappia il motivo del litigio tra Axel e Derek ma in realtà non so cosa sia successo.
Volevo dare del tempo a Axel per dirmelo ma non c'è la faccio più.
Faccio finita di sapere quello che sta dicendo e appoggio il suo discorso.
«Hai ragione, è stato un vero bastardo» dico convinta e lei fa un respiro di sollievo prendendomi per entrambe le spalle.
«Io sono davvero stupita ma anche rattristata nel vedere che non lo conoscevo per niente» dice portando gli occhi dietro alle mie spalle pensa completamente nei suoi pensieri.
«Oddio» dice portando di nuovo lo sguardo su di me.
«Povero Axel appena l'ho saputo ho pensato al vostro rapporto» dice.
Non capisco cosa intenda ma faccio finta di avere tutto sotto controllo e annuisco.
«Io.. ci tengo molto a lui» dico perché veramente non so cosa dire per farle continuare questo discorso.
«Lo so» dice annuendo.
«E tieni molto anche a Benjamin» dice.
Aggrotto la fronte.
«Certo, è un bambino tenerissimo, ma cosa c'entra Benjamin?» chiedo.
«Essendo Benjamin figlio di Axel, è importante che abbiate un bel rapporto» dice come se nulla fosse muovendo una mano.
Mi gelo sul posto.
Forse ho capito male.
«Benjamin figlio di Axel?» chiedo con il cuore fuori controllo.
Non può essere possibile.
«Sì, figlio suo e di una sguardrina» dice alzando gli occhi al cielo.
Sto per chiedergli altre spiegazioni quando dal interfono esce una voce allegra.
«Sono qui per avvisarvi che mancano dieci minuti, solo dieci minuti alla mezzanotte».
Giselle si inizia a guardare intorno.
Mi indica un punto e mi dice qualcosa ma non la sento sul serio perché sto ancora assimilando le sue parole.
Vorrei andare da Axel e chiedergli spiegazioni perché so che c'è molto di più in questa assurda storia ma il mio orgoglio non me lo permette facendomi stare ferma.
Gli ho dato in tutti i modi, il tempo per potermelo dire.
Scuoto la testa, delusa.
Devo uscire mi manca il respiro, mi avvio verso l'uscita non guardando in faccia nessuno nella sala.
Benjamin, il figlio di Axel. Concepito con una sguardrina.
Ieri sera me lo poteva dire.
Perché diamine non l'ha fatto?
Sono davvero stupita di quanto poco sapevo di lui.
Non solo ha svolto delle attività illegali che lo hanno portato a fare degli sbagli di cui tutt'oggi si pente, ha anche un figlio che tiene nascosto a tutti.
Tutti pensavano che fosse suo fratello.
Non ha voluto prendersi le sue responsabilità, non solo fuori casa dicendo a tutti una bugia ma anche dentro quando nessuno li guardava Axel lo trattava come un fratellino rompi scatole.
Ma era suo figlio!
Il mio cervello non c'è la fa ad assimilare questa realtà.
Quando sono fuori dall'edificio inizio a fare respiri profondi.
Sono molto turbata e mi salgono le lacrime agli occhi.
Mi sono innamorata di un ragazzo che manco conosco.

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