Capitolo 8-I Parte

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Tony sentì una grande ondata di sollievo attraversarlo alle parole del Capitano. Si era aggrappato all'idea di arrivare a Fury, cercando di convincere l'amico e consigliere un tempo fedele a suo padre, qualunque fossero le sue rimostranze passate con Tony, ora c’era in gioco qualcosa di più.  Anche se non si era mai pienamente fidato di Fury, i segreti dell'uomo avevano segreti, dopotutto, una volta si fidava che Fury voleva ciò che era meglio per il Reame, per quanto potessero essere diversi su come definire esattamente questo ‘meglio’.

Si chiese quanto della ribellione di Pierce e della volontà di Fury di andare avanti, fosse stato a causa di qualunque macchinazione Stane aveva fatto mentre Tony teneva la testa fuori da qualsiasi cosa non gli interessasse, il che, sfortunatamente, aveva compreso quasi tutto ciò che non coinvolgeva il suo laboratorio o il suo letto. Nel frattempo, almeno fino ai recenti eventi, il suo regno e le persone erano stati quelli che avevano sopportato il peso della sua ignoranza. Forse c’era un po’ di giustizia nella sua situazione attuale. Più di un po’, pensò, strofinando una mano sulla placca di metallo che copriva la sua ferita al petto.

La squadra iniziò a spostarsi verso la riva insoddisfatti, per quanto Tony poteva dire, spingendo le cose negli zaini, controllando le armi e lanciando lunghe occhiate lungo il fiume verso dove Gulmira doveva stare. Steve si inginocchiò vicino al suo zaino, frugando tra i pochi contenuti, apparentemente alla ricerca di qualcosa. Estrasse un piccolo pezzo arrotolato di pelle, legato con un pezzo di spago e lo aprì, guardando attentamente qualunque cosa avesse srotolato. Steve... Steve, che Tony aveva speso per miglia e miglia in trappola trascinato dietro Bruce o Natasha, pensando a quanto sarebbe stato bello l'uomo disteso sotto di lui, a come avrebbe potuto convincerlo a rispondergli, come sarebbe stato minare un po' di quel controllo costante, a farlo supplicare, e, naturalmente, i molti modi in cui poteva ottenere un sì che non era proprio un no. Offrire perdono al resto della squadra, forse? Era sicuro che Steve avrebbe accettato. Tony sentiva vagamente la nausea ora all'idea, guardando Steve nei suoi abiti fradici, il sangue che gli filtrava dalla maglia dove era stato ferito salvando la vita di Tony. Di nuovo.

Non voleva nemmeno esaminare troppo da vicino come le sue fantasie tendessero a coinvolgere Steve nel chiedergli perdono per averlo giudicato così duramente. Questo mentre pensava a quanto fosse bella la bocca di Steve attorno al suo cazzo che gli aveva reso difficile camminare, era il pensiero di Steve che scopriva la verità su di lui che gli faceva rigirare lo stomaco e stringere qualcosa nel petto. Lo voleva più profondamente di quanto si fosse reso conto. Perché se Steve gli avesse detto quanto erroneamente lo avesse giudicato, allora doveva essere vero. Ora... ora non era così sicuro se voleva che Steve lo vedesse davvero o no, e cosa avrebbe visto esattamente Steve se lo avesse fatto.

Steve, che si era separato dalla sua squadra e aveva marciato in una roccaforte nemica per ottenere qualcosa che avrebbe potuto aiutare ad alleviare il dolore di un prigioniero. Che poi rischiava la sua vita per salvare quella di un uomo che li aveva quasi fatti uccidere tutti nella disperazione e nell'arroganza di un tentativo di fuga. Tony era abbastanza certo che il numero di persone che sapeva che avrebbero fatto questo per lui, per Tony e non per il Re, erano solo Pepper, Jarvis e Rhodey.

Non sapeva che farci, con Steve, che litigava con lui, e stava facendo un lavoro fastidioso e spettacolare, ma che nuotava verso di lui invece di andarsene, pur sapendo che non riusciva nemmeno a respirare correttamente. Tony onestamente non sapeva cosa fare con quello. Era così al di fuori della sua esperienza. Aveva persone che sarebbero morte per lui, certo, a causa del suo titolo, del suo nome e del potere che aveva, perché se avessero fallito nel loro dovere, ci sarebbero state delle conseguenze. Ma qualcuno che rischierebbe tutto per lui senza nessun vantaggio o riconoscimento, nessuna gloria o causa, ma perché pensava che fosse la cosa giusta da fare? Era una lista dolorosamente breve.

A Higher Form of War - (Stony) Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora