La voce della conoscenza

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Vengo svegliata da una domestica che sono solo le nove del mattino, avrò fatto si e no tre ore di sonno. Avrei voluto dormire fino a mezzogiorno, queste scappatelle notturne mi porteranno più stanchezza del previsto. Credo che cercherò di riposare nel pomeriggio, sarebbe rinvigorente e mi eviterebbe brutte figure sia a casa che a Via dell'Alba. A proposito di Via dell'Alba, ieri notte ho lasciato Terence lì senza una spiegazione e sono scappata, spero non sia arrabbiato sarebbe davvero un altro punto a mio sfavore se lui se la prendesse sul personale.

Ho appena finito di prepararmi, mi sto dirigendo di sotto per fare colazione. Quando giungo alla sala da pranzo, vedo già tutti lì riuniti intorno al tavolo ad aspettarmi, mi siedo vicina a mia cugina che mi accenna un sorriso. Vedo la mamma visibilmente rilassata e mio padre con un sorriso. Si guardano con sguardi di intesa, credo anche di saperne il motivo. Sorrido divertita. Mia madre prende la campanellina posta sul tavolo e la fa tintinnare per richiamare l'attenzione delle domestiche che, pochi attimi dopo, sono già pronte a servirci la colazione.

"Allora zia Kery, quali sono i piani per oggi?" domanda Elisabeth rivolgendosi a mia madre.

"Oggi andremo a fare visita alla zia Terry. È da tanto che non andiamo a trovarla e sarebbe lieta di vedervi."

"No, zia Kery ti prego... la zia Terry no." sospira mia cugina.

Io le ascolto con lo sguardo rivolto alla mia colazione, non so nemmeno chi sia questa donna né che rapporti io abbia con lei qui. Vorrei evitare di dire qualcosa di fuori luogo. "È una donna di una certa età, ha i suoi pensieri ma ciò non toglie che vi voglia bene."

"Certo zia, ma se le vostre amiche sono bigotte, senza offesa, la zia Terry lo è di più."

"Magari l'avanzare dell'età l'ha resa più docile." rispondo.

"Come un gatto che ha appena affilato gli artigli." risponde mio padre.

Mia madre lo rimprovera "Albert! Non è affatto carino."

"Cara sorella, non posso che concordare con tuo marito. Quella donna è insopportabili."

Lei scuote la testa "Certo che date davvero un cattivo esempio alle vostre figlie."

Papà ride "Suvvia mia amata, so bene che neanche tu la sopporti." poi si alza facendo un cenno allo zio Julius "Noi ci rechiamo a lavoro, voi divertitevi con la zia Terry."

Si recano entrambi ridacchiando verso l'uscita della casa, da come si prospettano le cose pare che questa sarà una lunghissima giornata. La mamma li guarda uscire scuotendo la testa e io ne approfitto per chiedere, in modo velato, più informazioni su questa donna che nessuno pare sopportare. La zia Terry non ha alcun legame sanguigno con noi, pare che fosse un'amica molto stretta della nonna Laila che, nonostante i caratteri e le vite molto diverse, si volevano un gran bene. La nonna Laila si era sposta e si era costruita una fantastica famiglia, la zia Terry era rimasta vedova molto giovane, non aveva avuto la fortuna di aver alcun figlio e dalla morte del marito viveva da sola con le sue domestiche e il suo gatto. Pare che prima della morte del suo amato fosse tutt'altra persona, più amabile, più gentile e più dolce. Aveva badato a mia madre e suo fratello quando la nonna era assente, come se fossero anche figlii suoi, è per questo che mia madre ci tiene a mantenere un rapporto con lei anche se il suo carattere attuale non è dei migliori.

Riesco a riposare dall'ora della colazione fino all'ora del pranzo, quindi un altro paio di orette sommate a quelle della notte. Mi sento già più carica, non ho avuto modo di interloquire con mia cugina riguardo a ieri notte e sotto un certo punto di vista ne sono grata. Subito dopo pranzo la mamma manda me ed Elisabeth a sistemarci, mentre chiama una delle domestiche dicendole di far preparare la carrozza al cocchiere. La zia Terry abita in un paesino molto vicino alla nostra città, se ho capito bene si chiama Gilv, è tranquillo e la popolazione ammonta su per giù a un centinaio di abitanti. Era il luogo di nascita del marito di zia Terry e la donna, anche dopo la morte di quest'ultimo, ci è rimasta per vivere lì i suoi giorni. Ma sembra che anche lei fosse originaria di Orys, magari sa qualcosa che io voglio conoscere.

Vivere in un sognoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora