➵ Capitolo 5

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Josephine
«Dove stiamo andando?» chiedo.
Reed si sporge fino al mio orecchio facendomi rabbrividire quando i suoi capelli toccano il mio orecchio.
«Lo vedrai» dice e sento che sorride.
Intorno a noi è tutto buio ci sono solo i fari della macchina di Derek a illuminare la strada.
A quanto ho capito hanno una specie di tradizione per quando suonano in un nuovo locale ma Giselle non mi ha voluto dire quale sia esattamente.
Mi sento come quando tutti quanti sanno un segreto e tu sei l'unica a non esserne a conoscenza.
Dopo poco arriviamo davanti a un negozio con una grossa insegna al neon rosa che dice 'tattoos'.
Mi giro verso Reed con una faccia sorpresa.
«E' questa la vostra tradizione?».
Lui mi fa cenno di scendere.
Scendiamo tutti e vedo che Derek si avvicina al negozio apparentemente chiuso e infila una chiave.
I lampioni del marciapiede intorno a noi illuminano la zona, ci sono anche altri negozietti anch'essi chiusi e bui.
«E' suo?» chiedo andando da Giselle.
Mi giro guardando la strada da cui siamo arrivati.
Mi do mentalmente una botta in testa, ho avuto come la necessità di vedere se Axel ci avesse seguito, ma sembra di no.
La sua moto non si vede.
«È di un suo amico, Derek ci lavora» dice semplicemente.
Annuisco.
Vedo che Derek ci fa segno di entrare. Dentro di me sento salire un po' di ansia, non sono mai stata in un negozio di tatuaggi e a quanto ho capito sta sera tutti se ne faranno uno.
Ian si va a sedere subito su una poltrona di pelle nera girevole. Giselle va dietro un tavolino a prendere non so che cosa.
«Allora chi è il primo?» chiede Derek infilandosi dei guanti sottili in lattice.
Ian si alza, si toglie la maglietta e si risiede.
Deglutisco spostando lo sguardo altrove.
Questa non me la aspettavo.
Cerco di evitare di guardargli gli addominali abbronzati e mi concentro su un poster.
Giselle passa il necessario a Derek per fare i tatuaggi e viene da me.
«Tatuaggi? Davvero è questa la tradizione?» chiedo.
«E Piercing» sento dire.
Mi giro e vedo Axel entrare tranquillo dalla porta.
I suoi occhi sono magnetici, lo fisso mentre va con passo sicuro infondo al locale oltre una tenda.
«Sì, l'hanno deciso quando hanno suonato per la prima volta in un locale più di un anno fa, sono venuti qui con Derek dopo che hanno suonato e alla fine è diventata una tradizione, ogni volta che suonano in un nuovo locale se ne fanno uno» dice quasi annoiata Giselle.
Mi avvicino, curiosa di questa loro tradizione.
«Questo è stato il primo» dice Derek girandosi per farmi vedere una piccola scritta sul collo con scritto Red Demons.
Ian che è affianco a Derek mi fa vedere che anche lui c'è l'ha.
Non gliela avevo notata fino ad adesso.
«Non ero ancora molto bravo con la macchinetta e c'è l'ha tatuato un nostro amico, tutti gli altri li ho fatti io» dice Derek.
Adesso sono curiosa di avere anche il collo di Reed e Axel.
«Quindi quello di cui abbiamo parlato? Il drago?» chiede Derek prendendo in mano la macchinetta per i tatuaggi.
Ian annuisce sedendosi sulla poltrona con le gambe penzoloni. Indica il punto in cui deve partire fino al punto di arrivo, praticamente gli occuperebbe tutto il fianco sinistro.
«Sarà lungo fratello, lo vuoi anche colorare?» chiede Derek pulendo la zona con un liquido.
Forse alcol.
«Magari un'altra volta» dice Ian passandosi una mano sul mento.
A mio parere per fare un tatuaggio del genere devi essere sicuro al mille per mille, Ian è un bel ragazzo, capelli biondi e occhi azzurri, la mia amica Jeanette ci correrebbe dietro se fosse qui.
Un tatuaggio così grande non so come gli starà.
Ian mi guarda, sorridendo leggermente.
Ha notato che lo fissato probabilmente.
«Te hai tatuaggi Josie?» chiede tranquillo.
Cerco di non dar peso al fatto che mi ha chiamato Josie ma mi da fastidio comunque.
Non ci conosciamo praticamente.
«No» dico secca.
«Ne vorresti fare uno?» chiede Derek.
«No» ripeto girando sui tacchi e andando da Giselle che si è seduta su un divanetto logoro di pelle rossa a guardare una rivista.
«Cosa guardi?» chiedo.
Mi avvicino e vedo che è una rivista di modelli di scrittura.
«Volevo farmi una scritta sulla caviglia» dice.
«E' morta mia nonna questa estate, mi ha fatto praticamente da seconda madre, volevo scrivermi qualcosa in suo ricordo» dice tenendo gli occhi sulla rivista.
«Mi dispiace» dico.
«Questo mi sembra carino» dico indicando uno stile di scritta.
Lei annuisce guardandomi.
Le sorrido leggermente.
Un tatuaggio non porterà di certo indietro sua nonna ma di sicuro farà capire a tutti quanto lei ha significato per Giselle e che non sarà dimenticata.
«Te lo fai stasera?» chiedo girandomi a guardare Derek che ha appena acceso la macchinetta. Sul fianco di Ian adesso spunta un disegno di un drago fatto con un inchiostro fatto apposta per poi essere ripassato con la macchinetta con inchiostro fisso.
«No, sta sera è per i ragazzi» dice sorridendo.
Noto che Reed e Axel sono spariti.
Ho visto che infondo al negozio c'è una tenda che porta da qualche parte ma di certo non vado a vedere cosa stanno facendo.
«Li conosci da molto?» chiedo.
«Abbiamo alcune classi in comune dal primo anno» dice come se nulla fosse.
«Sei l'unica ragazza del gruppo?» chiedo.
Lei mi sorride passandosi una mano tra i capelli.
«C'è anche la fidanzata di Ian, ma è in vacanza e adesso ci sei anche tu» dice portandomi un braccio intorno alle spalle e stringendomi. Ridiamo insieme.
Dalla tenda spunta Reed con una scatola trasparente si siede a fianco a noi aprendola.
«Ti farai un piercing sta sera Ree?» chiede Giselle.
Lui le sorride muovendo le sopracciglia.
«Se mi fai la solita battuta ti tiro un calcio questa volta» dice esasperata, diventando rossa in viso.
Le lentiggine che fino ad ora non avevo notato con il suo rossore si accentuano.
«Me lo faccio..» inizia a dire Reed, ridendo. «..sul pisello» urla alzandosi di scatto.
Vedo Giselle alzarsi e iniziano ad inseguirsi.
«Devi smetterla di prendermi in giro, non abbiamo più dodici anni» gli urla dietro.
Rido della scenetta ma mi fermo appena sento delle mani sulle mie spalle.
Axel mi si avvicina al viso parlandomi praticamente nell'orecchio.
Il mio cuore aumenta il battito.
«Facciamo un gioco» mi sussurra in modo che lo sento solo io.
Resto immobile aspettando che lui continui.
«Guarda Reed e dimmi..» dice e io rimango con gli occhi puntati sul suo amico che scappa di corsa da Giselle che lo insegue finiscono alla fine dietro alla misteriosa tenda.
«..dietro a quella tenda se la scoperá alla spalle di Derek oppure terrà le mani a posto?» mi chiede sempre sussurrando per non farsi sentire.
Sento il suo labbro toccare il mio lobo e mi giro di scatto verso di lui guardandolo a pochi centimetri dal mio viso, analizzando quello che ha appena detto.
Trattengo il fiato.
Mi fissa serio poi alla fine mi sorride e si ritrae.
«Ti fai un tatuaggio anche te, Sunshine?» chiede cambiando tono di voce.
«Sto bene così» dico abbasso lo sguardo e mi rendo conto che ho stritolato la rivista di Giselle, rilasso le dita.
Merda.
Lo seguo con lo sguardo mentre si siede su una poltrona girevole, poco distante da Derek e Ian e prende il cellulare in mano, iniziando a giocarci.
Dopo poco Giselle ricompare da dietro la tenda sistemandosi i capelli sul una spalla.
«Eccomi» dice Giselle sedendosi di nuovo vicino a me.
Medito sulle parole di Axel. Giselle non mi sembra quel genere di ragazza ma dopotutto non la conosco.
Lancio un'occhiata a Derek per poi guardare di nuovo Giselle.
«Che succede?» chiede.
Non le rispondo.
Sarà vero?
Potrebbe essere benissimo uno scherzo, dopotutto uno come Axel perché dovrebbe dire una cosa del genere a me se non per scherzare?
Cerco di sorridere non pensando a quello che mi ha detto.
