Capitolo 8

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#Faith#

La luce del sole entrava dalla finestra scaldandomi il corpo, era una sensazione così bella.

Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai sul letto di Justin, ma lui non c'era.

Alzai la testa per vedere che ore erano, le tre di pomeriggio.

Cavolo odio dormire così tanto.

Mi alzo dal letto stiracchiandomi e noto un biglietto.
Tesoro stavi dormendo e non volevo svegliarti.
Sono andato ad allenamento torno fra qualche ora, tu mangia qualcosa hai la casa tutta a tua disposizione.

Sorrido e riposo il biglietto sulla scrivania.

Il suono del mio cellulare interrompe il silenzio.

È un messaggio da parte della mamma di Esteban.
Grazie per tutto quello che hai fatto ieri, anche se non ce l'hai fatta...

Non continuai a leggere il messaggio.

Quella frase mi colpì come se mi avessero accoltellato.

Era vero, non ce l'ho fatta, non sono riuscita a fare qualcosa di utile.

Dovevo capire fin da subito.

Sapevo benissimo dei miei sogni premonitori, che stupida ero ,un egoista mi sentivo più colpevole io di quel cretino che lo aveva investito con la macchina.

Iniziai a piangere di nuovo, mi sentivo inutile, volevo sparire.

Iniziai ad aprire tutti i cassetti della stanza, non trovai quello che mi serviva.

Scesi in cucina e presi un coltello.

Risalglo velocemente le scale e vado nel bagno di Justin.

Mi guardo allo specchio.
Che schifo guardati, non vedi? Forza tagliati tanto se muori non piange nessuno, non servi e non servirai mai a nulla. Forza affonda la lama nel braccio su...

Mi avvicino al lavandino ed incido il primo taglio, uno, due, tre...il braccio mi brucia ma continuo, il sangue inizia a fuoriuscire velocemente dai tagli.

Quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci il dolore sta diventando insopportabile ma è meno di quello che ho dentro.

Il lavadino è sporco di sangue come il pavimento e la maglietta che indosso.

Undici, dodici, tredici, quattordici, quindici...non riesco non ce la faccio più mi sento come se il pavimento mi cedesse sotto i piedi.

In quel momento la porta del bagno si apre mentre io sto cadendo indietro.

"Faith!" È Justin.

Il coltello mi cade dalle mani e cade sul pavimento con un rumore metallico.

Cado fra le suo forti braccia.

Con quindici tagli una persona normale non muore, ma il mio sangue è sempre uscito più veloce del normale.

Vedo Justin che cerca qualcosa in un armadietto mentre io sono distesa per terra.

Non sento nulla.

E ora non vedo nulla.

#Justin#

Usciva troppo sangue, troppo.

Lei iniziava a chiudere gli occhi

"No Faith no! Non chiudere gli occhi ti prego" inizio a piangere come un bambino "non mi lasciare".

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