Capitolo 22 - II Parte

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Quando lui e Barnes raggiunsero il cancello posteriore, vide le nuvole di polvere che si gonfiavano fuori dal tunnel dove gli uomini lavoravano per eliminare i detriti che erano stati posti lì per bloccare quell'entrata. Il rumore dell'attacco era molto più forte lì, le grida indistinte e i tonfi lontani che riempivano il Castello improvvisamente più comprensibili visto che erano così vicini ai combattimenti. Poteva sentire gli arcieri chiedere più frecce, i macchinisti gridare se fosse tutto libero prima di lanciare coi trabucchi, i rumorosi rimbalzi dei cannoni e il fragore dei tuoni delle bombe che colpivano le mura. Quando alzò lo sguardo, il cielo era velato di fumo, la luce del sole divenne marrone e oscurata mentre si sforzava di filtrare attraverso il tutto.

Notò la forma corazzata di Rhodey in mezzo a una folla di soldati, urlando e dando indicazioni da un lato in cui una fila di uomini che si passavano pietre e pali affilati dall'interno della piccola porta ad arco che conduceva al tunnel di pietra. Una via di fuga dimenticata da tempo, resa in gran parte inutile col tempo, ora era una via d'uscita dalla città che non offriva un passaggio così sicuro.

"Quanto ci vorrà ancora prima che potremo passare?" Chiese Tony mentre i soldati si facevano da parte, chinando la testa e abbassando gli scudi che stringevano ai loro petti. Tony e Barnes restarono in piedi accanto a Rhodey, Clint balzò in piedi un attimo dopo, un nuovo arco e una scorta completa di frecce nella sua faretra sulla schiena, la balestra che aveva strappato dal muro della sala da guerra stretta in una mano.

"Ancora pochi minuti e dovremmo essere in grado di passare", rispose Rhodey. "Abbiamo quasi una compagnia completa, e ho messo più arcieri sul muro sopra la nostra posizione", disse Rhodey, annuendo agli uomini che si aggiravano attorno a loro, cavalieri esperti dal loro aspetto, pensò Tony mentre li guardava. "Tutti volontari, Vostra Grazia."

"Il vostro gesto vi fa onore", gridò Tony agli uomini riuniti da sopra le esplosioni e le grida che arrivavano dalle mura. Sembrava una piccola cosa da dire, una di quelle cose che bisogna dire, ma sembrava vuota, fragile. I soldati si spostarono, gli occhi andarono dal tunnel al muro, i volti tesi. Potevano sentire i suoni, sapevano quello che li aspettava lì fuori, e la gloria era per i vivi.

I suoi occhi scrutarono la fila di uomini, ognuno cercando di farsi coraggio per quello che sarebbe successo. Riconobbe Ketterson in mezzo a loro. Stronzo o no, era lì, pensò cupamente Tony. Forse non c'era bisogno di essere una brava persona per essere un eroe. Forse quello significava essere coraggiosi, aiutare quelli che ne avevano bisogno, nonostante le proprie debolezze. Forse quello era il vuoto che doveva esserci prima che qualcosa chiamato coraggio potesse riempirlo.

"Sapete chi sono, ma non mi conoscete, non proprio. Né io, voi" disse Tony sopra il frastuono fuori dal muro e il raschiare dei frammenti di pietra rinvenuti all'interno del tunnel. "Sir James dice che vi siete offerti volontari per questo. Non so perché questo dovrebbe sorprendermi, ma lo fa. Mi è stato detto per tutta la vita di considerarvi uomini ordinari. La verità è che non sono mai stato uno che ha messo la propria vita al limite per gli altri, per fare il sacrificio per un bene più grande. Non avrei mai pensato che sarebbe arrivato un tempo in cui non avrei avuto scelta, in cui non avrei potuto trovare un'alternativa perché ero più astuto, migliore, più intelligente. Per me, si trattava sempre di trovare una via d'uscita. Quel tipo di pensiero è ciò che è ordinario, non voi. Lo capisco adesso. Oggi potremmo morire, ma qualunque sarà il risultato, sono stato in compagnia di eroi, e in compagnia di eroi, rimarrò."

All'inizio fu un martellamento lento e sordo, poi un altro, poi di più, fino a quando tutti i soldati batterono le spade contro i loro scudi, un sonoro martellare che salì come un tuono. "Dei, smettila con queste stronzate, vuoi? Stai diventando sempre di più come lui", disse Barnes sporgendosi e sussurrando al suo orecchio. Tony dovette mordersi la guancia per soffocare il suo sorriso, ma riuscì a vedere Barnes scuotere la testa con finto sgomento con la coda dell'occhio.

A Higher Form of War - (Stony) Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora