Lo guardai confusa. "Pomeriggio sei uscita arrabbiata, e non sei più tornata" mi disse grattandosi il mento.
"Non ero arrabbiata, solo che quando mi sveglio ho bisogno di silenzio e di caffè" affermai ridacchiando.
"Siamo in due" affermò sorridendo.
Mi avviai in bagno, mi cambiai mettendo il pigiama. Mentre mi stavo struccando entrò il ricciolino con un pantalone morbido grigio e una maglia bianca per lavarsi i denti.
Lo osservai attentamente mentre mi strofinando gli occhi, notando piccoli particolari che lo caratterizzavano. Lo sorpresi a osservarmi imbarazzato con lo spazzolino tra i denti e il dentifricio sparso sulle labbra.
Scoppiai a ridere, era davvero buffo.
"Sei tenerissimo, sembri un bambino" affermai sciacquandomi la faccia e lavandomi i denti pure io.
"Ao che simpatica" affermò facendo il finto arrabbiato per poi lasciarmi un bacio sulla guancia. "Andiamo" affermò trascinandomi in salotto.
"Eccovi" affermarono in coro Tancredi e Luca, quando varcammo la soglia del salotto.
Era strano vederli in pigiama, erano buffi perché perdevano quell'aria da tenebrosi che li caratterizzava solitamente.
"Siete buffi lo sapete?" Chiesi.
"Buffi ? In che senso?" Mi chiese Rizzi.
"Lo ha detto pure a me, che insolente" affermò Giovanni con finto tono di rimprovero è un sorriso sulle labbra.
"Con i pigiami. È come vedervi senza maschere" affermai sdraiandomi sul divano tra Serena e il mio compagno di stanza.
"Hai ragione" affermò Tancredi.
"Posso dire lo stesso di voi" continuò.
"Mi sembra strano vedere Martina senza rossetto, Rosa con i capelli raccolti, Giulia senza trucco e Serena senza tacchi" continuò Luca.
Solo in quel momento mi accorsi di essere senza trucco, mi impancai, comprandomi il volto con le mani. Era la prima volta che succedeva. Stranamente mi ero sentita a mio agio con loro tanto da struccarmi.
Questa affermazione bloccò tutti quanti. Tutti noi avevano abbassato la guardia con quelli che una volta definivamo 'nemici', abbandonando le maschere per essere noi stessi.
Sentii della mani spostare le mie. Mani delicate che mi accarezzavano dolcemente.
"Giu sei bellissima, non vergognati" mi disse con tono dolce il riccio.
Sentii le guance andare a fuoco, cercai di coprirmi nuovamente ma fui bloccata dalle sue mani. Mi strattonò facendomi accoccolare sul suo petto, stringendomi forte.
Era bello essere racchiusa in quelle braccia, sapevano di protezione e di casa. Intorno a noi si creò un bolla che ci cullava dolcemente. Passarono lunghi minuti o pochi istanti quando sentimmo una voce parlare.
"A me fa strano vedere Luca senza anelli, Giovanni senza cappellini, Tancredi senza le sue camicie sbottonate per metà e Dennis senza i capelli in ordine" affermò Martina facendoci ritornare alla realtà.
Mi staccai lentamente da Giovanni tondendo al mio posto, tuttavia senza lasciare la sua mano.
"Nonostante ci conosciamo da anni non sappiamo nulla dei nostri avversari" affermò Luca.
"Potremmo conoscerci?" Propose Rosa.
Acconsentimmo tutti.
"Magari giocando a Obbligo e verità?"chiese Dennis, trovando il consenso in tutti.
"Iniziò io. Giulia obbligo o verità?" Mi chiese.
"Verità" risposi sicura.
"Come mai ti sei arrabbiata pomeriggio?" Mi chiese curioso.
"Non ero arrabbiata, semplicemente quando mi sveglio nessuno mi deve parlare perché poi mi irrito. In quel momento ho bisogno di caffè e silenzio" risposi grattandomi la nuca scatenando le risa delle mie compagne.
"Dovete sapere che Giulia alla mattina, oltre a fare fatica ad alzarsi è molto irritabile. Non vi conviene parlarle se volete avere un giornata tranquilla" affermò Serena facendo ridere tutti.
"Anche Sangio è così" affermò Luca.
Guardai il ricciolino, "Sangio?" Gli chiesi confusa.
"È il mio nome d'arte. Faccio musica" mi disse imbarazzato.
"Ma davvero? Che figo, ma non ho capito: San-Gio?" affermai entusiasta facendolo ridere.
"M-m beh molti mi dicono che nonostante il nome non ho la faccia da santo, per cui Sangiovanni" affermò facendomi ridere. No, non aveva proprio la faccia da santo.
"Tu un santo? Ma quando?" Gli chiesi ridendo.
"Ma sentitela come mi prende in giro" affermò scatenando le risa di tutti.
"Anche voi ballate come Giulia?" Chiese Tancredi alle mie amiche, lasciandomi senza parole.
"Come fai a sapere che ballo?" Gli chiesi.
"Ti ho visto diverse volte ballare in palestra" disse grattandosi il mento imbarazzato.
"Non c'è lo hai mai detto" affermò Giovanni al mio fianco.
Sembrava irritato da questa mancanza, ma forse era solo una mia impressione.
"Giu, guarda l'ora" mi disse Rosa indicandomi con un cenno l'orologio appeso alla parete. Annuii alzandomi per andare a prendere le pastiglie per dormire. Mi avviai in camera cercandole in valigia senza trovarle.
-No. No. No. Dove sono?! Me le sono dimenticate- pensai ricordandomi di averle lasciate sul comodino in camera.
Velocemente presi le ciabatte, una felpa e mi avviai verso il salotto.
Vedendo la mia espressione Martina si alzò e mi si affiancò.
"Giu le ho io, vieni" mi disse trascinandomi nella sua stanza. Solo in quel momento mi accorsi di non sapere della disposizione della camera.
"Tieni" mi disse.
"Grazie, non so come ho fatto a dimenticarle" affermai confusa, sapendo che senza di loro non riuscivo a dormire la notte.
Dopo averle prese tornammo dagli altri trovandoli a discutere.
"Che succede?" Chiesi a Giovanni riaccomodandomi al suo fianco.
"Stanno discutendo su chi inizierà i turni delle pulizie" affermò osservandomi.
"Stai bene ? Avevi una faccia prima" mi disse continuando a scrutarmi teneramente.
"Sto bene tranquillo" gli sorrisi.
Più passavano le ore più ero stupita dell'evoluzione del nostro rapporto.
Mi sorrise, passandomi un braccio in torno alle spalle per farmi mettere comoda.
Mi accoccolai al suo fianco appoggiando la testa sulla sua spalla.
"Mi fa strano essere qui con te" gli sussurrai all'orecchio guardandolo mentre gli altri ancora discutevano.
"Anche a me, pensavo di odiarti ma queste poche ore mi hanno fatto ricredere. Stranamente quando sono con te sono in pace con me stesso e con il mondo" affermò piano a sua volta. Era come se volessimo tenere segreto quello scambio di battute.
"Già, lo stesso vale per me" dissi sbadigliando e stringendomi ulteriormente a lui.
In risposta mi passò un braccio in torno alla vita, allungando le nostre gambe sul pouf.
"Dormi pure se sei stanca" mi sussurrò lasciandomi un bacio in testa, prendendo ad accarezzarmi i capelli.
"Non provare a combattere l'effetto delle pastiglie e delle mie coccole. Devi dormire" continuò stringendomi ulteriormente.
"Come fai a sapere delle pastiglie?" Gli chiesi guardandolo e sollevando la testa
"Le ho viste prima sul tavolo. Poi ho sentito Rosa dire che qualcuno le aveva dimenticate e dalla tua espressione di prima ho capito di chi fossero. Tra l'altro sono le stesse che prendo io per dormire" mi disse facendomi riappoggiare.
"Pure tu le usi?" Chiesi sconvolta, pensando di essere l'unica a soffrire di insonnia.
"Si" mi disse stringendomi ulteriormente.
"Dormi pure tu" gli dissi intrecciando una mano con la sua, lasciandogli un bacio sulla guancia.
Per la prima volta mi addormentai subito accompagnata dal suo respiro caldo e rilassato sul collo e dal calore delle sue braccia.Serena's pov
"Sere, che guardi?" Mi chiese Rosa venendomi incantata.
Quella battuta richiamo l'attenzione degli altri su di me.
Feci un cenno del capo in direzione del divano, dove vi erano Giulia e Giovanni accoccolati che dormivano.
"Si sono addormentati? Con tutto il casino che facevamo?" Chiese Luca stupito.
"A quanto pare" affermò Martina con un tenero sorriso sul volto.
"Sono proprio belli insieme" affermai trovando il consenso anche negli altri.
"Dite che si saranno accorti di provare qualcosa l'uno per l'altro?" Chiese Tancredi.
Lo guardammo stupiti tutti.
"Raga mi state dicendo che nessuno di voi si è accorto di questa cosa? Non vi siete mai chiesti del perché continuassero a battibeccare costantemente, del loro cercarsi sempre, di essere i primi a cui infastidire una volta in classe, dei loro scherzi e di tutto il resto?!" Continuò. Effettivamente aveva ragione, eravamo troppo accettati dai nostri battibecchi per accorgercene.
Nessuno disse più nulla, turbati da questa nuova consapevolezza.
Li guardammo come si stringevano, come erano tranquilli nelle braccia l'uno dell'altro.
"Li svegliamo?" Chiese Rosa incerta.
"Non ci pensare nemmeno. Per una volta che dormono" affermò Dennis.
Gli feci una foto, erano davvero teneri, per poi coprirli con una coperta.
"Andiamo a letto anche noi. Buonanotte ragazzi" affermammo prima di salutarci.Angolo autrice:
Ecco il nuovo capitolo. Sto avendo difficoltà nel scrivere il continuo di questa storia, perché ho tante idee ma non mi convincono molto.
Accetto suggerimenti.
Un bacio.
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Labbra s'incollano
RomanceGiulia Stabile e Sangiovanni. One-shot sulla coppia di amici che sta facendo innamorare tutta Italia.