«Niente sono solo un po' stanca» dico.
Guardo l'ora sul cellulare.
«E' mezzanotte, hai un orario per tornare a casa?» mi chiede.
Mi sentirei una vera bambinetta a dire di sì, mia madre non mi ha dato orari ma ovviamente non devo arrivarle a casa alle tre di notte.
Per di più sapendo che sono con persone che non conosce, si preoccuperebbe.
«No, ma secondo te quanto stiamo ancora?» chiedo.
Lei scrolla le spalle.
Guardo Ian e vedo che sta stringendo la mascella, inclino la testa.
Devo dire che più quel tatuaggio prende forme più è bello.
Sì, adesso sono sicura che lo renderà ancora più sexy.
Mi chiedo perché Dio crei solo così pochi esemplari di maschi che ti fanno..
Giselle interrompe i miei pensieri sconci.
«Come sta Jasmine?» chiede Giselle. Suppongo che Jasmine sia la fidanzata di Ian.
Gli stata facendo questa domanda in modo da distrarlo dal dolore.
«L'ho sentita prima ha detto che va tutto bene, ha detto che tornerà abbronzata» dice Ian a denti chiudendo gli occhi, suppongo stia cercando di concentrarsi su altro.
«Che invidia» dice Giselle appoggiando la schiena sul divanetto.
«Dov'è andata?» chiedo.
«È in vacanza in Argentina dalla sua famiglia, è stata via qualche settimana» dice Jasmine.
Quindi Jasmine è argentina, wow.
La macchinetta continua a muoversi fluida sulle mani di Derek facendo un ronzio fastidioso.
«Axel tu cosa vuoi fare?» chiede Derek.
«Reed ha già deciso?» chiede Axel senza alzare lo sguardo dal suo cellulare.
Reed lancia un'occhiata a Giselle e lei scosta lo sguardo.
«Giselle sa cosa mi voglio fare» dice guardandola con un sorriso. I suoi occhi verdi sono giocosi.
«Non fare il cazzone Evans, quello non te lo faccio» dice Derek tenendo sempre gli occhi incollati al fianco di Ian.
Suppongo che Evans sia il cognome di Reed, non si chiamano mai per cognome.
«Allora mi farò un tatuaggio» dice Reed.
Va verso la tenda che porta in un'altra stanza e dopo poco torna con una birra.
«Qualche consiglio Josephine?» mi chiede sedendosi affianco a me nel posto alla mia sinistra dato che a destra c'è Giselle.
Sorrido contenta che vuole avere un parere da me, mi fa sentire più importante.
«Lei non ha tatuaggi che cosa vuoi che ne sappia» dice Axel alzando lo sguardo giusto per squadrarmi come se si dovesse ricordare com'è il mio corpo.
Divento leggermente rossa ma accavallo le gambe facendomi coraggio.
È solo un cazzone, Josephine.
«Sì non ho tatuaggi, ma non vuol dire che non ne ho visti» dico.
Lui sorride e involontariamente mi fa ricordare del suo tatuaggio sul petto.
Forse non ho detto le parole giuste.
«Sì, sono sicuro che ne hai visti tanti» dice come uno che la sa lunga.
Abbasso lo sguardo e mi sistemo i capelli dietro le orecchie senza guardarlo più.
«Hai qualche catalogo?» chiedo a Reed.
Lui finisce la birra in un colpo solo e va verso una montagna di giornalini vicino alla postazione di Axel.
Me ne porta qualcuno. Li sfoglio insieme a lui.
Esprimendo il mio parere su quelli più belli.
«Allora chi è il prossimo?» chiede Derek alzandosi e stiracchiando le braccia.
Tira fuori dalla tasca dei jeans le sigarette e se ne accende una.
Per fortuna che il fumo non mi da fastidio perché non ci sono finestre aperte.
Non mi ero resa conto di quanto tempo siamo stati dietro ai cataloghi, ma evidentemente tanto perché il tatuaggio di Ian adesso è completo.
«Fammi vedere» dice Reed alzandosi per andare più vicino.
Ian si alza e tirando su un braccio fa vedere il capolavoro che ha appena creato Derek.
Davvero bello, ma non me lo farei mai.
Guardo di sfuggita l'ora sul cellulare, sono le due passate.
Ci ha messo un po' anche se praticamente non me ne sono resa conto.
Scrivo un veloce messaggio a mia madre giusto per non farla preoccupare se si dovesse svegliare e non trovarmi.

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