Mi incammino per le strade di Orys, è una giornata soleggiata ma soffia quel leggero venticello che fa in modo che il caldo non sia insopportabile. Approfitto di questa passeggiata solitaria per guardarmi intorno, noto dalla distanza la chiesetta che si erge in mezzo alla piazza, circondata da bar e ristoranti. I negozi, per lo più, si trovano tutti lungo le strade: mercerie, negozi di vestiti, borse, scarpe, anche di libri. C'è davvero tutto ciò che può servire a pochi passi di chi abita questa cittadina. Hanno tutto, davvero ogni cosa e poi... guardo verso il mare. C'è chi non ha nulla. Mi ritorna alla mente Terence, lui e gli altri non possono permettersi di passeggiare lungo le vie di Orys, ma inizio a credere che non sia a causa delle cattive voci che girano sul loro conto.
Se ciò che ha detto la zia Terry è vero, quelle persone prima non avevano nessun peccato da scontare e non credo farebbero mai del male. Ma posso davvero dirlo con sicurezza? Riporto gli occhi su me stessa. Be', io sono ancora viva, ma non so quanto valga. Sospiro. Dalla distanza vedo il negozio della signora Betty e il vicoletto di cui mi parlava Elisabeth. Mi avvicino cercando il più possibile di non farmi notare dalla signora Merigold, altrimenti avrei perso troppo tempo in chiacchiere. Fortunatamente, riesco ad entrare nel vicoletto senza intoppi. È davvero molto piccolo e quasi del tutto buio, le luci del piccolo negozietto sono le uniche che vedo, quando mi avvicino alla porta e la apro sento la campanellina tintinnare.
"Oh un cliente!" sento una voce ma non vedo nessuno, poco dopo vedo uscire da una porticina sul retro un uomo anziano. Ha un semplice pantalone nero e una camicia a scacchi verde e bianca, un capello giusto per coprire la sua calvizie e cammina curvato con il suo bastone "Mi permetta di correggermi, una bellissima cliente." mi sorride mostrandomi i suoi occhi grigi "Non faccia caso al disordine e alla polvere ma sono un povero vecchio solo e arrivano tante di quelle cianfrusaglie, più di quante io ne venda. Mi creda." non ho aperto bocca, non so cosa dire "Allora? Cosa cerca signorina?"
"Un regalo..." sono ancora un po' perplessa, aggiungo subito "... un regalo per un bambino."
"Oh be'... non saprei indicarle la giusta zona, cerchi pure, può restare tutto il tempo che vuole. Spero che lei riesca a trovare ciò che cerca." mi sorride "La lascio ad esplorare."
Si incammina nuovamente verso il bancone, questa volta non scompare nella porticina alle sue spalle, si siede lì dietro e armeggia con qualcosa. Che tipo strano. Faccio un paio di passi avanti, non mi ero mossa dall'entrata fino a quel momento, questo posto mi manda delle sensazioni davvero strane. Mi guardo intorno, il negozio è completamente fatto di legno, dal pavimento agli scaffali stracolmi di roba. Persino il bancone è fatto di legno, solo la cassa sembra di ferro. Spero non gli cada mai un fiammifero qui dentro, prenderebbe fuoco in pochi secondi. Mi avvicino agli scaffali guardando gli oggetti al suo interno: bambole di pezza senza un occhio, giocattoli con ruote mancanti, teiere senza coperchio, orologi senza lancette, vestiti senza cerniera.
Tutto ricoperto di polvere. Sospiro. Ehhh Zelja, che ti aspettavi? È pur sempre un negozio dell'usato. Sono ancora in tempo per andare in un negozio di giocattoli... scuoto subito la testa. No, non posso, troppo nuovo. Come lo spiegherei? Terence capirebbe subito che c'è qualcosa che non va. Non posso rischiare. Su, forza, tra tutta questa roba ci deve pur essere qualcosa che possa piacere a Timmy. Magari qualcosa che non sia già da buttare. Passo da uno scaffale all'altro, sposto qualcosa, alzo qualcos'altro. Tutto questo con in sottofondo il rumore del vecchietto che continua ad armeggiare.
"La vedo molto apprensiva nella sua scelta, cerca qualcosa di speciale?" la sua voce riempie il silenzio che si era creato.
"In realtà si, vorrei qualcosa che lo renda felice. Almeno per stasera."
"Mmh... capisco." cala di nuovo il silenzio, almeno per due minuti "Che ne pensa di questo?"
La sua domanda mi fa voltare nella sua direzione, mi avvicino al suo bancone notando un piccolissimo peluche di pezza di un orsetto vestito proprio come un macchinista ferroviario e, accanto a lui, un trenino di legno intagliato perfettamente con un piccolo pulsante su una delle due carrozze "Quello a cosa serve?"
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Vivere in un sogno
Romantizm"A volte bisogna stare attenti a ciò che si desidera." ~ Zelja Moose è una ragazza di appena vent'anni con un innata passione per la lettura. Qualsiasi genere le venga proposto lei lo accetta volentieri, legge libri tutti i giorni per intere giornat...