Josephine
Mi sto lisciando i capelli davanti allo specchio.
Alla fine sono riuscita a farmi una doccia calda intorno alle cinque di pomeriggio e adesso tre ore dopo mi sento rigenerata.
Mi infilo una canottiera rosa scuro e dei pantaloncini di jeans.
Prendo una pochette e ci infilo dentro solo il portafoglio e il cellulare.
Quando arrivo in cucina mia madre sta mangiando del gelato guardando una serie in televisione, credo sia Gilmore Girls.
Mi avvicino per prendendo il cucchiaio dalla sua mano e portandomene una cucchiaiata alla bocca.
Crema alla vaniglia con pezzi di biscotti al cioccolato, buonissimo.
Lei mi squadra.
«Dove vai?» mi chiede riprendendosi il cucchiaio dalle mie mani.
Mi sistemo meglio la borsa bianca che ha una piccola tracolla che sistemo sulla spalla.
«In un bar con la nostra vicina di casa, Giselle» dico.
Assottiglia gli occhi, guardando di nuovo come mi sono vestita.
«Non l'ho mai vista» dice.
Sospiro alzando gli occhi al cielo.
Cosa crede che ho un appuntamento con un ragazzo?
È letteralmente impossibile che in così poco tempo qui a Memphis, un ragazzo mi abbia chiesto un appuntamento!
Dopo il mio primo e unico fidanzato nessuno ci ha più provato con me.
«Mamma ho quasi vent'anni so decidere se una persona è brava o no» dico.
Lei posa di nuovo il suo sguardo sulla televisione.
«Divertiti ma stai attenta» dice.
Trattengo un sorriso e annuisco.
Mia madre si fida ciecamente di me e ne sono contenta ma d'altro canto non le ho mai dato motivi per preoccuparsi.
Sono sempre stata una brava studentessa quasi monotona nei miei impegni e mia madre non ha mai dovuto alzare la voce con me, sapevo sempre qual era il mio limite.
Cè anche da dire che dalla me di quattordici anni alla me di adesso, praticamente non ci sono differenze.
Mi avvicino a casa di Giselle.
Vedo che mi saluta dalla finestra di una stanza al piano di sopra che ha delle tende rosa chiaro glitterate, ricambio il saluto e laspetto.
Tempo qualche minuto e esce di casa venendomi incontro.
«Derek arriva a minuti» dice allegra.
Ha un maglione color crema e dei pantaloncini neri. Guardando il suo outfit e mi pento un po' di essere uscita con gambe e braccia scoperte.
Fa ancora molto caldo per essere settembre, oggi pomeriggio raggiungevamo i trenta gradi!
«Avrò freddo?» le chiedo indicandomi.
Lei scuote la testa.
«Assolutamente, al The Black Cove si muore di caldo» si alza il maglione rivelando al di sotto una canottiera bianca con del pizzo sulla scollatura.
«Ho messo il maglione perché l'ultima volta un tizio mi ha versato il suo drink addosso» dice disgustata scrollando le spalle.
Si prospetta un posto molto tranquillo questo The Black Cove.
Sento una musica forte che non conosco e dopo qualche minuto spunta una macchina nera opaca, non me ne intendo molto ma sembra una di quelle costose.
Posteggia sul vialetto di casa di Giselle, la musica continua a pompare forte dalle casse facendomi vibrare fin dentro allo stomaco.
Un ragazzo esce dal posto di guida e sorride nella direzione di Giselle.
Ha i capelli neri spettinati e un sorriso davvero che incanta, potrebbe fare tranquillamente il modello.
Giselle gli va incontro e lo bacia sulle labbra. Sono davvero carini insieme.
Derek indossa una giaccia di pelle e dei pantaloni di jeans scuri.
I vetri della sua macchina sono oscurati e non riesco a vedere dentro ma sembra che ci siano altri ragazzi.
Mi avvicino lentamente.
«Ciao» dico sorridendo leggermente. Mi sento un po' a disagio.
Giselle si scosta dall'abbraccio del fidanzato e ci presenta.
«Lei è Josephine la mia nuova vicina, lui è Derek il mio fidanzato» dice Giselle.
Derek mi sorride.
«Ciao sei pronta a sentire della vera musica?» mi chiede facendomi un cenno con la testa.
Io rido per la sua battuta.
«Prontissima» dico.
Lui mi fa l'occhiolino e mi apre la portiera di dietro.
«Loro sono Ian e Reed fanno parte della band» dice Derek indicando i due ragazzi all'interno dell'abitacolo.
Muovo la mano in segno di saluto.
«Sono Josephine» dico, sempre mortalmente a disagio.
Forse era meglio iniziare con una semplice uscita a due con Giselle e poi successivamente si poteva pensare a una uscita a cinque.
«Ciao bella vieni dentro» dice quello che credo sia Reed.
Sorrido e mi siedo.
Giselle si siede a fianco al posto del guidatore.
Derek alza di nuovo il volume della musica e parte a tutto gas.
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Non mi hai dato alternative
RomanceJosephine è la quiete. Axel è la tempesta. Josephine da un appartamento a Nashville si trasferisce nelle casette a schiera di Memphis, sempre in Tennessee, dopo che sua madre ha completato le pratiche di divorzio da suo padre. Mentre si trova in g...