Incontri

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I giorni che seguirono la finale di Amici, furono caotici, intensi che mi portarono a essere sballottata da una parte all'altra, da intervista a un incontro all'altro.
Tutti volevano conoscermi, intervistarmi, avere la mia opinione; furono strani. Dopo aver passato sei lunghi mesi dentro a quella casetta, isolata dal resto del mondo, l'impatto con la realtà fu forte.
Mi sentivo una piccola formica rimasta indietro rispetto ad una società di giganti, al passo con i tempi.
Furono giorni malinconici. Nonostante fossi circondata dai miei cari, tornata alla mia quotidianità sentivo all'altezza del petto un vuoto perenne, ogni giorno sempre più forte.
Vuoto lasciato dalla mancanza di Gio.
Nonostante fossero lontani da pochi giorni mi sembrava passata una vita dall'ultima volta che lo vidi.
Mi mancava, tanto. Era come se un pezzetto del mio cuore si fosse perso con la sua partenza. Mi sembrava strano tornare a casa dopo una giornata fuori e non trovarlo, di non dormire più insieme, di non svegliarci più abbracciati, di non scambiarci coccole e vestiti. Sembrava trascorso un tempo infinito dall'ultimo bacio o dall'ultimo abbraccio.
Le videochiamate che facevamo un po' alleviavano il dolere ma non erano sufficienti. Eravamo consapevoli delle numerose difficoltà ma eravamo pronti a combatterle.
Era a questo che pensavo mentre mi dirigevo agli Elios Studios. Il nostro punto di incontro.
Sangio era arrivato a Roma ieri sera, ma ancora non ci eravamo visti. Poche ore e poi saremmo stati insieme di nuovo.
"M-ma Giulia" sentii urlare una voce. Mi voltai e vidi Rudy Zerbi che si sbracciava dal finestrino di un'auto per farsi vedere.
"Ciao Rudy" gli dissi.
"Cosa ci fai qui ? Non sei con Sangio angli Instore?"mi chiese con voce confusa.
"No, ci vediamo direttamente sta sera" gli risposi.
Ci avviammo verso gli studio.
Maria mi aveva promesso di fare un giro nel mentre aspettavo l'arrivo del vicentino.
Fu mentre entravo in quel luogo magico che mi venne in contro la presentatrice.
"Hei Giulietta, Tutto bene ? Rudy come stai ?" Ci chiese con tono allegro.
"Tutto bene Mary, grazie tu?"le chiesi sorridendo a quella donna che ora potevo considerare una seconda mamma.
"Tutto bene, pronta per il giro!?"
"Andiamo" dissi.
Dopo aver ripercorso quei luoghi che per sei mesi avevo chiamato casa mi fermai.
"Mary volevo chiederti una cosa: posso avere il cartello del nome di Sangio? Quello che avevate messo sui banchi al pomeridiano" le chiesi incerta.
Ho sempre voluto quel cartello, era come se mi avvicinasse ancora di più a lui quando non c'era. Quell'oggetto racchiudeva il suo percorso come artista e come persona. Rappresentava Sangiovanni dall'inizio alla fine.
"Certo Giu, vai a prenderlo. Ti aspettiamo qui" mi disse.
Entrai in quello studio magico, le stesse emozioni, gli stessi brividi. Tanti ricordi tornarono alla mente, tante risate e tanti pianti.
Fu strano ritrovare tutti i nostri banchi con i nostri nomi sopra. Nomi di tutti i ragazzi che ora consideravo come una seconda famiglia. Mi sembrava essere tornata indietro nel tempo, ma al contrario delle altre volte avevo la consapevolezza che tutto fosse finito. Non ci sarebbe stata più la ventesima classe di Amici.
Fui sopraffatta dalla malinconia e dalle lacrime. Non mi sembrava vero, tutto era iniziato e velocemente si era concluso.
Lentamente mi avvicinai al suo banco, me lo immaginavo lì dietro, con il volto rilassato, il sorriso storto, gli occhi luminosi e un suo cappellino in testa.
Scoppiai a ridere da sola a quell'immagine.
Presi il cartello e lo strinse al petto. Prima di allontanarmi mi voltai verso il mio vecchio banco. Mi stupì della mancanza del mio nome.
