Collegio ~nuove consapevolezze~

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Angolo autrice:
Prima di lasciarvi alla vostra lettura vi volevo dire che ho deciso di riprendere in mano questa storia e di continuarla, così come penso di fare con delle altre e magari di scriverne di nuove.
Questo nuovo capitolo del "collegio" l'ho scritto di getto perché mi sono accorta che mancavano alcuni pezzi rispetto alla storia che avevo immaginato nella mia testa. Fatemi sapere cosa ne pensate e buona lettura.
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Dal giorno del test risultato negativo di Rosa ne passarono altri due.
Furono giorni silenziosi, ognuno perso nei propri pensieri; poche parole dette.
In classe sedevamo uno di fianco all'altro, ma non ci parlavamo, destando la curiosità non solo dei compagni ma anche dei professori.

Non c'erano piú urla, schiamazzi, prese in giro e frecciatine che per anni hanno accompagnato non solo l'orario scolastico ma anche il tempo libero.

Eravamo tutti divisi, inconsapevoli o meno del perché fosse nata questa situazione.

Se mentre eravamo a lezione la situazione era gestibile perché, nonostante la mente scombussolata, eravamo concentrati su altre cose, lo stesso non si poteva dire di quando eravamo nel dormitorio.
Evitavamo tutti i luoghi comuni, ognuno chiuso nelle proprie stanze e concentrato sulle proprio riflessioni.
Stanze che, nonostante le dividessimo con un'altra persona, rimanevamo chiuse in un silenzio pesante e logorante.

Anche con Giovanni la situazione era peggiorata. Era come se la mattina dopo ci fossimo accorti di essere andati oltre, di aver osato troppo nel dire o compiere determinate azioni.
Atteggiamenti e parole che non corrispondevano all'immagine di due acerrimi nemici che si fanno la guerra da anni.

~Guerra per cosa poi~domandai al vuoto intorno a me.

~E quelle sensazioni, quelle emozioni, i brividi erano finti e dettati dal momento ? O era sentimenti a lungo tenuti nascosti ? Nascosti nel caso per quale motivo?~ domande, domande e ancora domande a cui non c'era risposta.

Era come se da quel test, non solo il precario equilibrio che si era creato, ma anche i rapporti di amicizia di una vita fossero cessati.
Eravamo degli estranei sia nei confronti degli altri che di noi stessi.

A lungo quel pomeriggio mi interrogai, sdraiata sul pavimento della sala di danza con il silenzio ad abbracciarmi, sul come e perché fossimo caduti in quel limbo.

Mi chiesi come fosse possibile che l'astio, le prese in giro e tutte le convinzioni che per anni ci hanno accompagnato e caratterizzato fossero cadute dopo poco meno di una settimana di convivenza.

~Eravamo tutti dei falsi e incoscienti? Siamo stati davvero sinceri con noi? Sono stata davvero sincera e limpida con me stessa? O mi sono sempre accontenta dell'immagine che mi hanno imposto di mostrare ? Chi sono davvero io? La ragazza "popolare" e menefreghista con il mondo, che odiava i malefici quattro, e piena di maschere ? O sono la ragazza spensierata che per la prima volta si è mostrata agli altri per quello che è?~ mi domandai.

Più passava il tempo, più aumentavano le domande senza risposta.

~Com'era possibile che anche con le altre ci fossero dei segreti? Loro che ho sempre ritenute più che semplici amiche, come sorelle, com'è possibile che abbiamo taciuto, mascherato la reale situazione.~

Ennesimo interrogativo, ennesima stretta allo stomaco. Più pensavo, più riflettevo e più il mio stomaco si chiudeva.

Per la prima volta compresi di essere sola, o forse lo ero sempre stata. Sembrava che la patina che mi avvolgeva da tempo fosse sparita tutta in un colpo.

-È sempre stato così? O è un pensiero dettato dal momento?~ mi interrogai nuovamente.

Pensai di stare per impazzire, tra i mille pensieri e il silenzio che diventava sempre più assordante.

Labbra s'incollano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora