Capitolo 16

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#Faith#
Alzo la testa lentamente e osservo quell'enorme edificio bianco e grigio.
Sono passati tre mesi dal giorno in cui ho ucciso Luca.
Hanno deciso che dovrò passare un po' di tempo in un riformatorio, non mi vogliono dire quanto, ma io lo so che sarà molto tempo.
Giro leggermente la testa e vedo Justin in lacrime, sa che questa sarà l'ultima volta che potrà toccarmi prima della mia uscita da quel posto di merda.
I suoi occhi erano rossi e gonfi, mi morsi il labbro cercando di non piangere. Tentativo fallito.
Mi butto in lacrime fra le braccia di Justin nascondendo il mio viso nella sua maglietta.
"Shh...tranquilla noi ci...ci rivedremo presto"
"Non è vero e lo sai benissimo..."
"Oddio Faith, come faccio senza di te"
Lo bacio, sapevo che era l'ultimo bacio, volevo stargli attaccata tutto il tempo.
Una guardia si avvicina.
"Su forza fidanzatini di merda, odio le smancerie"
Mi prende per un braccio con la forza e mi stacca violentemente dalle sue braccia.
"Non la toccare così deficente"
"Stai zitto se non vuoi che ti riempa la faccia di pugni bamboccio"
Mi tira verso la porta
"JUSTIN"
Urlo, ma le porte si chiudono e non riesco più a vederlo.
"Dai cretina spicciati"
Avrei voluto spaccargli la faccia, ma avevo già troppi problemi.
Mi porta in una stanza piena armadietti, apre quello col mio nome scritto sopra.
Mi tira in faccia una tuta blu.
Mi lancia una chiave con una targhetta.
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"S-sono le chiavi della mia stanza?"
"No guarda del cesso...ovvio che si stupida"
Che domanda avevo appena fatto?
Che cazzo.
Le pareti erano completamente grigie mentre le stanze avevano tutte una porta in metallo blu.
Ne apre una con scritto infermeria.
Un signore abbastanza alto e con i capelli mori si alza da una scrivania.
Mi guarda schifato e poi fa cenno alla guardia di uscire.
"Sei quella nuova allora, ti aspettavo più bella sai, hai le tette piccole ed un culo di merda"
Vaffanculo.
"Alzati la manica, quella sinistra"
"C-cosa?"
"Alzati la m-a-n-i-c-a, ti serve un disegnino per caso?"
Alzo velocemente la manica mostrando il tatuaggio con la scritta
Christian.
Fa un sorrisetto quando vede il tatuaggio.
"Chi è il tuo fidanzatino?"
"È mio fratello"
"Oh...che cosa dolce"
Prende una specie di siringa e me la spinge sul braccio.
Un dolore fortissimo invade tutto il mio corpo, però dura solo pochi secondi.
Osservo il rigonfiamento sotto la pelle e me lo tasto leggermente.
"È un micro chip, ti possiamo rintracciare ovunque tu sia, non potrai scapparci mai"
Quelle parole mi lasciano a bocca aperta, ci trattano come animali?!
"Ora esci, ho delle cose da fare"
Mentre esco dalla porta mi palpa leggermente il culo.
"Mmh...sodo"
E richiude immediatamente la porta.
Dove cazzo sono finita?!
Le lacrime mi bruciano gli occhi ma io mi sforzo di trattenermi.
Mi chiudo in un bagno e mi cambio.
La tuta mi sta un po' larga, ma almeno è lo stesso colore dei miei capelli azzurri.
Esco dal bagno ed inizio a salire le scale fino ad arrivare davanti alla mia stanza.
È la solita porta blu in metallo, con il numero che in un tempo lontano era placcato d'oro, ora era solo un numero marroncino.
Infilo la chiave nella serratura e giro velocemente la chiave fino a che non sento lo scatto della porta.
La spingo ed entro nella stanza.
Un ragazzo si alza subito dal letto su cui era sdraiato e mi guarda come se fossi un alieno.
Lo guardo con faccia stupita...che fa nella mia stanza?
"Oddio non pensavo di essere così brutto..."
"Ehm...no ce non è per quello però...perché sei nella mia stanza?"
"Si dividono sempre le stanze con qualcuno in questo posto..."
"I maschi con le femmine?"
"Tu sei l'unica ragazza di tutto il riformatorio"
Aprii leggermente la bocca a quelle parole.
"C-cosa?"
"Di solito le ragazze sono buone bambine...tu invece mi sembri una ragazza con le palle...non intendere male"
Sorrido leggermente a quelle parole.
"O mio dio! Sono riuscito a farla sorrideree"
Quasi urla contento.
"Hahaha okok ora calmati però"
"Alec"
Dice mentre mi allunga la mano.
"Faith"
Stringo la sua mano mentre gli sorrido.
Devo ammettere che è davvero stupendo.
Capelli neri e occhi verdi, ovviamente nessuno supera Justin.
"Che bel nome, come la ragazza a cui appartiene"
Arrossisco e mi siedo sul mio letto.
"Ehm...sappi che ci sono delle regole in questo posto"
"Ok..."
Prima che potessi continuare la frase tira fuori da sotto il cuscino un foglio bianco stropicciato e me lo porge.
1 Si indossa solo la divisa del riformatorio ossia la tuta blu.
2 Si mangia solo durante i pasti
Colazione, pranzo e cena.
3 si arriva puntuali ai pasti, se il detenuto non arriva in orario gli viene tolto il cibo per tutto il giorno in più il detenuto deve essere portato dal capo
4 La sveglia è tutti i giorni alle 7 se non si rispetta l'orario si viene portati dal capo
8 Il coprifuoco è alle 9.30, se un detenuto viene trovato fuori dalla stanza dopo questa ora verrà portato dal capo.
9 A turno tutti i ragazzi puliscono mensa, bagni, corridoi ed uffici di tutto l'edificio
10 È vietato uscire senza il permesso di una guardia o del capo...
Non ce la facevo più a continuare, erano moltissime ma non me ne fregava nulla, sapevo solo che volevo uscire da quel posto.
Non avevo fatto nulla, era solo legittima difesa, ma nessuno mi aveva creduto.
Mi metto a piangere, volevo urlare e sfogarmi, ma il modo più semplice in quel momento era piangere.
"Hey...che succede piccola?"
"N-non voglio stare qui"
"Nessuno lo vuole Faith, ma dobbiamo io sono qui da un anno, non hanno intenzione di farmi uscire di qui"
"C-che cosa hai fatto?"
Chiude gli occhi come se gli avessero dato una pugnalata al cuore.
"Ogni cosa ha suo tempo Faith"
Abbasso la testa delusa e mi metto a guardarmi le mani, dopo qualche secondo la sua voce rompe l'imbarazzante silenzio della stanza.
"Tu cosa hai fatto Faith?"
"Ogni cosa ha suo tempo Alec"

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