Capitolo 30

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#Dimitri#
Stringo la mano di Faith decisamente in ansia, il signor Clark ci aveva dato il permesso di andare a fare la prima ecografia, anche se orami erano quasi sei mesi che Faith era incinta, ormai il pancione si vedeva bene, ma lei restava sempre perfetta.
"Hey...tranquilla andrà tutto bene"
Mi fa un piccolissimo sorriso, così la prendo fra le mie braccia, dopo quel bacio è tornato tutto come prima, credo che voglia dimenticarlo, io invece non me lo dimenticherò mai.
"Benson?"
Un ragazzo sui trentacinque anni esce fuori dalla porta bianca, le riprendo la mano e ci dirigiamo insieme alla porta.
Dopo le presentazioni fa stendere Faith su un lettino bianco.
"Puoi alzarti la maglia per favore?"
Con un gesto veloce si alza la mia maglietta visto che tutti i suoi vestiti le stavano stretti.
Sparge un po' di gel trasparente sulla pancia e ci posa sopra un macchinario, un immagine confusa appare sul monitor.
Dopo poco la sagoma di un bambino appare sullo schermo.
Faith cerca la mia mano da stringere e il mio cuore fa un tuffo e mi ritrovo a dover trattenere delle lacrime di commozione.
"Ha un nasino bellissimo..."
Sussurra piano Faith guardando il suo bambino.
"Sei il suo ragazzo?"
Mi guarda con curiosità.
"N-no...sono un suo amico"
"Oh..mi dispiace, ma sembrate molto..legati ecco"
Si vede che è molto a disagio come me.
"Volete sapere il sesso del bambino?"
"Sì la prego.."
Sorrido al modo in cui aveva detto quel sì, era mesi che se lo chiedeva, lei si sentiva una femmina.
"Ok...capito"
Pulisce la pancia di Faith con uno scottex e ci fa sedere davanti ad una scrivania.
"Allora, Faith...tu aspetti una bellissima bambina"
Gli occhi di Faith gli si illuminano di gioia, e non riesco a trattenere una lacrima che scende troppo veloce giù dalla guancia, cerco di asciugarla il più presto possibile.
"Allora Faith, mancano poco più di tre mesi, torna fra un mese, bisogna assolutamente intensificare le visite, vedo che non ne hai mai fatte da quando sei incinta...vabbè, la bambina è sanissima e tu Faith, prova a mangiare un po' di più, dalle analisi del sangue si vede che hai delle carenze ok?"
"O-ok.."
Ci lascia la foto della bambina e un foglio in cui c'era la data della prossima visita.
Ci alziamo dalla scrivania e salutiamo il dottore.
Appena fuori dalla stanza Faith mi salta al collo.
"Dimitri è una femmina...femmina lo sapevo!"
È così felice, non la vedevo così da tantissimo tempo.
"Hahaha lo so"
"Dio sono così contenta!"
Non riesco a smettere di sorridere, è così bello vederla sorridere, vederla finalmente felice.
"Okok ora calmati non credo faccia bene saltellare come stai facendo ora nella tua situazione"
Si ferma alzando gli occhi al cielo ma poi facendomi un grandissimo sorriso.
"Dai dobbiamo andare, le ore sono quasi finite"
Mi si affianca ed iniziamo a camminare per i corridoi bianchi dell'ospedale, gli ospedali mi mettevano i brividi, era lì che avevo perso mio padre. Sento le lacrime salire agli occhi ma mi sforzo a trattenerle.
Una piccola mano leggermente fredda affera la mia mano, e in quel momento la voglia di piangere sparisce immediatamente, lei ci riusciva.
"Tutto bene?"
"S-si...tranquilla"
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#Faith#
Guardo Dimitri, i capelli leggermente mossi dal vento, sotto la leggera luce della luna sembrava ancora più bello.
Siamo di nuovo sul tetto, non ci ha ancora scoperto nessuno per fortuna.
Stringo fra le mani il sacchetto di Skittles presi all'ospedale.
Dimitri mi aveva imposto questa cosa, se andavo sul tetto dovevo mangiare, e in pratica ci andavamo tutte le sere.
Iniziavo a riprendere colorito e peso, ce la stavo facendo.
Alzo lo sguardo verso la luna, piena, mi ha sempre affascinato.
Sento un braccio cingermi la vita, e un mano che mi accarezza la pancia, ormai era un abitudine, sia Alec sia Dimitri avevano le mani ventiquattro ore su ventiquattro sulla mia pancia.
"Come la chiami?"
"Non lo so, è difficile..."
Le sue mani continuano ad accarezzare piano, era così rilassante.
"Vorrei tanto che fosse mia..."
Mi stacco da lui velocemente girandomi verso di lui con aria interrogativa.
Aveva la faccia di uno che aveva parlato troppo.
"Che?!"
"S-scusa...niente non ci pensare"
"No...è importante, lo pensi davvero?"
"Faith ma quanto ci metterai a capire che ti amo? E che ucciderei il padre di quella povera creatura...perché l'ha abbandonata e non se lo merita, tu non te lo meriti, non meritavi di soffrire, non meritavi di diventare quasi anoressica e non meriti di crescere la tua prima figlia da sola, e sì... vorrei così tanto che fosse mia, che avesse magari i miei occhi, che potesse chiamarmi "papà" che una volta usciti da qua ci saremmo potuti costruire una famiglia, anche se siamo giovani...ma sono sicuro che io ce la farei, non scapperei mai da te e dalla bambina, perché...perché vi amo"
Una lacrima era scesa dal suo occhio sinistro, e avevo un incredibile voglia di baciarlo, non so perché ma avevo un incredibile voglia di assaggiare quelle labbra di nuovo.
Lo guardo negli occhi e poi gli guardo le labbra e mandando fanculo il mondo intero e il mio subconscio che mi diceva di non fare cagate avvicino le mie labbra alle sue fino ad azzerare le distanze.
E di nuovo sento nello stomaco un fuco incredibile stringo le braccia intorno al suo collo mentre lui me le appoggia sulle guance.
Ci stacchiamo per riprendere fiato, lo guardo negli occhi e mi faccio coraggio prima di dire quella frase.
"Vuoi essere il suo papà?"
Un altra lacrima di commozione scende sulla guancia di Dimitri.
"Sì...dio mio sì"
Sorrido e questa volta è lui che si avvicina di nuovo baciandomi delicatamente le labbra.
Era così tanto tempo che non provavo quelle sensazioni.
Ci guardiamo negli occhi e sento di perdermi,di nuovo, negli occhi di qualcuno, e in questo momento Justin non fa più così male, non glielo avrei più permesso.
Dopo un tempo che sembrava infinito sussurra quelle due parole talmente piano che sarebbe potuto sembrare il frusciare delicato del vento, ma non lo era.
" Ti amo"
Non riuscivo a rispondergli "anchio" non ancora, ma lui lo sapeva, non si aspettava una risposta.
Sorride leggermente e riprende ad accarezzarmi la pancia, in quel momento sento di avere una famiglia una famiglia vera, sento che andrà tutto bene, e non potrei essere più felice di così.

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