Confusa tornai indietro chiedendo a Maria dove fosse il mio nome.
"Non lo troviamo più giù, mi dispiace" il suo tono non mi convinse molto, ma lasciai perdere.
"Bene Maria noi andiamo, ci vediamo" disse Rudy. Dopo aver salutato ci avviammo verso i camerini.
"Sai Giulia, volevo scusarmi con te. All'inizio ero contro la vostra relazione, la vedevo come fonte di distrazione per entrambi.
Ma mi avete fatto ricredere. Ho capito quanto foste importanti l'uno per l'altro quando vi siete allontanati. Forse non lo sai ma Sangio durante quel periodo arrivava in sala prove, si sedeva e iniziava a fissare il vuoto. All'inizio non capii il perché di quel suo comportamento, solo dopo giorni e vedendo i daytime compresi.
Rimasi senza parole per la sua scelta, ma poi lo aiutai a capire che il vostro rapporto non vi avrebbe rovinati, al contrario vi avrebbe aiutato a crescere.
Sono fiero che ha capito il suo errore. Il vostro amore è difficile, quasi impossibile da trovare. E quando lo si fa deve essere vissuto a pieno.
Oltre a scusarmi voglio ringraziarti per farmi vivere parte del magnifico spettacolo che state vivendo. Grazie davvero" mi disse Rudy mentre eravamo seduti sul divano di un camerino.
Le sue parole mi colpirono, fui incredula. Non pensavo che il nostro amore avesse una sfumatura positiva anche sugli altri.
"Grazie Rudy" gli dissi con voce commossa e con le lacrime che mi bagnavano le guance.
"Grazie a te Giugiulola" mi disse abbracciandomi.
"Gio non mi ha mai detto di questa chiacchierata" gli dissi dopo essermi staccata.
"Lo so, sai quanto è testone su certe cose" mi rispose.
Cavolo, aveva proprio ragione.
Scoppiammo a ridere, se Sangio fosse stato qui avrebbe messo un finto broncio per fare l'offeso
"È qui la festa?" Chiese una voce. Non una qualunque ma la sua voce. Mi girai e lo vidi.
Bello come il sole. Il volto stanco, gli occhi luccicanti, il suo sorriso storto e quei ricci che tanto amo spuntavano da sotto un cappellino di jeans. Dai suoi vestiti compresi che non aveva avuto il tempo di cambiarsi, era in moto dalla mattina.
"Non si saluta più il proprio ragazzo, dopo che non lo devi da giorni!" Mi chiese con tono strafottente.
Non gli risposi, presi la rincorsa e gli saltai in braccio. Il bacio che segui fu un bacio prima dolce, ma che stava diventando sempre più passionale. Esprimeva sofferenza, bisogno, amore e sollievo. Provai bollicine in tutto al corpo, il cuore batteva forte e avevo le gambe molli.
"M-m ragazzi, capisco la lontananza ma almeno contenetevi, siete in pubblico" ci interruppe Rudy.
Ci staccammo, e scoppiai a ridere.
"Mi era mancata la tua risata" mi disse per poi lasciarmi un bacio a stampo.
"Solo quella? Vergognati" gli diedi un piccolo schiaffo in testa.
"Gio mi fai scendere?" Continuai.
"Se proprio devo" mi disse, facendomi rimettere i piedi a terra.
"Bene Sangio, ora spostati che devo conoscere la Lady" disse una voce. Solo in quel momento mi accorsi di avere davanti il manager della Sugar.
Mi imbarazzai immediatamente, comprendomi il volto con le mani.
Capendo il mio stato d'animo, il mio ragazzo mi abbracciò dandomi un bacio in testa.
"Solo io posso chiamarla Lady" disse con tono da superiore.
"Vedremo, molto piacere. Finalmente conosco la musa ispiratrice del ricciolino qui di fianco" mi disse la voce.
"Complimenti per la pazienza, non so come fai ad amarlo, è davvero intrattabile alcune volte" continuò.
Scoppiai a ridere, mente Sangio urlava "Oh, ma che vuoi tu?". Accompagnato all'immancabile gesto della mano.
"È ora di andare, forza. Domani si parte per Milano, vi voglio carichi" continuò il manager.
"Andiamo?" Mi chiese Gio.
"Andiamo" risposi.

Angolo autrice:
Nuovo capitolo. Spero vi piace.
Baci.

Labbra s'incollano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora