Collegio -complicità-

2.6K 122 7
                                    

Una volta che la porta di chiusa una strano silenzio ci avvolse, carico di aspettativa.

"Se avessi saputo che per farti tacere dovevo provare a baciati lo avrei fatto anni fa" annunciò malizioso il riccio.
Lo guardai intensamente, "Potrei dire lo stesso di te" gli risposi a tono facendogli l'occhiolino. Ci guardammo a lungo prima di scoppiare a ridere.
"Il discorso è solo rimandato Stabile" mi disse con tono da finto arrogante.
"Quando vuoi Damian" affermai mentre prendevo la divisa e ancheggiando mi avviavo al bagno.
Poco prima di entrare mi voltai a guardarlo, aveva gli occhi sgranati e la bocca aperta.
"Asciugati la bava" affermai ridendo prima di entrare nella stanza.
"Sei una stronza" annunciò entrando pure lui.
"Esci subito, mi devo cambiare" urlai comprendimi il petto con la camicia della divisa.
"Ora ti vergogni? Che fine ha fatto la provocatrice di due secondi fa?" Mi chiese con tono ironico appoggiandosi allo stipite della porta, incrociando le braccia e facendo il suo sorriso irritante.
"Ho detto di uscire" gli dissi lasciando cadere la camicia e cercando di spingerlo fuori dalla porta.
"Bello questo reggiseno di pizzo" mi disse facendomi bloccare.
"Sei uno stronzo, esci" urlai nuovamente cercando di nascondere la vergogna.
"Non ci penso nemmeno, non mi perderei mai questo spettacolo" continuò entrando definitamente dentro il bagno, chiudendo la porta e appoggiandosi a essa.
Iniziò a togliersi la maglietta, scoprendo il petto leggermente scolpito.
"Ti piace il panorama?" Mi chiese con sguardo malizioso, togliendosi i pantaloni e rimando in boxer.
Sentii la salivazione bloccarsi insieme al respiro, brividi mi percossero la schiena. L'aria di caricò di elettricità e attrazione, ci scrutammo attentamente, analizzando il corpo di quello che un tempo fu il nemico come il più bel panorama esistente.
Sotto a quello sguardo mi sentivo nuda, nonostante avessi addosso ancora la parte sotto del pigiama e il reggiseno.
Vidi i suoi occhi soffermarmi particolarmente sul mio seno. Fu in quel momento che decisi di provocarlo pure io.
"Dàmian i miei occhi sono qui sopra" affermai avvicinandomi.
Lo vidi deglutire velocemente, sgranando gli occhi.
"Ti piace lo spettacolo?" Gli soffiai all'orecchio allontanandomi prima che le sue braccia mi stringessero spingendomi contro il suo petto.
Non rispose, rimase in mobile, deglutendo velocemente.
Decisi che avrei continuato quel gioco perverso, togliendomi i pantaloni rimanendo in intimo davanti a lui.
Fu in quel momento che tutta la sicurezza provata fino ad allora scemò, facendomi provare un forte imbarazzo.
Si avvicinò lentamente non distogliendo mai lo sguardo. Mi circondò la vita stringendomi al suo petto.
Senti il suo fiato caldo sulle mie labbra. Labbra che si stavano avvicinando sempre di più, ma ancora una volta fummo interrotti.
"Giu, Gio come siete messi ?" Urlò Rosa da fuori la stanza.
"Ci siamo quasi" urlai, allontanandomi leggermente ma rimanendo nelle sue braccia.
"La questione è solo rimandata" affermò nuovamente, con voce roca, Gio lasciandomi un tenero bacio sulla fronte per poi allontanarsi delicatamente.
Annui ridendo imbarazzata.
"Forza muoviamoci" dissi lasciandogli un bacio sulla guancia iniziando a lavarci velocemente per poi indossare la divisa. Mentre si sistemava i capelli iniziai a truccarmi. Sentendomi osservata mi voltai a guardarlo.
"Che c'è?" Chiesi passandomi il mascara.
"Sei bella senza trucco, non metterlo" mi disse togliendomi il cosmetico dalle mani.
"Scherzi? Mi hai visto bene?" Gli chiesi sconvolta cercando di riprendere l'oggetto.
"Si e sei bellissima, per cui smettila. Non esiste che vai in bagno e ti trucchi perché non ti piaci. A me piaci e imparerai a farlo pure tu. Sei bella" mi disse osservandomi attentamente.
Non dissi nulla emozionata dalla potenza delle sue parole, sentii le lacrime salire, ma cercai di trattenerle.
Quello sguardo sembrava voler andare oltre la parte superficiale che facevo emergere. Era come se volesse conoscere e scoprire la mia anima e la parte più profonda di me. Sotto quello sguardo intenso mi sentivo accettata, apprezzata e forse un qualcosa in più, ma che in quel momento non riuscivo a decifrare.
"Che pensi?" Mi chiese dopo attimi di silenzio.
"Che ti servono un paio di occhiali" dissi abbassando lo sguardo.
"Sei bella" continuò baciandomi la fronte.
Lo abbracciai di slancio, stringendolo stretto.
"Grazie" sussurrai sul suo collo.
"Sei bella" ripete di nuovo.
Passammo lunghi attimi abbracciati prima sentire nuove urla che ci richiamavano alla realtà.
"Forza Giu andiamo" mi disse avviandosi verso la porta.
"Aspetta" gli dissi fermandolo. Mi guardò confuso. Mi avvicinai prendendogli i lacci per fargli il nodo alla cravatta.
"Grazie" mi disse sorridendomi dolce per poi farmi una carezza.
"Ora sei pronto monello" gli dissi sorridendo dolcemente per poi alzarmi sulle punte e lasciargli un bacio all'angolo della bocca.
Scoppiò a ridere provocandomi delle forti bollicine nello stomaco.
"Ecco la mia bambolina preferita" continuò ridendo.
"Sei uno stupido" gli dissi prendendolo per mano e avviandoci all'uscita della camera.
"Finalmente. Si può sapere come mai siete sempre gli ultimi ad arrivare?" Chiese Dennis esasperato.
"Sono mani intrecciate quelle che vedo?" Chiese Luca facendo spostare lo sguardo di tutti quelli nostre mani.
Imbarazzati sciogliemmo velocemente la presa facendo ridere il gruppo.
"Forza dobbiamo andare" affermò Martina togliendoci dalla vergogna.
Guardai Gio, era strano vederlo con le guance rosse e lo sguardo basso.
"Andiamo" affermai uscendo dal nostro dormitorio.
Uno strano silenzio ci avvolse, e ci accompagnò fino alla sala mensa.
"Ma con chi siete in camera voi?" Ruppi il silenzio quando ci accomodammo per fare colazione, guardando i miei commensali.
"Eravate troppo presi da voi per chiedercelo" affermò Serena facendoci ridere.
Guardai Giovanni, effettivamente era come se le ultime ore fossimo stati chiusi dentro una bolla, isolandoci dal resto del mondo.
Ci fissammo a lungo consapevoli di quella mancanza.
"Avete ragione" affermò il ricciolino confinando a guardarmi.
Per la prima volta abbassai lo sguardo imbarazzata ricordandomi quello che era successo in bagno.
"Io e Dennis siamo insieme" disse Rose mangiando la mela e guardando storta il suo compagno di stanza.
"Un incubo ci tengo a precisare" affermò Dennis. Nonostante le parole il suo sguardo affermava l'opposto.
"Potrei dire lo stesso" disse Rosa facendogli la linguaccia mentre sul volto del moro nasceva un piccolo sorriso.
"Aka e io siamo insieme" affermò Martina. La guardai confusa, non capendo chi fosse 'Aka'. Giovanni capendo il mio muro interrogativo mi arrivo in soccorso.
"Aka7even è il nome d'arte di Luca. Così come Deddy è quello di Dennis" affermò avvolgendomi un braccio sulle spalle. Mi accoccolai sulla sua spalla estasiata dalla sua vicinanza.
"Anche voi fanno musica?" Chiesi curiosa guardandoli.
"Si piccolina" affermò Luca cercando di farmi l'occhiolino. Ma gli uscì una faccia buffa facendomi scoppiare a ridere.
"Solo io posso farti l'occhiolino, in situazioni come quella di prima in bagno e farti arrossire" sussurrò al mio orecchio Gio. Mi imbarazzai immediatamente, sentivo la faccia andare a fuoco. Ridacchiai nervosa nascondendo la faccia nel suo collo.
"Non voglio sapere,anche se sono curioso, del perché la faccia di Giulia sia rosso fuoco. Immagino per qualche commento spinto del nostro Sangiovanni?" Chiese Deddy attirando l'attenzione su di noi.
Cercai di nascondermi ulteriormente nelle sue braccia.
"Fatevi gli affari vostri" affermò il cantante stringendomi ulteriormente.
Scoppiarono tutti a ridere. Certo la situazione era molto comica.
Dopo lunghi attimi di risate fu Tancredi a parlare. "E poi ci siamo io e Serena. È tempo di andare in classe" affermò alzandosi seguito dagli altri.
Solo io e Gio rimanemmo seduti. "Non venite voi due?"Disse Martina guardandoci interrogativa.
"Avviatevi" affermò Sangio.
"Giu puoi guardami?" Mi chiese sollevandomi il volto.
"Che succede?" Mi chiese dolcemente.
Crollai le spalle cercando di alzarmi.
"No, parlami" mi disse facendo scontrare i nostri occhi.
"Quello che hai detto prima mi ha fatto pensare a quando successo in bagno" iniziai sentendo le guance diventare sempre più calde.
Rimase in silenzio incitandomi a continuare.
"Nonostante provassi molto imbarazzo, ero sicura di quello che stavo facendo, consapevole. Ma soprattutto avevo il desiderio di continuare quello strano gioco e forse anche baciarti. E sentire quella frase mi ha destabilizzato perché era la prima volta che mi succedeva" finii abbadando lo sguardo.
"Lo stesso vale per me. Anche io avevo lo stesso tuo desiderio. Non devi imbarazzati, è una cosa bella quella che hai detto" mi disse accarezzandomi una guancia.
"Poi l'attesa aumenta ulteriormente il desiderio, per cui tempo al tempo bambina" mi disse facendo alzare lo sguardo e facendomi nascere un sorriso sulle labbra.
"Sei uno stupido" gli dissi dandogli uno schiaffo in testa.
"Forza andiamo che è tardi" continuai alzandomi e prendendogli la mano per invitatelo a fare lo stesso.
Sorridendo ci avviamo verso la classe.

Angolo autrice:
Nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Baci

Labbra s'incollano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora