I giorni seguenti trascorsero velocemente, scanditi da momenti divertenti e scherzosi pieni di coccole e sorrisi. Passammo il tempo isolati all'interno della nostra bolla, circondati dal nostro amore e dalla nostra voglia di giocare e rincorrerci.
E ora, mentre ci avviamo all'uscita di casa per prendere il treno che ci avrebbe portato in Toscana ripenso all'incontro avvenuto il pomeriggio precedente, quando Evandro vi presentò Alessio."Come pensi che andrà?" Chiesi a Gio stringendogli forte la mano mentre suonava al campanello di casa Ciaccia collocato al numero civico quinto.
-Non mi è mai piaciuto questo numero- pensai mentre mi tornava alla mente la mia posizione della classifica di David Parsons.
"Andrà bene, sai che per me non fa distinzione il sesso di una persona. Se due anime si amano è giusto che stiamo insieme. Per qualsiasi cosa ha il nostro appoggio. È questa è l'unica cosa importante" affermò con convinzione il vicentino al mio fianco, rinsaldando la presa sulla mia mano.
"Ti amo. È difficile trovare una persona con questa mentalità aperta. Sono fiera di essere al tuo fianco, così come lo sarà Evandro" sussurrai prima di baciarlo dolcemente.
"Forza è ora di andare" affermò staccandosi per riprendere fiato dopo lunghi minuti.
Annuì silenziosa sorridendogli dolcemente.
"Numero cinque eh" mi fece il verso, facendomi alzare gli occhi al cielo e sbuffare.
"Come ti dissi una volta "ultima non ci arrivi più". E guarda dove sei arrivata. Prima ballerina a vincere Amici in vent'anni di edizioni, con molti riconoscimenti e proposte lavorate. Sono fiero della persona che sei diventata, ti meriti il meglio piccola" sussurrò dolcemente al mio orecchio cullandomi tra le sue braccia.Aveva ragione, dopo quel faticoso e doloroso pomeriggio, dove a causa dell'ansia e della paura arrivai ultima, avevo cambiato il modo di vedere e affrontare le varie situazioni, incoraggiata dai discorsi di Maria e del mio ragazzo.
Fu dopo quel momento che compresi di aver finalmente raggiunto la chiave per aprirmi completamente al mondo senza più paura e vergogna.
Tutto questo era stato possibile grazie alle sue parole e al suo costante supporto, che mi permise di capire quanto valessi. Fu grazie al suo desidero di prendere la mia piccola anima fragile e pura per custodirla e proteggerla."Andiamo stupido" ridacchiai dandogli un pizzicotto sul fianco.
"Sei una monella" affermò ridendo mentre salivamo le scale correndo.
Arrivammo davanti alla porta con il fiato, le lacrime agli occhi e un luminoso sorriso quelle labbra."Ragazzi entrate" ci salutò Evandro, ridendo per il nostro comportamento.
"Non cambierete mai voi due, vero ?!" Continuò, invitandoci con il capo a entrare.Appena entrai, notai subito la presenza di un ragazzo moro che nervosamente camminava avanti e indietro per la stanza, passandosi una mano tra i folti capelli mori.
Mi scambiai un veloce sguardo con Gio prima di presentarci."Ale, sono arrivati" annunciò Evandro riportando il suo ragazzo alla realtà.
Ci osservò in silenzio.
Era un bel ragazzo, alto, moro, due occhi marroni caldi e profondi e il viso pieno di lentiggini."Piacere io sono Giovanni, ma penso che tu mi conosci come Sangiovanni. Sangio per gli amici" allungò la mano il mio ragazzo presentandosi rompendo il silenzio carico di tensione.
"Piacere, io sono Alessio. Si ti conosco, mi piace molto la tua musica e il messaggio che vuoi tramettete" rispose Alessio stringendo la mano.Osservai Evandro tirare un sospiro di sollievo, come se la conoscenza tra noi tre potesse in qualche modo minare il nostro rapporto.
"Te lo avevo detto che non dovevi avere paura" sussurrai al suo orecchio, mentre osservavo i due ragazzi parlare.
"Lola la veggente, ti chiamerò così d'ora in avanti" sussurrò di rimando con tono ironico.
"Non è veggenza, ma è la conoscenza del mio ragazzo nonché tuo migliore amico" affermai con tono da superiore facendogli la linguaccia.
"Ma come ti permetti, piccola monella" disse per poi iniziare a farmi il solletico sui fianchi.
Scoppiai a ridere, cercando di svincolarmi dalla sua presa.
"Ev-Evandro b-basta" urlai cercando nel mentre di prendere fiato.
"Fammi pensare, direi di no" continuò nella sua tortura.
"Gio, Gio aiuto" urlai nella direzione del ricciolino quando mi accorsi del suo sguardo sul di me.
"Amico, così me la sciupi" affermò Gio ridendo per la situazione, avvicinandosi a noi.
"Solo per questa volta sei salva" affermò Evandro lasciandomi andare permettendomi di rifugiarmi nella braccia del mio ragazzo.
Feci da linguaccia al mio amico per poi girarmi verso l'unico che in quel lungo momento non aveva parlato.
"Piacere, io sono Giulia, Lola per gli amici" lo salutai presentandomi.
"Alessio" affermò sorridendomi leggermente imbarazzato.
"Ecco, mi scuso per la situazione, ma noi siamo così" affermai arrossendo leggermente.
"Nessun problema, anzi mi piace vedere Evandro così spensierato e sorridente" dichiarò arrossendo pure lui.Il pomeriggio passò tra risate e divertimento.
"Mi piace Alessio" dissi a Gio mentre tornavano a casa.
"Anche a me, sono contento per Ev" affermò il mio ragazzo stringendomi forte al suo fianco.
Sorrisi consapevole della grande opportunità di avere un accanto ragazzo cosi sensibile verso il prossimo."Giu ci sei?" Fui riportata alla realtà da Gio che mi osservata con aria confusa.
"Stai bene? Sono giorni che ti perdi nei tuoi pensieri, che succede?" Mi chiese con tono preoccupato, fermandosi in mezzo alla stazione incurante del possibile ritardo e perdita del treno.
"Sto bene, stavo solo riflettendo su di noi e sulla bella persona che sei. Forse non te ne sei accorto ma Evandro era fortemente preoccupato dalla tua possibile reazione, nonostante fosse a conoscenza della tua mentalità. Mentre eravate fuori sul balcone a fumare mi ha detto che era contento che finalmente lo conoscessimo.
Alla mia età è difficile trovare una persona pura, è questa cosa le vedo in te, assurdo" conclusi il mio discorso riprendendo le parole che mi disse tempo fa.
Lo osservai a lungo, gli occhi liquidi e lucenti per le mie parole e un tenero sorrido sulle labbra.
"Ti amo" sussurrò sulle mie labbra prima di calarsi e baciarmi dolcemente
"Però la prossima volta abbi più inventiva, sono solo mie quella parole piccola monella" affermò ridendo.Ancora ridendo ci avviammo verso i nostri amici che ci attendevamo a binario,
Consapevole che quella vacanza sarebbe stata fantastica.Angolo autrice:
Mi scuso per l'assenza di questo ultimo periodo. Ho avuto molti impegni e poco tempo per dedicarmi completamente alla scrittura.
Spero vi piaccia, lasciatemi un commento se volete.
Baci
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Labbra s'incollano
RomanceGiulia Stabile e Sangiovanni. One-shot sulla coppia di amici che sta facendo innamorare tutta Italia.