capitolo 4

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Strisciai la schiena contro il muro e mi misi a piangere, non so precisamente il motivo, io... volevo essere forte ma non riuscivo più a trattenerle,lui si abbassó e io mi rifugiai nelle sue braccia, piansi istericamente, sfogando tutto ,poi disse<dai ti riporto a casa>annuì, appena salimmo in macchina io lo ringraziai<grazie Dyl>lui sorrise<mi hai appena chiamato Dyl(?)>disse<tutti ti chiamano così>dissi con tono ovvio<si ma detto da te suona meglio>li sorrisi, perché era diventato ad un tratto dolce?forse é davvero bipolare?<allora dove abiti?>io gli indicai la strada,arrivati davanti casa io scesi e lui fece lo stesso e mi chiese<stai bene?><si grazie a te>risposi, lo abbracciai<grazie ancora Dyl><di nulla ci vediamo domani>disse <a domani>entrai in casa ,decisi di farmi una doccia calda e li notai il mio polso pieno di lividi ,mi faceva male e li mi accorsi che prima non pensavo al dolore non me ne ero neanche accorta grazie a Dylan non senti nulla, decisi di andare a dormire, sapevo già che non avrei dormito e avrei avuto i soliti incubi da cui mi risvegliavo urlando ,quindi decisi di fissare il soffitto ,era cosí bianco e io lo dipingevo con i pensieri,ormai era mattina lo capito dalla luce del sole che entrava nella mia camera buia, e come previsto non avevo chiuso occhio, guardai il mio polso ancora tutto viola, non ci feci caso e mi prepari per andare a scuola,pantaloni della tuta neri e un felpone anch'esso nero e le scarpe Adidas esclusivamente nere, diciamo che non ero per niente di buon umore quel giorno.

Mi misi le mie amate cuffie e andai a scuola. Arrivata cercai di evitare tutti, non volevo parlare ,quindi mi diressi in classe mi sedetti sempre al solito posto e aspettai l'insegnante,che entró 5 minuti dopo e inizió a spiegare cose molto noiose, quindi continuai lo scarabocchio dell'altra volta, mi calmava disegnare.

Ad un certo punto entró in classe Dylan <O'Brien pensavo che finalmente lei avesse capito di arrivare a scuola intempo>disse il prof ,lui non rispose e si sedette fianco a me, lasciando spiazzato sia me che Thomas ,lui si giró a guardarmi e mi chiese<stai bene?><si>risposi ,cercando di coprire i polsi con le maniche della felpa, ma Dylan lo notó e mi tiró su le maniche<che stronzo non doveva toccarti ora se la vedrà con me quel bastardo>disse<no non fare nulla>gli chiesi<come non fare nulla hai visto che ti ha fatto>inizio ad alzare un po' il volume della voce<cosa ti importa?>lui non rispose, dopo un po' cambiò argomento<ti fa male?><un po'>risposi <dopo le lezioni seguimi>mi ordinò (?), io non risposi annuí soltanto, finirono le lezioni e io seguí Dylan che mi portó davanti alla sua moto,devo ammettere che é una bella moto, si ho un debole per le moto ,che ci devo fare mi piacciono<avanti salì>disse <perché?>chiesi<sali e non fare domande> io salí sulla moto, strinsi le mie braccia piccole braccia intorno alla sua vita, arrivano davanti una villa davvero bella ,scesi dalla moto seguita da lui.

Spazio autrice
Scusate gli errori, spero vi piaccia,al prossimo capitolo

I FIGHT FOR YOU||Dylan O'brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora