Fuori inizia a piovere come se non piovesse da anni, la pioggia cade giù a secchiate. Elisabeth si gira verso di me mimandomi con la bocca un 'porta anche il mal tempo', io non rido per poco. La zia Terry toglie la sua mantella e la dà alle domestiche che provvedono subito ad appoggiarla sull'appendiabiti, dopodiché, la conducono fino a noi che eravamo sedute a goderci la scena senza farci notare. Quando è del tutto vicina, ci alziamo e ci avviciniamo. Le sorrido.
"Zia Terry, come è andato il viaggio?" le domanda Elisabeth.
"Tutto bene, cara." ci sorride mentre si guarda intorno "Noto con piacere che non sia cambiato nulla qui. Mi porta alla mente molti ricordi, ma non so quanto sarebbe piaciuto a vostra nonna lei preferiva il cambiamento."
"Non è proprio il momento adatto ai cambiamenti, ma provvederò io stessa appena ci saranno tempi migliori." le sorrido.
Lei annuisce e nota solo ora Barnabus al mio fianco "E il gentiluomo al tuo fianco chi è, Zelja?"
"Ah, certo!" mi volto verso di lui "Zia, vi presento Barnabus Ermandei Un collega e grande amico di mio padre."
Lui le prende la mano e gliela bacia "È un vero piacere conoscerla, signora Von Hilst." sorride "Mi hanno parlato molto di lei."
Lei ridacchia "Ermandei, quindi." lo guarda tutto "Piacere e spero che le abbiano detto cose vere." toglie la mano da quella di Barnabus "Chi delle due ha, quindi, seguito il mio consiglio a riguardo di uomini?"
Elisabeth ride "Nessuna, zia. Barnabus è solo un amico di famiglia."
L'uomo in questione, però, poggia gli occhi su di me. Io mi sento al centro dell'attenzione e mi appresto subito a confermare le parole di mia cugina "Esatto. Se lui è qui, è solo per mio padre. Viene a trovarlo ogni giorno, tiene molto a lui e io gliene sono davvero grata."
Il mio sguardo incrocia per un momento quello di lui, ci vedo una nota di dispiacere "Certo, solo per Albert. Non potrei lasciarlo solo in un momento del genere."
La zia Terry ci guarda entrambi, decide di cambiare argomento e non commentare "Giusto, Albert. Zelja cara, puoi condurmi da lui?"
"Certo zia, seguitemi."
Mi faccio seguire alle scale e poi al piano di sopra, è calato un imbarazzante silenzio dopo quella domanda della zia. Ma cosa avrei mai potuto rispondere? Che Barnabus era lì per me? Non sarei stata coerente con i miei pensieri. Mi starà pur costeggiando, è palese, non posso più negarlo come prima ma... non posso nemmeno fargli pensare che da me sia ricambiato. Perché non è così. Una volta raggiunta la porta della camera di mio padre, busso e la voce di mia madre ci dice di entrare. Una volta dentro vedo mia madre seduta sulla solita sedia, che tiene la mano di mio padre mentre lui è seduto sul letto che intrattiene una conversazione con mio zio Julius. Barnabus è il primo a parlare.
"Albert, lieto di vedere che vi sentite meglio." si avvicina lui.
Mio padre sorride "Sono attimi, Barnabus."
"Che spero che durino, Albert." dice la zia Terry avvicinandosi al letto.
"Signora Von Hilst, che piacere vedervi." sorride mio padre.
"Il piacere è mio. Mia nipote era davvero preoccupata per te quel giorno, non vorrai mica lasciarla sola? Questa famiglia ha già subito più di una perdita importante." dice sorridendogli lievemente.
"È l'ultimo dei miei pensieri abbandonare mia moglie e mia figlia. Lotterò sino all'ultimo respiro, non temete."
Lei annuisce "Sagge parole." si volta verso lo zio Julius "Finalmente ho il piacere di rivederti, nipote."
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Vivere in un sogno
Romansa"A volte bisogna stare attenti a ciò che si desidera." ~ Zelja Moose è una ragazza di appena vent'anni con un innata passione per la lettura. Qualsiasi genere le venga proposto lei lo accetta volentieri, legge libri tutti i giorni per intere giornat...