#Dimitri#
La guardo alzarsi lentamente dal letto di foglie sui cui eravamo caduti, era ipnotizzata dal cielo, dall'aria fresca e dal profumo delle foglie e dell'erba.
Noto un particolare, un piccolo cambiamento in lei mentre era in piedi, non credo di aver mai avuto un colpo così grande al cuore, un simile spavento.
La sua pancia era leggermente più rotonda e sporgente, non di molto..ma lei era sempre stata magra, e lei non era di certo così.
Cosa faccio se è incinta?
La guardo, è così bella, i suoi capelli che si muovono leggermente grazie al vento.
Mi avvicino piano a lei e l'abbraccio da dietro.
"Non posso credere di essere qui fuori"
Sussurra piano appoggiando la testa sulla mia spalla.
Gli accarezzo piano la pancia, mi piaceva...anche se non era un mio presunto bambino mi sentivo importante, come se io fossi il padre, non era certo nulla, ma me lo sentivo.
Scrolla le spalle e si stacca dolcemente dall'abbraccio.
Sorrido e raccolgo il borsone.
"Dove andiamo?" mi chiede sospirando.
"Per di qua"
Gli indico una stradina e inizio ad incamminarmi con lei con una mano sulle sue spalle.
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Arriviamo davanti al grande edificio bianco.
"Pronta?"
Fa un respiro profondo e annuisce,
La prendo per mano e la porto dentro.
Le porte scorrevoli si aprono lentamente e noto una donna vestita di bianco con una cartella in mano.
"Mi scusi...non si sente tanto bene, possiamo fare una visita?"
"Nome e cognome?"
"Io sono Dimitri Belikov lei è Faith Benson"
"Non vi ho mai visti...vabbe entrate in questa stanza e aspettate fra un po' vi chiamiamo"
Mi poggia delle chiavi sulla mano e mi squadra per l'ultima volta prima di girarsi e allontanarsi da noi.
"Bhe direi che ci è andata bene..."
Faith mi sorride, ma è un sorriso malinconico...non parla da quando siamo partiti.
"Hey...andrà tutto bene capito?"
"Ho paura"
"No, non devi averne ci sono io, ti proteggo io"
La abbraccio e le lascio un rapido bacio sulla fronte.
La prendo nuovamente per mano e ci dirigiamo verso la nostra stanza.
"Ora stenditi sul lettino e rilassati ok?"
Fa come le ho detto, chiude gli occhi mentre le accarezzo dolcemente la mano.
Dopo circa quindici minuti entra un medicosulla trentina con un lungo camice bianco.
Mi alzo in piedi immediatamente leggermente imbarazzato.
Faith finalmente sorride e si mette seduta.
" Salve...oh ma che bella ragazza che abbiamo qui"
Un ondata di gelosia mi percorre tutto il corpo.
Le fa il baciamano, sussurrandole il suo nome che però non riesco a capire.
Mi guarda con una punta di disprezzo.
"Dovresti andare tu..."
"M-ma non posso restare con lei?"
"No..devi andare"
"Ma.."
"Signorino devo fare il mio lavoro ora esci grazie"
Guardo gli occhi imploranti di Faith, ma non posso.
Raccolgo la mia giacca ed esco dalla stanza.
Iniziavo ad avere molta ansia.
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Sono seduto su quelle scomodissime sedie di plastica da mezz'ora.
Non riesco a stare fermo, continuo a muovere la gamba e ho una gran nausea.
Il dottore finalmente esce dalla stanza e mi precipito verso di lui.
"Allora?"
"Credo di aver capito, ma devo analizzare queste ultime cose prima"
Mi mostra delle scartoffie che teneva in mano, annuisco frustato ed inizio a camminare avanti e indietro nel corrdoio.
Potrei morire, non ce la facevo più ad aspettare, avevo troppa ansia.
Dopo un'ora finalmente il medico torna con un sorriso raggiante.
Quasi mi ci butto addosso.
"Che cosa ha?"
"Tranquillo, vieni voglio che lo sappiate insieme"
Rientro nella stanza con il medico e guardo subito Faith.
Sembra che abbia un po' ripreso colore, sta meglio e finalmente quel suo sorriso è un sorriso vero.
"Hey piccolina"
La abbraccio e le lascio un piccolo bacio sulla fronte.
"Ehm ehm"
Il dottore fa una finta tosse, lo avrei strozzato.
Le prendo la mano, avevo un po' paura di quello che stava per dire il medico, anche se non sembrava preoccupato.
"Congratulazioni"
"Cosa?"
Io e Faith pronunciamo insieme quella piccola parola.
"Cara Faith, aspetti un bambino da poco più di due mesi, scommeto che sarete dei bravissimi genitori nonostante la vostra giovane età..."
Continua a parlare ma io non lo ascolto più.
Guardo Faith, aveva perso quel poco colore che aveva acquistato poco prima, se non fosse stata seduta probabilmente sarebbe caduta per terra.
"...bene ora vi lascio soli, capisco che vi dobbiate riprendere da una notizia così meravigliosa, tutti i miei auguri"
Ci saluta entrambi ed esce dalla camera.
"Faith..."
"U-un bambino?"
"Si Faith un bambino"
"M-ma ho 17 anni e sono in carcere...c-come faccio?"
"Troveremo una soluzione, insieme"
"È di Justin.."
Quelle parole mi trapassano il cuore, era vero, era lui il padre, io non sarei mai stato nessuno per quel bambino.
"No, non posso come faccio"
Inizia a piangere, la stringo a me mentre provo a farla calmare, ma anche a me veniva voglia di piangere, non ce l'avremmo mai fatta.
"Puoi sempre abortire ma.."
"No, non lo farò mai"
"Brava la mia piccola coraggiosa"
Continua a piangere sul mio petto per un po' poi inizia a calmarsi.
"Siamo nella merda vero?"
"Oh si...fino al collo baby"
Ride al nomignolo che le ho dato.
"Sono contento che sono riuscito a farti ridere"
"Ci riesci sempre"
Guardo le sue labbra, sono così invitanti, così piene e bellissime.
Mi avvicino lentamente a lei, i nostri nasi si toccano,le metto la mano destra sul collo le nostre labbra si sfiorano, mi partono brividi su tutta la colonna vertebrale, in quel momento lei si stacca.
"N-no è sbagliato"
"S-si giusto"
Volevo rinchiudermi in un buco e piangere, piangere tutte le lacrime che avevo nel corpo, mi mordo il labbro per non farlo.
Chiudo un secondo gli occhi e quando li riapro la vedo accarezzarsi piano la pancia, voleva già bene a quella piccola creatura.
Raccolgo tutto il coraggio che mi era rimasto per dirle quella frase.
"Ti aiuterò io"
Si gira verso di me facendo incrociare i nostri occhi.
"Per cosa?"
"Per il bambino, giuro che non vi succederà nulla"
"Ero convinto che saresti scappato"
Mi stendo sul letto vicino a lei, la stringo al mio petto.
"Non lo avrei mai fatto"
C'è qualche minuto di silenzio in cui sento il suo cuore battere.
"Bisogna dirlo a Justin"
"Sei stata molto fortunata, sei capitata nell'anno in cui le visite sono vicine una dall'altra"
I suoi occhi si illuminano
"Quindi lo rivedo presto?"
Mi fa male vedere quanto è innamorata di lui e non di me, non sopporterei vedere Justin tenere in braccio il bambino.
"S-si...presto"
Sorride e mi butta le braccia al collo, non so perché.
"Wowowo stai tranquilla, ora che sei incinta non puoi fare cose strane!"
Mi fa la linguaccia, che meraviglia quella ragazza.
"Dobbiamo anche dirlo ad Alec...cazzo"
"Si...sarà convinto che il padre sono io"
"Già, è troppo geloso"
"Chi non è geloso di te Faith?"
"Cosa?"
"Ehm...niente, dai andiamo, ci staranno già cercando"
"Giusto"
"Ferma ti aiuto io..."
"Dimitri so scendere da un letto, ti ricordo che cinque ore fa ho fatto un salto da una finestra"
Sbuffo scherzosamente, odiavo quando aveva ragione lei.
Ci incamminiamo verso l'uscita,incontriamo di nuovo il medico che ci lascia un libro su tutto quello che si doveva sapere sulle gravidanze, in mezzo c'è un foglio con scritta sopra la data della prima ecografia.
Dopo averci fatto ultetiori auguri usciamo dall'ospedale.
Erano già le dieci del mattino, ci aspettava un bel casino.
"Dobbiamo tornare per forza?"
"Si...per forza"
"Io non voglio, scappiamo ti prego"
"Non possiamo, ci ucciderebbero...sii forte Faith"
Mi sorride e la stringo un un abbraccio che serve forse più a me che a lei.
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Faith
RandomLe mie unghie graffiavano la sua schiena e le mie gambe stringevano i suoi fianchi per il piacere. Le nostre lingue si incontravano le nostre mani si univano poi si districavano di nuovo per toccarci a vicenda. Dopo un po' iniziai a sentire che era...