Capitolo 16 - I Parte

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Questo capitolo riprende direttamente dall'ultima volta dove abbiamo lasciato Tony.Buona letturaa 😘😘

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La prima luce del giorno si stava già riversando attraverso le finestre di vetro smerigliato del parapetto della Torre quando Jarvis e una guardia aiutarono Tony a rimettersi in piedi e giù per il corridoio fino al suo letto. Barnes, notò mentre barcollava in piedi, era ancora svenuto contro il bordo del letto, la sua mano buona raggomitolata attorno ad una bottiglia vuota come se fosse il giocattolo preferito di un bambino, i capelli che gli coprivano il viso fluttuando mentre russava leggermente.

Non era sicuro di cosa ci fosse adesso tra lui e Barnes, in qualche modo il dolore condiviso era diventato qualcosa di lenitivo. Il bisogno di Barnes di condividere ciò che sapeva di Steve convergeva con il desiderio disperato di Tony di sapere, di aggrapparsi a una pallida ombra di ciò che avrebbe potuto essere. Durante la notte, le promesse di vendetta erano diventate dolci reminiscenze sussurrate, Tony assorbì avidamente tutto ciò che Barnes si degnò di condividere, come se fosse possibile raggiungere una soglia di parole per rendere la vita di Steve più reale in questo mondo. Le storie sarebbero potute diventare leggenda, dopo tutto, una permanenza negata a tutti, tranne a pochi privilegiati. Era una bugia, sapeva che lo era, ma a volte le bugie erano le uniche cose lasciate ai vivi. Steve sarebbe sbiadito da tutti, tranne pochi, ma era qualcosa a cui aggrapparsi, una benda a brandelli per ferite troppo profonde da guarire. Pensò alle strisce strappate della coperta avvolta attorno alla ferita al petto per mantenere l'impacco in posizione e l'intestino si chiuse per un dolore fantasma.

Il sonno gli sfuggì per il resto del mattino. Trascorse il suo tempo guardando i granelli della polvere danzare nell'aria e ascoltando i suoni del Castello. Il nuovo giorno era arrivato e sarebbe finito, come sempre, e il giorno dopo, immutabilmente stabile nel rifiutarsi di inchinarsi al dolore degli uomini.

Jarvis tornò nella sua stanza ad un certo punto con la sua colazione, appoggiando il vassoio sul tavolo e mettendo le pantofole di Tony al loro solito posto. Doveva alzarsi, alzarsi e andare avanti in qualche modo, fare quello che doveva essere fatto. Il giorno prima, sembrava essere stato pieno di possibilità, infinite occasioni di fare le cose giuste, renderle migliori. Quel giorno, alzandosi dal letto, mettendo un piede uno davanti all'altro, inspirando ed espirando, tutti quei compiti sembravano quasi insormontabili.

Tony si passò una mano sul viso, scoprendo che fosse umido, e si costrinse a portare le gambe fuori dal letto, raschiando il pavimento coi piedi mentre cercava le sue pantofole. Non avrebbero voluto che i piedi del Re fossero freddi, Dei no, che tragedia. Si chiese se Steve avesse avuto freddo, aspettando il cappio. Affamato? Gli avevano dato qualcosa da mangiare prima? Era stato spaventato, da solo, sapendo quale destino lo aspettasse? Gli avevano fatto del male, in un vano tentativo di scoprire cosa avrebbe potuto sapere su di lui? No, cazzo. Basta. Dei, non poteva pensare così. Non avrebbe mai realizzato nulla, se avesse lasciato che la sua mente scivolasse lungo quel sentiero.

Prese la vestaglia che era stata posta all'estremità del suo letto e l'avvolse attorno a lui mentre si avvicinava al tavolo. Jarvis gli aveva preparato un vassoio di cibo e una brocca di caffè, e aveva alimentato il fuoco nel focolare. I suoi vestiti per il giorno erano stati preparati per lui. Solo un altro giorno, tutto come era stato mille volte prima, tranne che nulla era lo stesso e nulla lo sarebbe più stato, e tutto sarebbe sempre stato lo stesso e non sarebbe mai cambiato perché questa era la sua vita. Forse la sua vera punizione era stata quella di dargli una visione di ciò che avrebbe potuto avere prima che gli Dei glielo rubassero.

Sarebbe stato un giusto risarcimento per un uomo che aveva tutto da mettere l'unica cosa che voleva sopra ogni altra cosa. Non lo sapevo, pensò. E anche quando l'ho fatto, me l'hai comunque portato via, e per cosa? Per dimostrare che nessun uomo è al di sopra della rappresaglia? Per essere sicuro che io sentissi i dolori di questa guerra tanto quanto chiunque altro? Mi hai dato il permesso di aprire gli occhi e non mi hai lasciato altro che un vuoto da guardare, accusò in silenzio. Se lo avessero sentito, gli Dei avevano scelto di non rispondere, o forse avevano offerto già abbastanza risposte.

A Higher Form of War - (Stony) Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora