Ero scettica quando i miei amici mi hanno proposto di passare una serata tranquilla al baracchino dei panini di Piazza Gramsci. Di solito sono una persona che non adora le serate tranquille, ho sempre pensato che se devo stare tranquilla tanto vale restare a casa, e invece eccomi qui. Woooow. Il baracchino dei panini di piazza Gramsci, una roulotte bianca e rossa con delle finestre aperte sulle pareti che vende appunto panini. Ovviamente non si mangia dentro, lì ci cucinano, si mangia su dei tavolini di plastica verdi situati sul marciapiede confinante con il parco. Con gli amici ci siamo seduti a tre tavolini attaccati con attorno una decina di sedie, e ho dato un'occhiata al luogo che mi circondava. Eravamo sul marciapiede, e da un lato c'erano altri tavolini verdi e poi la strada, dall'altro un parco. Il parco era verde, gli alberi verde scuro spuntavano in diversi punti, erano tanto alti che parevano quasi caderci addosso. Le persone nei tavolini che ci circondavano ridevano tra loro mentre mangiavano i loro panini. A cinque metri da noi c'era una strada d'asfalto che circondava il parco, ogni tanto ci passavano delle macchine rumorose. Pian piano sono arrivati tutti i miei amici, e la mia attenzione si è posizionata su una di loro. Lara. Studentessa universitaria come me, stessa età, ma a differenza mia una dea assoluta. I suoi capelli corti castani che le arrivano fino alle orecchie, il naso con una piccola curvatura verso l'alto in mezzo che lo rende estremamente figo e cute allo stesso tempo, gli occhi rotondi color ebano, le labbra rosse, non particolarmente carnose ma nemmeno sottili che adorano piegarsi in un sorriso, i vestiti larghi e colorati che coprono e fanno risaltare le sue forme allo stesso tempo, lo sguardo divertito e flirtoso che mi mette di buon umore e allo stesso tempo mi fa perdere battiti, il modo di camminare che sbanda un po' da un lato all'altro tagliando sempre la strada a chi ha dietro, le mani aggraziate con le dita sottili e affusolate, la pelle un po' abbronzata ma non troppo...mi piace tutto di lei. Mi correggo, mi piace lei. Fatto sta che ho passato una serata piacevole. Ho ordinato un panino con carne di cavallo, e così ha fatto anche Lara. Senza che le dicessi nulla si è pure seduta accanto a me, ci rendiamo conto?! Ho passato una serata davvero piacevole. Ho chiacchierato, scherzato e riso con i miei amici, le luci gialle dei lampioni e gli alberi parevano avvolgerci in una bolla, distaccata dal resto del mondo. Unico punto debole? Le zanzare, che mi hanno letteralmente ucciso la gamba. Amen. In fondo è normale, il tepore estivo le tiene in vita. Ci credete che loro succhiano il sangue a noi solo perché non vogliono che i loro figli muoiano? Che cosa triste. Fatto sta che era tutto estremamente piacevole, la temperatura era calda ma non troppo, era una normalissima serata di agosto. Il caldo, se non è troppo, mi piace molto. Fatto sta che tra ridere e scherzare pian piano se ne sono andati via tutti, rimaniamo solo io, Lara e un nostro amico. Ad un certo punto anche lui se ne va, e rimaniamo solo io e Lara. Sono a disagio e a mio agio allo stesso tempo, opto per rimanere in silenzio avvicinando le gambe piegate al mio petto e fissando le bottiglie di birra vuote sul tavolo. Lara si alza e dice che va a pagare, alla fine siamo usciti perchè lei aveva perso una scommessa e avrebbe dovuto pagare una cena a tutti, però mi sento in colpa. Le dico che pagherò io la mia parte, ma lei ovviamente rifiuta. Abbiamo una breve discussione su chi debba pagare la mia parte, ma alla fine la spunto io. Ci avviamo verso la roulotte a pagare, lei si appende a me, giuro che il mio cuore potrebbe esplodere da un momento all'altro. Paghiamo, e segue qualche secondo di silenzio imbarazzante.
<<Ti andrebbe di andare un po' nel parco? Non ho molta voglia di tornare a casa>> Dice lei prendendomi a braccetto. Giuro che il mio cuore potrebbe scoppiare.
<<Certo>> Le rispondo, e ci addentriamo dentro il parco.
Sotto di noi il terreno di ghiaia scricchiola lievemente, si sentono le urla di dei ragazzi che hanno bevuto troppo in lontananza. Lara mi tiene a braccetto e mi scorta fino a una panchina. La panchina non è nulla di speciale, è una normalissima panchina situata sui sassolini al confine con un prato, però pensare che l'ha scelta lei mi fa in qualche modo scaldare il cuore. Ci sediamo, e cominciamo a chiacchierare. Ci siamo sedute qui attorno a mezzanotte e mezza, ora saranno circa le due meno qualcosa. Ad un certo punto, parlando, Lara appoggia accidentalmente la sua mano sulla mia, e non la toglie. Nel giro di due secondi il mio cervello va in pappa, controllati, controllati, controllati. Come se non bastasse lei smette di parlare. Cazzooo fatemi uscire subito da questa situazione, vorrei che durasse per sempre ma vorrei che finisse subito. Lei comincia ad avvicinarsi a me. Cazzo, forse ho fatto qualcosa, magari è arrabbiata con me, in effetti il suo sguardo è abbastanza serio...però non è arrabbiato, strano, molto strano. Il suo viso si avvicina sempre di più al mio. Penso di aver fatto qualcosa di sbagliato, forse devo togliere la mano da sotto la sua, è la prima cosa che mi viene in mente, quindi la sposto. Appena provo a spostarla però lei la stringe e intreccia le mie dita alle sue, sono confusa. E se mi stesse per baciare? Ma no sono davvero stupida a pensarlo, devo smetterla di farmi film mentali, ovviamente non succederà ma- Oh. Ha poggiato le labbra sulle mie.
Angolo
Sarebbe dovuta essere una descrizione e basta, ma rileggendola era noiosa e ho annullato quasi del tutto la parte descrittiva e inventato una trama.
Per piacere ditemi come vi sembra, è la primissima volta che scrivo qualcosa di più "romantico" e non ho mai avuto esperienze in vita mia (mi sono piaciute persone ma non è mai successo nulla di nulla), quindi sto andando totalmente a caso.
Also ho scritto tutto con Vivid di sottofondo, Heejin è una bonazza help-
Ho realizzato solo ora che la mia prof di lettere si chiama di nome Lara, è disturbante.
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Pensieri, riflessioni, cose a caso e opinioni
DiversosScrivo cose a caso, senza una grande costanza.