capitolo 11

433 16 0
                                    

Stavo per aprire gli occhi quando pensai a come era cambiata la mia vita da quando sono qui,in questa città,da come sono cambiata io, non sono più timida senza scudo per proteggermi ,o armi per attaccare, ormai ero cambiata, mio padre mi aveva cambiata.

Voi direte, ma dopo quello che é successo non dovresti essere ancora più insicura su di te? E no ,una cosa buona mio padre l'ha fatta,mi ha fatto costruire un muro intorno al mio cuore, non contraddicetemi, sono ancora dolce, ma solo con chi voglio, ormai non ero più quella di prima, ero una nuova me e credo di piacermi di più caratterialmente, perché fisicamente continuavo a non piacermi,soprattutto ora, chissà se sarei piaciuta anche a Dylan, un po' più stronza
Tra poco lo scopriremo
Già vero.

Stavo aprendo gli occhi e subito li richiusi vedendo una luce bianca che mi dava fastidio ,decisi comunque di aprirli e vidi Dylan ,li di fianco a me ,mentre mi teneva la mano con gli occhi chiusi e i pensieri sparsi in qualche universo strano che li faceva sembrare più presenti, più reali .

Decisi di stringerli la mano, li sobbalzó e aprì gli occhi.

Subito mi ritrovai stretta tra le sue braccia, calde, era davvero una bella sensazione
<Mi hai fatto morire di paura bimba>disse,continuandomi a stringere
<Bimba?,davvero>chiesi con un briciolo di acidità,anche se in realtà mi piaceva come nomignolo ,ma ovviamente non potevo farglielo notare ,anche che mi sembrasse l'avesse capito dal ghigno dipinto sul suo volto, ma che ci posso fare da come lo diceva, sembrava che a lui importasse qualcosa di me;ma che vado a pensare lui é Dylan O'Brien stronzo puttaniere ,come faccio a pensare che possa tenere a me almeno un minimo.
<allora bimba ti ricordi quello che é successo?>mi chiese, ovvio che lo ricordavo a proposito mio padre? Al ricordo di lui mi alzai di scazzo restando seduta sul letto con tutti i fili attaccati al mio corpo.
<é in prigione> mi disse notando la mia preoccupazione,che é mo mi legge pure nel pensiero?, feci una faccia interrogativa e lui inizió a spiegare
<Dopo che ti ho portato qui l'ho denunciato e nulla ora é in prigione e credo ci starà per un bel po'> a quelle parole ricordavo cosa disse su mia madre, lui l'aveva uccisa,me l'aveva portata via.
<Mamm-> mi interruppi non potevo dirglielo, tanto a lui non importa,infondo io non sapevo un bel niente su di lui, perché lui doveva sapere qualcosa su di me,poi era mio padre,é già in prigione cosa gli avrebbero fatto?,io prima di tutto questo gli volevo bene, lui fece una faccia di confusione come per indurmi a continuare il discorso ma io distolsi lo sguardo dai suoi occhi.
<Ti puoi fidare di me>disse
<Be' la fiducia... oramai non credo di poterla dare a nessuno ,credevo che la mia fosse una famiglia normale, ora scopro che mio padre é alcolizzato ha iniziato a picchiarmi, a picchiato mia madre e l'ha uccisa, e io non l'ho mai notato> dissi tutto d'un fiato, appena mi accorsi di quello che avevo detto
<Cazzo.cazzo.cazzo>imprecai più volte, finché non sentii i suoi passi avvicinarsi al letto, avvicinandomi a se, intrecciò le mie mani con le sue,
<Ti aiuteró, domani sarai dimessa e verrai a stare da me non voglio che dormi in mezzo alla strada> mi sorprese come risposta<quindi->non mi fece finire di parla che disse <ho fatto di peggio che nascondere la verità e una tua decisione non mia>io ero rimasta ferma alla frase 'ho fatto di peggio che nascondere la verità' e anche se mi sarei cacciata nei casini la sua storia mi incuriosiva troppo,lui lo faceva, ogni cosa lui la sapeva,sapeva come mentire e non é facile per farlo bene ci vuole esperienza, fidatevi, quindi avrei indagato visto che avremmo vissuto insieme e avrei potuto chiederli qualcosa, ad interrompere i miei pensieri su Dylan fu lui stesso che disse un semplice<andiamo>.

I FIGHT FOR YOU||Dylan O'brien||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora