Capitolo 22

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#Faith#
Finalmente mi calmo un po', mi serviva uno sfogo del genere.
Una guardia spalanca la porta facendola sbattere contro la parete.
"Ci sono le visite! Forza alzate il culo"
Ad Alec brillano gli occhi per la gioia.
"FAITH NON POSSO CREDERCII, NON LE VEDO DA COSÌ TANTO TEMPO!"
urla con le lacrime agli occhi.
Inizio a riedere anchio ma poi un orribile pensiero si impossessa di me.
"Alec...ogni quanto ci sono le visite"
Ritorna subito triste e mi guarda mentre mi rimetto la tuta.
"I-io è da quando sono entrato che non le vedo, sei stata fortunatissima tu"
Sento un vuoto dentro, che cazzo voleva dire?!
Io potevo anche non vedere Justin o Christian per un anno?
No, no vi prego non potete togliermi anche loro.
"N-non possono togliermi loro..."
Dico sussurrando, Alec mi sente e mi abbraccia forte.
"Loro possono tutto purtroppo, noi dobbiamo solo subire, goditi i tuoi dieci minuti per rivederti con le persone che ami e non pensarci...ok?"
"Ok"
"Brava la mia principessa"
Mia? Che cavolo sta farfugliando?
Sento che mi da un bacio sui capelli, poi mi stringe la mano e mi trascina in un altro corridoio identico al nostro.
Ho il cuore a duemila, pensare di poter rivedere uno di loro due...il mio cuore poteva esplodere.
Si ferma davanti ad una grande porta chiusa con fuori vari ragazzi in attesa.
Ci sediamo per terra mano nella mano, troppo emozionati e agitati per parlare.
Tutto ad un tratto mi ricordo dello stato in cui ero:
Avevo pianto da poco, avevo il viso ed il corpo pieno di lividi e zoppicavo, non so cosa avrebbe fatto Christian o Justin. Ho paura.
Si, ho paura di rivederli.
Che stupida..
Senza neanche accorgermene mi ero alzata e stavo facendo su e giù per la stanza, due possenti braccia mi stringono la vita da dietro, sussulto per la sorpresa e lo spavento.
"Come andiamo piccola?non hai una bella cera...ti sei fatta un giro da Clak?"
Riconosco quella voce all'istante, Dimitri.
Mi sposto velocemente dalle sue braccia e mi allontano leggermente.
"Che c'è? Hai sentito la presenza per caso?"
Ghigna maliziosamente.
"Vaffanculo Dimitri, e per come sto non sono affari tuoi"
"O ma certo che lo sono... sei l'unica ragazza che riesce ad eccitarmi solo guardandomi"
"Fai schifo!"
"Hey Fatih tutto bene?"
Alec si stava avvicinando a noi due salvandomi da quell orribile conversazione.
"Oh si Alec, io e Faith ci stavamo divertendo un po'"
"Dimitri!"
Provo a continuare la frase ma Alec mi mette un dito sulle labbra.
"Shh"
"Senti russettino del cazzo, lei non osi nemmeno sfiorarla con un dito, guai a te se rivedo anche solo i tuoi occhi schifosi rivolti verso di lei ok?"
"Ooh Alec io ho visto e toccato eccome invece..."
"Cosa?"
"Alec...non è vero" provo a difendermi.
"Ooh si che è vero, dico solo che è stata la doccia più bella della storia, sai Alec ha davvero delle belle tette la tua amichetta un po' piccole...ma ci si accontenta dai"
Questo era troppo, mi libero dalla presa di Alec e mi dirigo verso Dimitri.
Alzo la mano sinistra e gli tiro lo schiaffo più forte che avessi mai tirato in vita mia.
Sulla sua guancia compare quasi all'istante l'impronta della mia mano.
Si gira verso di me con una faccia sconvolta.
"Ma che cazzo..."
"Tu...prova solo a dire qualcos'altro sulle mie tette, e sei morto capito?"
Gli tiro una ginocchiata dritta nei coglioni.
Si piega tenendosi il "basso ventre"
"Capito?"
Gli grido mentre si siede lentamente per terra boccheggiando per il dolore.
Non risponde.
"TI HO FATTO UNA DOMANDA TESTA DI CAZZO!"
"S-si"
"Bene"
Mi allontano da lui tornando fra le braccia di Alec, ha ancora la bocca aperta.
"Ehmm.. direi che è meglio non farti arrabbiare piccola!"
Sorrido.
"Hai capito tutto Alec!"
Mi prende una fitta allo stomaco, non so perché ma non è la prima.
Mi piego lentamente fino a sedermi per terra con la mano sullo stomaco.
Alec ha gia capito così mi strige le spalle con un braccio.
Finita la fitta inizio a giocherellare con la tuta fino a che una delle guardie non esce dalla stanza.
Ha una specie di cartellina in mano.
"Faith Benson"
Un brivido mi attraversa il corpo, non li vedo da più di due mesi.
Mi alzo lentamente mentre Alec mi stringe un ultima volta la mano.
La guardia apre la porta e me la richiude alle spalle lasciandomi sola in una grande stanza.
Rimango subito delusa, la stanza era divisa a metà da un anorme lastra di plexiglas traparente e lucido.
No, no, io devo abbracciarlo, chiunque sia, devo sentirmi fra le sue braccia.
La porta dall'altra parte della stanza si apre di scatto.
Trattengo il respiro fino a quando non vedo due grandi occhi azzuri che osservano i miei.
Justin...justin è qui!
"Faith..."
Sussura correndo verso il plexiglas,oddio quanto mi era mancata la sua voce.
Corro anchio verso la parete trasparente e ci appoggio le mani, "sopra le sue" aveva iniziato a piangere, e anche io lo stavo facendo.
"Justin...mi manchi" cerco di farmi capire fra i singhiozzi.
"A-anche tu, tesoro mio devo abbracciarti mi serve"
Non mi ero accorta che dalla parte di Justin era rimasta una guardia.
Inizio a sbattere leggermente i pugni contro la parete
"La prego,La prego..."
Sembrava impassibile, senza emozioni.
"Faith che ti hanno fatto?"
La sua voce era carica di preoccupazione.
"Ho sbagliato, ho fatto una cosa che non dovevo fare e..."
"Ti hanno picchiata? CHI HA OSATO SOLO SFIORARTI?!"
"Shh non possiamo farci nulla, è un accordo con lo stato, bisogna solo subire"
"No, no, no io non ti lascio qui dentro, possono farti di tutto e io non posso permetterlo, non alla mia principessa"
Stava piangendo ormai, volevo abbracciarlo dirgli che andava tutto bene che non c'era nulla di cui avere paura, anche se non era vero nulla.
"Justin cazzo voglio abbracciarti"
"Anchio"
Sbatte i pugni contro quel maledetto vetro.
Osservo la guardia dall altra parte.
"La prego, la prego"
"Ragazzina non si fanno eccezioni..."
"La prego, ne abbiamo bisogno"
Su quel maledetto uomo appare un ghigno.
"Lo faccio ad una condizione"
"Tutto quello che vuole"
"Non posso dirtelo davanti al ragazzo, ma promettimi che farai tutto quello che voglio, senno ti spedisco da Clark di nuovo"
Rabbrividisco al pensiero ma annuisco.
"Faith non.."
"Shh Justin va tutto bene"
La guardia preme un pulsante all angolo della stanza e la parete di plexiglas inizia a salire lentamente.
Appena riesco a passarci sotto salto in braccio a Justin.
Il suo profumo, le sue braccia, stavo tremando.
"Ti amo ti amo ti amo..."
Sussurava Justin fra i miei capelli mentre stringeva sempre di più.
"Non voglio lasciarti mai più andare Faith"
"Resta Justin"
Alzo il viso e ci baciamo.
Ho un vulcano dentro, era la cosa più bella del mondo.
Non riuscivamo più a staccarci.
Dopo un po la guardia si avvicina e urla che il tempo è finito.
"No, Justin"
"Faith, ti amo ricordalo sempre"
"Anchio Justin"
"Ci rivediamo presto ok?"
Sorride fra le lacrime
"O-ok"
Anche se so che non è vero.
Mi strige a se un ultima volta, poi la guardia lo trascina via da me.
"No"
Riesco solo a pronunciare una parola, poi le gambe cedono e cado sull pavimento freddo.
Sento urlare Justin per l'ultima volta il mio nome.
Mi avevano staccato una parte di me in quel secondo.
Mi sdraio per terra ed inizio a piangere, forte non riuscivo più a smettere, lo volevo lo volevo di nuovo.
Avevo un dolore immenso in tutto il corpo per colpa del pianto, tremavo e avevo voglia di vomitare.
#Justin#
Un cretino con la tuta militare mi trascina lungo un corridoio bianco.
"NO NO FATEMI TORNARE DA LEI NE HO BISOGNO VI PREGO"
Mi dimenavo, dovevo tornare da lei stringerla a me di nuovo,per sempre.
"Zitto ragazzino, stai fermo senno ti uccido qui subito"
Inizio a piangere come un bambino, forse era stato un male abbracciarsi, ora era ancora peggio, era come raggiungere la meta e poi vederla scomparire, cadere, sentirsi trascinati via.
Sentire la sua voce, le sue piccole braccia intorno al mio corpo, la sua testa sul mio petto.
Sorrido al pensiero di quanto fosse più bassa di me, era la mia piccola nanetta, la prendevo sempre in giro per la sua altezza prima di andare a letto, la mia piccolina, quando potevamo andare a letto insieme, e fare l'amore, sentirmi vicino a lei come a nessuno, e ora lei soffriva in questo posto di merda in cui la picchiavano per nulla e io devo solo restare a sentire senza poter fare niente. Mi manchi piccolina mia.
#Faith#
Una guardia mi solleva per il braccio e mi trascina fuori dalla stanza.
Cado per terra, sto così male che neanche voglio tirarmi su.
Alzo gli occhi e vedo quelli verdi di Alec che mi guarda con preoccupazione.
Si avvicina e mi prende in braccio.
"Che è successo?"
"C-c'era Justin, la guardia ci ha fatti abbracciare e baciare, e poi me lo hanno strappato via...è stato bruttissimo Alec, lo rivedrò fra troppo tempo, io ho bisogno di lui"
Stavo singhiozzando, tutti mi stavano guardando compreso Dimitri, che stranamente non faceva battutine.
"Lo so che fa male Faith"
Nascondo il viso nella sua maglietta e piango, piango per non so quanto tempo.
Poi una terza mano si poggia sulla mia schiena ed inizia ad accarezzarmi.
Alzo la testa di scatto è Dimitri.
"Dimitri va via, ti ho detto che se la toccavi io..."
Alec era rosso in viso.
"Tranquillo, sarò un pervertito ma non sono stupido"
"Alec l-lascia..."
Alec si irrigidisce un po' alla mia risposta ma continua lo stesso a stringermi forte, anzi più forte di prima.
"Alec Mcgregor?"
Alec alza di scatto la testa da me e io mi alzo sbuffando dalle sue braccia. "Ci vediamo" mi sorride e si avvicina alla porta.
Resto seduta sul pavimento vicino a Dimitri, sembrava preoccupato come se fosse nervoso.
"Faith mi dispiace"
Lo guardo, ha una faccia da cane bastonato i suoi occhi azzurri sono profondi come pozzi.
"Per cosa?"
"Scusa per tutte le schifate che ti ho detto"
"Ah bhe scusarsi è il minimo..."
"È che..."
"Cosa?"
"Mi piaci Faith, mi piace la tua stronzaggine sei la prima ragazza che mi respinge e io lo prendo come una sfida...è divertente"
"Non attacchi, sono fidanz..."
Mi prende il viso fra le mani e mi bacia, mi stacco immediatamente dalle sue labbra.
"MA CHE CAZZO FAI DEFICENTE? TI HO DETTO CHE NON DEVI NEANCHE SPRECARTI A DIRE DUE PAROLE IN PIÙ PER PROVARE A SCUSARTI CON ME OK? NON È IL MOMENTO E CON TE NON LO SARA MAI"
Abbassa la testa senza dire nulla.
Mi alzo e velocemente corro in mezzo a quei corridoi.Non sapevo neanche dove stavo andando, cercavo solo un posto in cui stare in pace, e sembrava impossibile cazzo impossibile, continuai a camminare con la testa bassa per tutto il lungo corridio per non so quanto tempo, avevo bisogno di pensare, da sola era tanto tempo che non mi fermavo due secondi, non ne avevo mai il tempo.
Se non ero a quei cazzo di incontri ero a pulire quegli schifosissimi uffici del riformatorio, non ce la facevo più ed erano passati solo due mesi.
E Justin mi mancava troppo, dopo oggi ancora di più, lo rivolevo, volevo sentire la sua voce sussurrarmi ti amo mentre facciamo l'amore.

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